Creato da Aresmorelli il 01/11/2007
La satira ci salverà?

Maremma Ma'...trix

Perché il maremmamatrix non è facile da spiegare. Chi si occupa di satira in modo veramente professionale per un motivo o per un altro ha sempre ignorato le tribune politiche, eppure sono una fonte inesauribile di testi e battute umoristici, non c'è bisogno di aggiungere poi molto alla realtà che è già sufficientemente grottesca. Normalmente la satira politica troppo evidente non è gradita sulle televisioni per tanti motivi che sono intuibili. Queste gag possono far ridere oppure far piangere e purtroppo quando fanno piangere non dipende soltanto dalla nostra cattiva recitazione :) . 
 

Seconda puntata (tasse e finanziaria)

 

Terza puntata (i giovani d'oggi)

 

Quarta puntata (sicurezza)

 

Quinta puntata (corruzione)

 

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Nei social network siamo più falsi? Forse siamo più veri

Post n°797 pubblicato il 20 Settembre 2013 da Aresmorelli
 

 

I social network hanno cambiatoradicalmente le nostre vite. Spesso però si punto il dito su falsi problemi. Cisi accanisce sul fatto che sui social network sarebbe molto semplice mentire,creare false personalità, ingannare gli altri fingendo una levatura morale chenon ci appartiene veramente. La prima cosa che mi chiedo è: nella vita realeno? Conosciamo davvero i pensieri più intimi di chi ci sta davanti? Quantevolte le persone ci stupiscono, si rendono compiono atti che non avremmo maicreduto possibili per loro? Io vorrei puntare l’attenzione sul fatto cheattraverso la scrittura spesso rendiamo palese la parte più intima di noistessi. Scriviamo in modo diverso da come ci esprimiamo, spesso è più facilescrivere che parlare, perché scrivendo prima di comunicare con gli altri,comunichiamo con noi stessi, l’introspezione è indispensabile per poterscrivere. I social network ci obbligano a comunicare attraverso la scrittura equindi ci permettono di esprimere pensieri che a parole non trasmetteremmo mai.Da un lato può essere vero che si potrebbe mentire, ma si mente anche nellaquotidianità, da un altro lato si può essere molto più sinceri. A volte si puòconoscere meglio una persona da i pensieri che esprime in un social networkpiuttosto che dalle poche parole che riusciamo a scambiare con essa nellenostre frenetiche vite. Eppure la televisione continua a metterci in guardiadai pericoli, dalla perdita della nostra privacy, come se le vite della maggiorparte di noi avessero chissà quali grandi segreti da custodire. Certo i nostrigusti possono essere strumentalizzati a fini commerciali, potremmo esserecondizionati da messaggi costruiti su misura per le nostre personalità. Nonsottovaluto questo pericolo. Ma credo che sia molto più pericoloso un mezzo dicomunicazione come la televisione che non ti permette di interagire, per ilquale sei solo un numero, un sondaggio, una statistica. La televisionelegittima chi parla attraverso di essa (chi va in televisione è importante,dice cose credibili, gli altri sono imbecilli), e ci vuole comunicare che leinon mente, non costruisce realtà artificiose, quanti ingenui ci credono? E’ unsolo punto di vista, e chi lo gestisce, gestisce la realtà. Finiamo per credereche il mondo sia davvero quello che ci raccontano e non ci rendiamo conto diquanti filtri debbano subire gli avvenimenti prima di diventare notizie.Riflettete per un istante, quante cose accadono ogni giorno? Quante ce nevengono raccontate? E’ possibile raccontare un libro di diecimila pagine in trerighe? Certo se posso scegliere tra miriadi di avvenimenti posso anchecostruire la realtà che mi fa più comodo, che è più funzionale al sistema.  Attraverso la rete possiamo confrontaremoltissime realtà, tanti punti di vista, forse potremmo diventare piùdifficilmente condizionabili e forse questo spaventa qualcuno. La conoscenzadiventa a portata di tutti, diventerà inutile una cultura mnemonicaeccezionale. Ognuno con il suo smartphone saprà quello che gli serve in temporeale. Certo servirà sempre una cultura di base, una certa capacità di analisiche ci permetta di selezionare le notizie, di valutarne l’affidabilità. Lostudio nei prossimi anni dovrà cambiare, dovrà adeguarsi ai nuovi mezzi dicomunicazione. Così come è cambiato quando venne inventata la scrittura, quandosi passò dalla preistoria alla storia e così come cambiò ancora quando venneinventata la stampa e una certa cultura diventò più facilmente trasmissibile.Certo oggi questi esempi possono sembrare eccessivi. Ma pensate che cinquemilaanni fa gli esseri umani si rendessero conto che stavano entrando in una nuovaera?

 

 
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Se Pericle fosse vissuto oggi in Italia avrebbe detto:

Post n°796 pubblicato il 06 Settembre 2013 da Aresmorelli
 

Versione originale di (Gioacchino Ruggeri)Se Pericle fosse vissuto ai giorni nostri in Italia avrebbe detto
Qui in Italia noi facciamo così
qui il nostro governo favorisce gli amici e quelli che ci hanno votato.

Qui in Italia noi facciamo così
quando un cittadino si distingue per particolare ingegno, allora, lo si costringe ad emigrare, perché i posti di responsabilità spettano di diritto agli amici che ci hanno appoggiato durante la campagna elettorale.

Qui in Italia noi facciamo così
la libertà di cui godiamo deve essere conforme al nostro modo di pensare e se qualcuno la pensa diversamente da noi, viene esposto al pubblico ludibrio.

Qui in Italia noi facciamo così
noi siamo liberi di vivere come ci pare ma, di fronte alle difficoltà siamo pronti a scaricare la responsabilità sugli altri che diventano, immediatamente, nostri nemici.

Qui in Italia noi facciamo così
un cittadino italiano mentre attende ai pubblici affari pensa prima ai cazzi suoi, soprattutto si occupa di pubblici affari per risolvere quelli personali.

Qui in Italia noi facciamo così
ci è stato insegnato che i magistrati sono i peggiori nemici dei cittadini, sempre pronti a mandarli in galera.

Qui in Italia noi facciamo così
ci è stato insegnato che le leggi sono fatte per essere trasgredite.

Qui in Italia noi facciamo così
noi consideriamo la polemica come il sale della vita.

Qui in Italia noi facciamo così
noi crediamo che la felicità deve essere di pochi, altrimenti che felicità sarebbe?

Qui in Italia noi facciamo così.

 
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Vendicare i bambini siriani

Post n°795 pubblicato il 30 Agosto 2013 da Aresmorelli
 

Gli Stati Uniti si preparano alla guerra. La motivazione ufficiale è che occorre vendicare i bambini siriani morti inseguito all'utilizzo di armi chimiche. Già i bambini sono bambini, vanno protetti, vanno tutelati e per farlo si può anche fare una guerra, si possono spendere soldi, utilizzare risorse. Però poi si va a vedere l'indice di mortalità infantile nel mondo, riporto il link con i dati: http://www.indexmundi.com/map/?v=29&l=it e si scopre che il paese in cui muoiono più bambini è l'Afghanistan, uno dei paesi presidiato dagli americani, uno dei primi nei quali è iniziata la lotta al terrorismo. Già si scopre che ci sono bambini che muoiono in gran parte del mondo, di stenti, di malattie, spesso a causa della colonizzazione occidentale che inquina le acque, che vende prodotti scadenti, che impone modelli di vita incompatibili con quelli di altre popolazioni. Per quei bambini non si mobilita nessuno, basterebbe spendere un decimo di quello che costa una guerra per portare aiuti umanitari veri, per trasferire risorse. Invece pubblicano le foto dei bambini siriani morti, per suscitare l'indignazione della popolazione e così giustificare un intervento che provocherà altri morti, anche tra i bambini. La politica statunitense degli ultimi cinquant'anni non è mai cambiata, si è basata sulla propaganda per giustificare le innumerevoli guerre combattute per i loro interessi. Sono stati bravi a spacciare i loro interessi per gli interessi del mondo. Il Parlamento inglese si è già opposto alla guerra, chissà se i francesi verranno interpellati, gli Stati Uniti hanno già detto che agiranno anche da soli, già, come sempre. I popoli occidentali dovrebbero iniziare ad interrogarsi sulle fondamenta delle loro democrazie, se i popoli non vogliono le guerre e i governi continuano a combatterle, quale è il livello di queste democrazie?

Gli Stati Uniti si preparano alla guerra. La motivazione ufficiale è che occorre vendicare i bambini siriani morti inseguito all'utilizzo di armi chimiche. Già i bambini sono bambini, vanno protetti, vanno tutelati e per farlo si può anche fare una guerra, si possono spendere soldi, utilizzare risorse. Però poi si va a vedere l'indice di mortalità infantile nel mondo, riporto il link con i dati: http://www.indexmundi.com/map/?v=29&l=it e si scopre che il paese in cui muoiono più bambini è l'Afghanistan, uno dei paesi presidiato dagli americani, uno dei primi nei quali è iniziata la lotta al terrorismo. Già si scopre che ci sono bambini che muoiono in gran parte del mondo, di stenti, di malattie, spesso a causa della colonizzazione occidentale che inquina le acque, che vende prodotti scadenti, che impone modelli di vita incompatibili con quelli di altre popolazioni. Per quei bambini non si mobilita nessuno, basterebbe spendere un decimo di quello che costa una guerra per portare aiuti umanitari veri, per trasferire risorse. Invece pubblicano le foto dei bambini siriani morti, per suscitare l'indignazione della popolazione e così giustificare un intervento che provocherà altri morti, anche tra i bambini. La politica statunitense degli ultimi cinquant'anni non è mai cambiata, si è basata sulla propaganda per giustificare le innumerevoli guerre combattute per i loro interessi. Sono stati bravi a spacciare i loro interessi per gli interessi del mondo. Il Parlamento inglese si è già opposto alla guerra, chissà se i francesi verranno interpellati, gli Stati Uniti hanno già detto che agiranno anche da soli, già, come sempre. I popoli occidentali dovrebbero iniziare ad interrogarsi sulle fondamenta delle loro democrazie, se i popoli non vogliono le guerre e i governi continuano a combatterle, quale è il livello di queste democrazie?

 
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35 anni a Bradley Manning 0 anni a Richard Ashby

Post n°794 pubblicato il 21 Agosto 2013 da Aresmorelli
 

Bradley Manning ha divulgato documenti segreti statunitensi per denunciare gli abusi dei soldati americani in Iraq, è stato condannato a 35 anni di carcere. Richard Ashby tranciò con il suo aereo un cavo della funivia del cermis, nella tragedia morirono 20 persone, è stato assolto anche dal reato di omicidio colposo. Questa è la giustizia americana, quella che si pone come guida del mondo libero...

 
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Il totale divieto di fumo nelle scuole...illusi!

Post n°792 pubblicato il 26 Luglio 2013 da Aresmorelli
 

Il totale divieto di fumo nelle scuole è il classico provvedimento preso da chi non ha il minimo contatto con la realtà (per quanto possa essere teoricamente d'accordo)...da insegnante mi chiedo in che modo lo metteremo in atto? Veramente il Ministro pensa che sia possibile impedire ai ragazzi di fumare nei cortili della scuole semplicemente con una legge? Più che i divieti servirebbe un programma di educazione alla salute e al benessere, ma uno Stato che spaccia tabacco che tipo di esempio può offrire?

 
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Molti vorrebbero la rivoluzione...in teoria

Post n°791 pubblicato il 25 Luglio 2013 da Aresmorelli
 

Molti italiani vorrebbero la rivoluzione, ma vorrebbero che fossero altri a farla, molti italiani tiferebbero per i rivoluzionari ma non si sporcherebbero le mani, preferirebbero guardare la rivoluzione in tv dal proprio divano magari con una birra in mano...sperando di beneficiare di una cambiamento positivo della società...per questo la società non migliora: perché tutti sono disposti a migliorarla in teoria ma in pratica sono tutti sul divano davanti alla televisione...

 
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Il ministro Kyenge assomiglia a un orango!

Post n°788 pubblicato il 15 Luglio 2013 da Aresmorelli
 

Non capisco chi si stupisce per la frase di Calderoli che ha dato dell'orango al Ministro Kyenge. Basta guardare negli occhi Calderoli per leggere chiaramente "segnale assente, cervello non pervenuto!". A Calderoli bisogna perdonare tutto come si fa con chiunque abbia dei problemi psichici. Mi stupisce invece che ci sia ancora qualcuno disposta a votare gente del genere, ci sono modi più intelligenti persino per essere razzisti!

 
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Ho una formazione giuridica che mi ha portato fino ad una specializzazione post laurea e che, nello stesso momento, mi ha compromesso per sempre. Studiare diritto ha terribili effetti collaterali, ancora oggi quando faccio la lista della spesa la suddivido in commi; quando la mia compagna mi rimprovera qualcosa cerco di ricorrere in Appello e se so di essere colpevole fingo la semi infermità mentale (mi viene bene). Ho cercato di rimediare laureandomi in sociologia, la sociologia è bellissima ma anch’essa ha effetti collaterali, ti fa capire quanto alcune nostre certezze siano in realtà soltanto illusioni…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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