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Post n°471 pubblicato il 18 Settembre 2014 da ferrariogisella
Se solo sapessi quanto soffro insieme a te
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Post n°470 pubblicato il 13 Settembre 2014 da ferrariogisella
La nostra società ci ha insegnato che il desiderare è un atteggiamento positivo da coltivare, mentre la saggezza antica di tutte le culture spirituali dice il contrario: esso è proprio la causa prima della sofferenza. Il desiderio ci porta a vivere nella mancanza dell’oggetto desiderato e quindi sperimentiamo sofferenza. Ci porta a credere di poter essere veramente felici solo al raggiungimento del nostro obiettivo. Quindi rimandiamo in continuazione la nostra felicità. Crediamo che se non abbiamo ciò che desideriamo, che sia un partner adeguato, un lavoro di un certo tipo, la salute, soldi ecc… non sia possibile essere felici. Questo è il più grande errore concettuale che si possa fare! È un modo per tenerci lontano dall’appagamento e dalla pienezza alla quale siamo destinati, per farci invece dimorare nelle tenebre dell’attaccamento. Per spiegare l’energia dell’attaccamento a un gruppo di bambini, un giorno li portai in un negozio di giocattoli. Ognuno di loro era attratto da qualcosa in particolare, tanto che mi supplicarono di imprestar loro i soldi per avere ciò che desideravano. Ovviamente, per portare a termine la mia lezione, dissi di no a tutti. Ognuno di loro era preda di un desiderio sfrenato e quindi della sofferenza di non poter avere l’oggetto di tale desiderio. Qualcuno si mise a piangere. Li radunai davanti a me e dissi: “Ascoltatevi. Vi sentite male, vero? Vi sembra in questo momento che non possiate essere felici senza quel gioco che desiderate, non è così? Non riuscite più a vedere altro che quello e sentite come se la vostra vita senza quel gioco non avesse senso. Ecco bambini, questa sofferenza che sentite si chiama attaccamento; se non imparate a liberarvene, vi tormenterà tutta la vita. I giocattoli di quando sarete adulti saranno più costosi, ma nulla cambierà rispetto a ora: soffrirete sempre perché vi sarà sempre qualcosa da desiderare, vi sarà sempre qualcosa che vi mancherà. Volete vivere tutta la vita in questa sofferenza? No? Allora vi spiego un trucchetto: c’è una voce dentro di voi che in questo momento vi sta dicendo che non è possibile essere felici senza quel gioco… Ascoltate quella voce e riconoscete che è proprio lei a farvi soffrire. Sentite quanto potere sembra avere, sentite che vi tiene in pugno. Ecco, ricordate: non permettete mai questo. Non lasciate vincere quella voce. Ditevi: ‘No cara vocina, io non ti do il potere di farmi soffrire, quindi io dico che posso vivere felice anche senza l’oggetto del mio desiderio‘. Provate proprio ora, bambini. Ripetete dentro di voi che potete essere felici anche senza quel gioco che vi piace tanto. Mollate la presa di quel gioco, lasciatelo andare… ma fatelo veramente con tutto il cuore. Chi ci riesce sentirà un immediato sollievo dalla sofferenza dell’attaccamento, sentirà una strana libertà molto appagante. È una sfida con voi stessi. Se ci riuscite dimostrate veramente di essere grandi”. Tutti i bambini riuscirono e furono sorpresi dall’immediato sollievo che provarono. Dissi loro che avevano appena vinto una grande battaglia. Noi non dobbiamo desiderare, ma creare. Il primo passo è creare in questo momento la Visione di ciò che ci rende felici e nutrirci già ora di tale pienezza e appagamento. Se desideriamo viviamo nella mancanza, se creiamo dimoriamo nella pienezza dell’attimo. Abbiamo bisogno di creare la nostra Visione e realizzarla, portarla in vita, ma questo non ha niente a che vedere con il desiderio. Quando creo io ho già ora. Quando desidero io non ho ma spero di avere in un futuro, quindi soffro di mancanza e mi attacco all’oggetto del mio desiderio. Quell’energia di attaccamento porta molta sofferenza e ci impedisce di godere appieno dell’attimo che stiamo vivendo. Faccio quindi a tutti voi l’augurio che possiate esser creatori delle Visioni che vi rendono felici e passo passo dar loro vita.
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Post n°469 pubblicato il 02 Settembre 2014 da ferrariogisella
I maestri spirituali che ho conosciuto hanno sempre insistito sull’importanza di prendersi del tempo per sé, per potersi dedicare alle pratiche interiori senza il ritmo frenetico della quotidianità. Non sto parlando del fatto di trasferirsi in una grotta per meditare giorno e notte, ma momenti più o meno lunghi da dedicare unicamente ad ascoltarsi a fondo per prendere maggior consapevolezza di sé. Una sola giornata passata in solitudine in un posto ispirante ascoltandosi e praticando le tecniche interiori apprese è un vero balsamo per l’anima. Spesso però non si è capaci di stare in compagnia di se stessi: subentra la noia, la voglia di distrarsi, l’impulso irrefrenabile di pensare ai propri problemi sperando così di risolverli. Anche da soli, molti tengono radio o tv accesa, oppure pensano così tanto da non accorgersi nemmeno di quello che stanno facendo. Lavare i piatti, camminare o svolgere i propri compiti quotidiani pensando alle mille preoccupazioni di una vita non è un buon modo per essere felici! Abbiamo bisogno di fermarci un po’ per dedicare tempo alla presenza, alla presa di consapevolezza del momento che stiamo vivendo, senza giudicarlo, senza interpretarlo, ma solo stando in sua compagnia, in silenzio, vuoti ad ascoltarlo. Abbiamo bisogno di stare soli in silenzio per ascoltare semplicemente quello che c’è anche se non ci sembra nulla di speciale. Siamo condizionati a dover sempre fare, fare, fare e pensare, pensare, pensare… quando tutto ciò di cui necessitiamo veramente sono solo attimi di silenzio da noi stessi, dalle nostre voci interiori, dai nostri ideali di perfezione, dai nostri giudizi, dalle nostre opinioni. Soli con se stessi non vuol dire passare del tempo in compagnia dei propri pensieri – noi non siamo quelli – ma significa stare in compagnia con tutto ciò che c’è in quel momento. Lasciar spazio al momento presente e abbracciarlo teneramente qualunque esso sia; accoglierlo, ascoltarlo senza giudizi, senza dire la propria e… lasciarsi amare. È proprio così: stare in compagnia di se stessi vuol dire far silenzio e lasciarsi amare dal momento presente, abbandonandosi a esso. Lasciamoci abbracciare dal nostro respiro che pervade il corpo come un’onda armonica, dal canto degli uccellini o dal rumore delle macchine, dal vento che muove le foglie e dal vociare della gente. Lasciamoci abbracciare da tutto quello che percepiamo con i cinque sensi, lasciando spazio alla vita. Proviamo ad avere nel cuore un semplice grazie rivolto a tutto ciò che fa parte del nostro istante, anche se il nostro presente fosse doloroso. . Abbiamo bisogno di star soli con Dio, anche se non lo sentiamo. È il metterci in Suo ascolto che è la cura. Dopo un po’ qualcosa accade sempre. Se non ci facciamo prendere dalla fretta, Lui risponde sempre. A Suo modo, ma ci soddisfa pienamente.. L’amore in azione è uno splendido modo per prendersi tempo per sé; quando mettiamo le nostre abilità al servizio degli altri con il cuore aperto, nel silenzio dalle nostre voci nella testa, e nel tenero ascolto del semplice momento che siamo chiamati a vivere, Dio si fa sentire per lenire ogni nostra ferita e per mostrarci il nostro vero volto divino
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Post n°468 pubblicato il 19 Agosto 2014 da ferrariogisella
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Post n°467 pubblicato il 18 Agosto 2014 da ferrariogisella
Temiamo la solitudine perché la confondiamo con l’isolamento, cioè con il sentirsi separati e distanti da tutto e da tutti. L’isolamento è una condizione artificiale e che ci autocreiamo quando chiudiamo il nostro cuore alla vita, quando ci aspettiamo che siano gli altri ad accoglierci e ad amarci piuttosto che accogliere e amare. La solitudine non esiste, noi siamo sempre insieme al tutto semplicemente perché siamo Uno con il tutto. “Bella teoria” potreste dirmi. “Ma io non mi sento Uno con nessuno e mi sento solo”. Allora come fare? Mi piace prendere esempio dal Sole; è solo, distante da ogni altra stella e pianeta, ma risplende di luce propria che arriva ovunque. È così lontano da noi ma fa parte ogni giorno della nostra vita. È importante e prezioso per ogni essere della Terra! Quando ci aspettiamo luce e amore dagli altri stiamo scegliendo una condizione di mancanza, cioè non riconosciamo il nostro splendore e ci sentiamo soli, separati da tutto. Dovremmo invece cercare di essere come un Sole e riscoprire la pienezza della nostra reale condizione divina. Questo accade solamente aprendo il nostro cuore al mondo, senza difesa, senza alcuna riserva, fidandoci dell’amore che è la nostra vera natura. Se ci poniamo nella condizione di amare, la nostra luce si accende come una stella e come per magia ci sentiamo in compagnia del tutto. Da bambina mi sentivo molto sola, e non perché non avessi amici. Ricordo che non mi soddisfacevano le varie amicizie perché anelavo a un tipo di compagnia diversa. Desideravo quella sensazione di pienezza che deriva dal sentirsi insieme a tutto e a tutti. Qualcosa in me sapeva essere possibile. Chiesi a Dio che mi aiutasse a prendere consapevolezza che la solitudine non esiste. Così iniziai a sentire accanto a me una presenza luminosa e saggia. Questo essere meraviglioso mi accompagnò sempre e mi accompagna tutt’ora.. Sentivo la mia guida sempre con me. Mai più provai la sensazione della solitudine. Ma questo fu possibile grazie all’apertura del mio cuore nei Suoi confronti. Sapevo infatti che ogni domanda fatta al maestro di luce con il cuore avrebbe avuto risposta. E così è stato. Il maestro mi insegnò a dimorare nel mio centro. Inizialmente non mi sentivo sola perché percepivo sempre con me la sua presenza che mi appagava totalmente, e man mano che mi insegnava ad aprire sempre più il mio cuore alla vita in tutte le sue forme scoprii che potevo essere e sentirmi in compagnia di tutto il creato. Mi sentivo amata da tutto quello che vedevo, ascoltavo, toccavo. Quel Dio che prima percepivo come maestro di luce mi si mostrava anche nelle sue vesti di Uno. La solitudine non esiste, ma è possibile sperimentare un terribile isolamento che ci fa credere di non essere amati. Questo isolamento è una condizione illusoria data dalla nostra chiusura del cuore. È sufficiente aprirsi al mondo e a ogni sua creatura per vedere ogni forma di solitudine dissolversi come una bolla di sapone che scoppia. La Vita, Dio, ci abbraccia in ogni istante; concediamoci di sentire questa meravigliosa compagnia.
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INFO
LA LUCE DEL TUO AMORE
FERMATI, PENSA, AGISCI!
FRASI CHE CI POSSONO FAR RIFLETTERE
Avvertire la presenza di un Angelo e' come sentire il vento tutto intorno a te. Non riesci effettivamente a vedere il vento, ma lo senti, e sai che e' li.
Un’anima non è mai senza la scorta
degli angeli, questi spiriti illuminati
sanno benissimo che l’anima nostra ha
più valore che non tutto il mondo.
(Bernardo di Chiaravalle)
Le impronte di un Angelo
sono fatte d'AMORE e dove c'è AMORE
possono accadere COSE MERAVIGLIOSE.
Nessuno MERITA le tue lacrime e i tuoi pianti
e colui che li merita veramente..
NON ti farà MAI piangere..
Inviato da: luce78_2
il 01/05/2015 alle 06:01
Inviato da: apungi1950
il 22/03/2015 alle 13:09
Inviato da: apungi1950
il 20/03/2015 alle 18:59
Inviato da: amore_nelcuore1
il 18/03/2015 alle 19:39
Inviato da: apungi1950
il 17/03/2015 alle 19:34