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ARTICOLO PRESO DAL SITO MANITESE

Possiamo veramente parlare di un diritto umano al cibo?

Forse più di 850 milioni di persone che nel mondo vivono nella fame ci portano a dire di no. E forse la Comunità Internazionale non si è ancora decisa a fare abbastanza per far fronte ad una crisi alimentare mondiale che nel 2008 ha visto ancora un nuovo drammatico picco.

Mancanza di risorse finanziarie, aumento del prezzo del petrolio, cambiamenti climatici, privatizzazioni e conversioni dei terreni, che potrebbero produrre cibo, per fini che aumentano la ricchezza di pochi e lasciano molti nella fame: queste alcune delle cause della crisi.

Le responsabilità sono di molti. Mettendo a confronto questi soggetti Mani Tese crede sia possibile elaborare vie d’uscita che realizzino un impegno di giustizia contro la povertà e la fame.

Mani Tese è in prima linea concretamente per questo impegno da più di 40 anni e - nell’ ambito del Convegno Internazionale 2008 “Gli equilibri della fame” - chiamerà a confrontarsi attori internazionali, europei, italiani e rappresentanti delle comunità locali che contribuiranno a tracciare lo scenario su quelli che sono i fattori più importanti che stanno alla radice della crisi alimentare e proporrà alle Istituzioni presenti una visione partecipata e concreta della cooperazione internazionale come strumento possibile per affrontare il problema della fame