L'Orologio Astronomico di Brescia è chiamato "…dei màcc dé lé ùre", perché sulla torretta che lo ospita ci sono due automi che, brandendo un martello, battono le ore.
Per i più "màcc" significa "matti", ma non è così. Macc significa macio, ossia uomo forte, al plurale maci, quindi "I Maci delle ore", stranezze del dialetto bresciano.
Nasce nel XVI secolo, 35 anni prima della riforma del Calendario attuata da Gregorio XIII e ne è testimonianza l'indicazione delle date che si possono osservare sul quadrante intermedio, dove il Sole si sposta nel giro annuale tra le costellazioni della Fascia Zodiacale: si scopre infatti che il Sole entra in Ariete il 12 e non il 21 marzo, come appunto si calcolava prima della riforma.
La realizzazione della parte meccanica è di Paolo Gennari di Rezzato, avvenuta tra il 1544 e la fine del 1546, mentre il quadrante ed il timpano sovrastante sono opera di Gian Giacomo Lamberti, che li eseguì nel 1547. Più tardi, nel 1581, è stata fusa la campana di bronzo (di un metro di diametro) e i due automi di rame (alti ben due metri).
Il Cielo è rappresentato secondo la Concezione Tolemaica. La Terra è considerata al centro di un sistema di Sfere Concentriche, una per ogni corpo celeste conosciuto, a cominciare da quella della Luna e quindi del Sole, fino alle Stelle fisse che però girano in un giorno tutt'intorno alla Terra. Come si vede nella figura del quadrante, la Luna, occupa la parte più interna e impiega 24 ore e 50 minuti per compiere la sua rotazione giornaliera, infatti la Luna sorge effettivamente ogni giorno in ritardo di circa 50 minuti rispetto al giorno precedente e impiega circa 29 giorni e 1/2 per tornare ad essere nuova, ossia in congiunzione con il Sole, e 27 giorni e 1/2 per percorrere l'intero Zodiaco. Il Sole, invece, impiega 24 ore per tornare al Meridiano di ciascun luogo: sul quadrante passa la lancetta col Sole, facendo un giro completo in un giorno; quindi si spiega la suddivisione in 24 ore e non in 12 come negli orologi usuali.
Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno, gli altri Pianeti allora conosciuti non sono presenti in quest'orologio, in quanto non fu considerata utile la loro collocazione sul Quadrante.
Sono invece presenti le Stelle fisse, le quali impiegano circa 4 minuti in meno rispetto al Sole a ritornare al Meridiano del luogo, infatti, il Giorno Siderale è della durata di 23 ore, 56 minuti e 4 secondi. Pertanto, nel quadrante, il Sole si sposta progressivamente fra le Stelle dello Zodiaco verso Oriente, percorrendolo tutto nel giro di un anno.
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