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Inviato da: amata.fui
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ITALIA CRIMINALE (8/12)

Post n°120 pubblicato il 08 Novembre 2012 da amata.fui
Foto di amata.fui

Poniamo il caso che io sia uno studente e che abbia una professoressa di italiano a cui piace tanto chiacchierare, una di quelle che impiega le ore a disposizione parlando di libri o proiettando videocassette. Alla fine del quadrimestre si rende conto che non ce la farà mai ad interrogare tutta la classe, che non ne ha più il tempo, e si gioca il jolly. Se ne esce con il solito escamotage : una prova scritta che varrà come voto orale. Siccome poi deve dimostrare di aver svolto proprio quello specifico argomento, quello previsto dai programmi ministeriali e puntualmente disatteso, se ne esce con una traccia unica, che ti inchioda senza vie di fuga. Voilà, la fregatura è servita. S'io fossi uno studente di oggi metterei sul banco, in bella vista, un cellulare in disuso, che se la prof vuol recitare proprio tutta la parte mi sequestrerebbe immantinente e magari sa pure o finge di non sapere che nell'astuccio ho quello buono, uno smartphone di ultima generazione con accesso wi-fi ad internet e mo vediamo chi frega chi. Basterebbe digitare il titolo assegnato, italia criminale, per trovare materiale da copiare e trascrivere sul foglio bianco. Ma che schifo! Qui parlano di criminalità organizzata, bombe, sequestri ed attentati. Mi sovviene che quando ero studente io, un milione di anni fa, sequestrarono Moro, dio quanto so' vecchia, e che allora non c'erano né cellulari né pc, trovandoci nel paleolitico. Le uniche notizie cui avevamo accesso erano quelle che ci giravano i telegiornali nazionali (non c'era nemmeno l'impero mediaset) ed io ero davvero troppo giovane, fatemi dire almeno questo, per interessarmi seriamente alla politica. Non è per il puro gusto di lamentarsi, come fanno molti, che a questo punto affermo quanto segue : la politica non mi interessa nemmeno adesso. Ohhhh! ( coro di sorpresa/delusione degli astanti). Lo so, lo so che è da incoscienti e che invece dovrebbe importarmi eccome, che tu puoi ignorarli quanto ti pare ma loro (i politici) nella tua vita ci entrano lo stesso. Più precisamente nel tuo portafoglio, nella tua busta paga e nella bolletta della corrente, per cui il rapporto c'è ed è pure molto intimo. Sarà per questo che voglio prendere distanza almeno dai terroristi. 

Sinceramente, sarò una borghese piccola piccola, ma mi indigna di più leggere di falsi invalidi che estorcono pensioni a cui non hanno diritto, togliendo magari la possibilità di averla a chi ne ha davvero bisogno, o di professionisti facoltosi che viaggiano in Ferrari pur dichiarando un reddito annuo di 16.000 euro. Che dire? Che tutto il mondo è paese? Che chi può ruba e anzi gli dispiace pure di non poter fare di meglio? Che volete, non capita mica a tutti di ricevere in dono un attico di fronte al Colosseo e per giunta di non saperne niente. Ma fin qui saremmo ancora , diciamo così, nel comprensibile. Si ruba o si froda a discapito di emeriti sconosciuti e quindi, tutto sommato, poco male. Ma mi posso incavolare sul serio, schifare perfino, quando qualcuno commette crimini, perchè così li voglio chiamare, ai danni di un suo simile, vicino o addirittura consanguineo? Ebbene si, lo faccio.

È di pochi giorni fa la notizia di un padre romano che ,di fatto, sfratta il figlio disabile. Il facoltoso galantuomo aveva divorziato dalla sua prima moglie, da cui aveva avuto due gemelli e si era successivamente risposato con una straniera più giovane da cui ha avuto altri due figli. E fin qui nulla da obiettare, se non che una sentenza, in virtù delle sue responsabilità di padre, evidentemente non percepite, lo inchioda al mantenimento secondo quanto previsto dalle vigenti normative, essendo il figlio disabile al 100% e disponendo il padre di cospicui redditi. È infatti amministratore delegato di una importante azienda e proprietario di numerose proprietà immobiliari, prontamente intestate alla nuova moglie. La famiglia precedente occupava l'abitazione dove risiede il ragazzo e di cui il padre ha pensato bene di disfarsi, con la complicità della zia paterna , pronta acquirente. La madre del ragazzo, non potendo fare altro, ha esposto uno striscione sul balcone dell'immobile in questione in cui ringrazia il padre e la zia del ragazzo per lo sfratto ricevuto. Ora, non è per falso moralismo o alla ricerca di facili consensi che cito questo episodio, ma per rappresentare qualcosa  che a me appare veramente criminale. Le cronache pullulano di episodi disdicevoli, di ministri che lucrano sulla salute dei cittadini, di ecclesiastici o loro dipendenti che celano verità scandalose, di imprese che chiudono e imprenditori che si suicidano, di bombe che esplodono e lasciano in terra vittime innocenti.

Ma la lista è davvero lunga. Non mancano operai licenziati per la crisi che non sapendo più come pagare le bollette o l'affitto si danno fuoco davanti al Quirinale, né anziani centenari che ricevono ingiunzione di sfratto. Quando poi si è vittima di decisioni altrui, prese spesso seguendo dinamiche ignote ai più ma che portano un chiaro tornaconto ai promotori, possono verificarsi reazioni eclatanti agli occhi dell'opinione pubblica. È il caso di alcuni genitori che hanno già avuto in sorte un figlio speciale e, come se questo non bastasse, si vedono pure ostacolati nel cercare di garantirgli una qualità di vita che possa definirsi tale. Anche nella disgrazia, purtroppo, si deve distinguere tra caso e caso. Per molte patologie, pur molto gravi e invalidanti, esistono degli iter ben delineati per accedere al sostegno economico alle cure o ai protocolli terapeutici, in forza del gran numero di soggetti colpiti. Talvolta però nascono bambini ancora più fragili, che presentano un insieme di sintomi non ancora inquadrati in uno specifico percorso diagnostico o curativo a cui i medici cercano di porre rimedio con le conoscenze e i mezzi a disposizione e a cui i familiari si aggrappano con la forza della disperazione. Nel caso delle malattie genetiche rare infatti si procede per tentativi, praticando qualsiasi strada.

La vicenda di Celeste, una bimba di due anni affetta da una rara forma di atrofia muscolare, ha portato alla ribalta un altro tipo di problematiche. Facendo riferimento alla letteratura sui casi simili conosciuti, il pediatra che la ha in cura aveva individuato una possibile cura. La madre le ha infatti donato delle cellule staminali che sembra abbiano dato buoni risultati, permettendo alla figlia di recuperare tono muscolare e quindi una serie di capacità altrimenti compromesse. Senonchè, a un certo punto, proprio quando si intravedeva un barlume di speranza, qualcuno dell'Agenzia del Farmaco si accorge dell'espediente e interviene con il divieto di proseguire le cure. La direttiva europea, infatti, definisce le cellule staminali “farmaco” e non trapianto, la cui legislazione sarebbe stata più benevola. Inutile dire che i genitori di Celeste hanno fatto ricorso contro questo provvedimento e proprio in queste ore conducono la loro personale corsa contro il tempo perchè, naturalmente, non appena è stato sospeso il trattamento le condizioni della piccola sono drasticamente peggiorate.

Lo stato uccide. Lo stato uccide i cittadini. Lo stato uccide i cittadini con le sue stesse leggi.

Ecco, col rischio di andare fuori tema, quello che a me appare criminale. E poi c'è ancora qualcuno che si sorprende quando un cittadino sequestra gli impiegati di Equitalia o un padre disperato imbraccia un fucile a pompa con l'unico scopo di mettere in scena un giorno di ordinaria follia, un giorno che per i telespettatori cadrà presto nel dimenticatoio ma che per lui costituisce una realtà non più sostenibile.

 
 
 
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Un blog di: amata.fui
Data di creazione: 02/03/2009
 

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