chiacchierando

Quando eravamo un popolo povero ci hanno  insegnato la condivisione, la solidarietà , la carità, ci hanno detto che aiutare chi era in difficoltà era un dovere morale prima che un principio religioso, che era giusto condividere anche il poco con chi non aveva niente, perché c'è sempre chi sta peggio... poi siamo diventati ricchi, così ricchi da volere essere ancora più ricchi, così ricchi da diventare snob, così ricchi da diventare gretti e meschini...perché dividere ciò che posso accumulare e tenere solo per me? Poi la grettezza, l'egoismo, l'avarizia sono diventati legge, non possiamo dividere niente....cosa importa se non rattoppiamo più i calzini, buttiamo una giacca perché ha le spalline, buttiamo il pane del giorno prima o la pasta perché è sciapa, noi vogliamo essere ricchi e abbiamo diritto al meglio perché lavoriamo e dobbiamo aspirare sempre al massimo....chi non ha niente? peggio per lui....è un inetto, un incapace, un fannullone, un delinquente, un ladro... noi, no...noi siamo nel giusto, rispettiamo la legge e abbiamo il diritto-dovere di girarci dall'altro lato...chi viene qui lo fa solo per delinquere o rubarci il lavoro, se ne stiano a casa loro, qui non c'è posto!E poco importa se preparano il nostro pane, accudiscono i nostri vecchi, raccolgono le nostre verdure.....invisibili mal pagati e mal sopportati...prima ci piacevano, almeno, quando ci facevano divertire, ora non li vogliamo più nemmeno per inseguire un pallone! Salvo poi assistere all'ora di cena ad una catastrofe immane e rimanere con la bocca aperta di fronte a tanto orrore....perché prima di soccorrere una persona ci interroghiamo se la legge lo consente...quei pescatori potranno mai guardare negli occhi i loro figli senza abbassare lo sguardo? Anche uno solo salvato,li avrebbe giustificati davanti a Dio e davanti agli uomini....ma lasciarli  morire per rispettare una legge infame, questo no, non è sopportabile! xantippe

A distanza di cinquant'anni posso dire che il sogno è rimasto intatto e cristallino come allora, come se non fosse passata un'intera vita di esperienze, sentimenti, vicende che pure hanno influito sulle scelte e influenzato il percorso....eppure oggi desidero fare le stesse cose che volevo fare allora, come se tutto ciò che è stato ed è passato in questo lunghissimo periodo altro non fosse che una parentesi.....mi rendo conto, oggi, perché talvolta mi sembrava di vivere la vita di un'altra persona, come se non fosse la mia....in certo senso mi sentivo spettatrice di ciò che facevo e nel profondo più profondo avvertivo la sensazione che un giorno qualcosa sarebbe accaduto.....Certo tutto ciò che ho fatto è frutto di scelte autonome e libere, fatte con la consapevolezza che avrebbero dirottato il mio cammino in un'altra direzione, ma al momento ero più che convinta che fosse la scelta giusta e che non avrei rinunciato poi a più di tanto.....un pò come in quel gioco che si trova nel retro delle riviste: scegliere il percorso A o B e in base alla scelta si arriva in un punto o in un altro...bene io ho sceto il percorso A sapendo dove mi avrebbe portato il percorso B....che rappresentava l'incerto, la lotta, il sogno.....il percorso A, un presente bellissimo fatto di certezze, di sicurezze, di Amore....Senza rinnegare alcunché, oggi che che per forza di cose sto riprendendo in mano la mia vita, mi rendo conto che quel sogno è rimasto lì, intatto, bellissimo, gratificante e appagante e, senza un seppur minimo rimpianto, capisco che avrebbe potuto cambiare la mia vita e renderla bellissima; capisco oggi che esistono i due percorsi e che sta a noi, con le nostre scelte più o meno consapevoli, dare una svolta, un indirizzo, una direzione....dipende da quanto siamo consapevoli di avere un sogno e di quanta passione ci vogliamo mettere...ora so che quando gli adulti dicono di seguire i nostri sogni hanno ragione....xantippe 

Alla fine ci sono riuscita, non lo so come, ma ci sono riuscita! guardando indietro, tutto il cammino fatto, il percorso tracciato, mi accorgo che insieme al tempo trascorso è passato anche peggio.....dormire sette ore di filato sembrava una meta irraggingibile eppure alla ftne ci sono riuscita...senza lo spicologo....ma giorno per giorno, vivendo alla giornata, guardando in faccia i problemi, stringendo i denti, fingendo e convincendomi che il meglio deve ancora venire.....mettendo a tacere il cuore, ascoltando solo la ragione, cercando di dare una mano, mettendomi al servizio dei figli, cercando di recuperare il tempo perduto, dando una nuova svolta alla mia vita, accettando nuove sfide e nuovi impegni per realizzare nuove mete....e il sonno che non c'era o non veniva o finiva presto era il segno di tutto il mio disagio...riuscire a dormire senza aiuto è il segnale che è la strada giusta, non quella tracciata, non quella che volevo, non quella sognata...ma un'altra altrettanto giusta!

Il primo  passo fatto con voi ha dato la spinta nella direzione giusta! Grazie,  xantippe