Creato da: raccontatevi il 06/03/2006
vita di una trentenne in fuga

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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 17 Marzo 2006 da raccontatevi
Foto di raccontatevi

Si strinsero in un  abbraccio caldo, la baciò lievemente sulle labbra, sentì un suo sospirò, il cuore sembrava aprirsi mentre un brivido saliva sulla schiena di entrambi, si presero per mano ed ora si baciarono in modo più appassionato, di desidero, la stringeva a sè tenendola forte al suo petto continuandosi a baciare per  lunghissimi attimi. Paul,  la sfiorava come se stesse trascinando la sua anima attraverso melodici suoni, lei era felice di esser lì tra le sue braccia, le accarezzava il viso, si stringeva al suo petto. I baci ora poetici, ora più vigorosi e caldi, si alternavano a ritmi forsennati.  Le mani di lei passarono sotto la sua camicia, sfioravano la sua pelle, il suo petto, sensazioni strane nella testa,  complicità e mistero,  dolcezza e sentimenti,  passione e desiderio a fior di pelle. Un incontro casuale che a  lungo nel rincorrersi li fece trovare lì ad amarsi. Sentiva il suo cuore impazzire attraverso le sue dita, la pelle calda attraverso le sue mani fredde, lui la desiderava da matti, come se non avesse mai voluto lasciare quella lunga notte in cui furono solo loro, la baciò sul collo, dietro l'orecchio, le spostò i capelli e accarezzandoli continuò a baciarla. Le sfilò quella maglia sottile, andarono giù le bretelline del reggiseno quando lei d'impulso le tenne su, le nascondeva col braccio quasi per timidezza, il loro sfiorarsi e baciarsi sembrava un dolce ballo,  melodicamente sentirono il tatto farsi più spoglio. Marianne, lentamente gli avrebbe tolto via la sua camicetta per assaporare la sua pelle, la ricordava così, lo fissò negli occhi a lungo. Paul, disegnava il suo desiderio lungo quel braccio che nascondeva la passione, i suoi seni caldi accarezzavano ora il suo volto, lo fissò negli occhi a lungo, continuò a baciarla. Era una danza tribale la loro, armoniosa in ogni sua forma come armonioso il loro cercarsi. Marianne si era fatta abbandonare tenendo gli occhi chiusi. Oh gentile destino che li ha fatti incontrare, sorridi pure te nel vederli così belli, desiderosi e appagati nel loro stare insieme. Sorridi incredulo per aver fatto tanto, senza saperlo, chiudi gli occhi per discrezione mentre loro fanno l'amore, come in un film di Bertolucci, come il miglior Bunuel. Erano due opere d'arte in continuo movimento, nudi sul quel pavimento ormai caldo dalla loro passione si cercavano avidamente. Tutto il corpo di Marianne era ricoperto dai suoi baci senza dimenticare un solo angolo. Lei fermò le sue mani che esploravano le sue curve, le portò su per guardarlo negli occhi, poi lo baciò, si avvolsero e lui era sotto d lei. Padronava sul suo corpo come una regina, gli sorrise scendendo, la sua pelle aveva un forte odore, la faceva impazzire. Lui le sfilò gli ultimi indumenti, la sua pelle bianca e calda, che gli faceva impazzire, che voleva stringere sempre tra le sue mani, non smise mai di baciarla e risalì lentamente verso i suoi seni, la fece riposare sul pavimento,  la guardava dal basso, adorava quella posizione, la vedeva felice, serena, sorridevano, i suoi seni, i suoi occhi, il suo sorriso, riscese, si adagiò. Le baciò  la pancia, giocò sul suo ombelico,  poi, osando, scese ancora più giù, la sentiva ansimare, vibrare. Il suo contatto con il suo essere, le sue labbra bagnate dalla passione. Giocarono per un po’, lui poi riportò il suo sapore alle sue labbra. Marianne rapita dai sensi , voleva dominare, lo strinse sui polsi, lo baciò per  tutto il petto e arrivò in un istante l'attimo in cui furono parte della stessa molecola, erano in contatto,  un contatto divino, due corpi, due menti, due anime in perfetta armonia. Lei ancora sdraiata con la schiena sul pavimento, occhi socchiusi, denti che mordevano labbra che inventavano poesie dolci nelle sue orecchie. Attimi fatti di saliva e sesso,  sarebbe potuto durare ore o soli istanti quella notte, ma i loro corpi non si sarebbero stancati di vivere all'unisono quel momento, senso di piacere. Paul non smise mai di perderla di vista,  le accarezzava la pelle attraverso i suoi lunghi capelli che leggeri la coprivano . Si parlava di quella leggerezza di un cuore che credeva di impazzire. Paul, ancora sopra il suo corpo e ancora si cambiava, si alternavano movimenti, si lasciava cadere indietro, poi si fermò,  andò giù, si strinsero in un forte abbraccio. Marianne si adagiò con la pancia sul pavimento e furono nuovi brividi, i baci, di lui, sul collo, ora sulla schiena, il bacino leggermente sollevato, una nuova unione, sempre più calda e dolce. Lei stringeva la passione tra le sue mani, lui l'avvolgeva ancora, per quei due ormai non assaporavano più un’ ebbrezza di vita sconosciuta. Erano angelici e dannati al tempo stesso, come due peccatori cercavano estasi dal loro contatto, oltre ogni morale e pregiudizio era divina. Paul vedeva solo la sua schiena, l'ondulare del suo corpo, la teneva a sè incatenata in una morsa che nessuno avrebbe potuta liberarla, sentiva la passione che attraversava il suo corpo che apparteneva a lui, erano instancabili. Ora facevano sesso facendo l'amore e ora l'amore facendo sesso, avevano superato ogni morale, compiuto ogni peccato, lei era ancora lì, a sentire il piacere di lui dentro il suo stesso piacere. I loro corpi bagnati dal desiderio che per un lungo periodo avvolgeva i loro desideri più  nascosti. La notte li accompagnò silente questa insaziabile voglia di aversi. Sentì esplodere dentro di lui qualcosa di nuovo, mentre lei raggiunse l'apice. Nuove molecole che si univano all'interno dei loro corpi ora stremati da quell'impeto durato ore, si raccolsero in un abbraccio dolcissimo, momenti d'affetto, di complicità estrema. “Ho paura di vivere un sogno. Che tutto questo non sia vero...” le sussurrò.  Lei lo bacio, gli prese la mano portandogliela sul suo cuore "questa è vita" aggiunse.  Non si mossero da quel pavimento, avvolti dal loro profumo lei si addormentò, lui restò ad osservarla ancora un po’, eran completamenti nudi sul pavimento quei pazzi..

 
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