Creato da: raccontatevi il 06/03/2006
vita di una trentenne in fuga

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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 17 Marzo 2006 da raccontatevi
Foto di raccontatevi

Paul, mentre lei dormiva protetta dalla sua stessa felicità, ripensava a quello che gli era successo, al fatto che  aveva perso la testa fin dal primo giorno per quella sconosciuta, in quella strada larga che portava giù al porto, e lei incuriosita dall'altro lato della strada. Aveva tutto il desiderio e la voglia di andare oltre, il presente, il mare,  vide sulla sua pelle i brividi d quel nuovo giorno, si alzò prese la prima coperta trovata nella sua camera che fu il loro nido d passione, tornò nel salotto, la coprì,  lei sentì qualcosa, si rigirò verso lui, fece cenno di starle vicino, gli accarezzò il viso e riprese il suo braccio per capire che tutto quello non era solo magia.  Dalla finestra filtravano i primi raggi del nuovo giorno, erano ancora nudi sul tappeto del salotto, avvinghiati l'uno all'altro come a voler continuare quel contatto permanente. rimasero lì ancora qualche ora, dormivano pur stando svegli, i loro corpi si stavano raffreddando ora, ma i loro cuori pompavano un sentimento bello, si coprirono con la coperta, si strinsero ancora di più tra di loro, sapore di notti insonni, di proibito. Paul si riaddormentò mentre fu lei a svegliarsi, lo lasciò lì, lo vegliava come un bimbo, si mise su la sua camicia, odorava ancora di lui, andò in cucina a preparargli il caffè. Dopo un po’, Paul, si risvegliò, adesso più pigro per andar da lei o semplicemente gli piaceva l'idea di farsi coccolare così; la vedeva in lontananza che armeggiava in cucina, nuda dentro la sua camicia troppo corta per coprire, sentiva un forte odore di caffè, l'acqua che saliva nella caffettiera,  voglia d'amore e ancora di coccole, voglia di lei, della sua mente, della sua anima e ancora del suo corpo. Marianne arrivò li, col suo caffè e i biscotti, lo baciò sulla fronte"buongiorno amore!". la camicia sbottonata ed i seni liberi da qualsiasi pregiudizio, rimasero lì sul tappeto a bere caffè e mangiare biscotti, sotto quella coperta a parlare ancora d'amore, sorrisi complici, occhi innamorati di occhi, giocavano come due bambini, la casa aveva una melodia che era solo la loro, lei si fece coccolare non voleva tralasciare nessuno istante, le loro mani si sfioravano adesso un pò più timide. Lei si era sbrodolata tutta lasciando una briciola sul limite di quelle sue labbra che non sapeva resistere, le sorrise e le carezzo il viso, dolcemente. Ciò che sorprendeva Paul era quel suo modo di fare di Marianne che davvero era sempre così nuovo, finito il caffè, gli tirò una pacca e sorridendo gli disse: "su pigrone è ora di farsi una doccia!" e gli fece un sorriso che illuminò ogni secondo di quel momento,  era felice. Si alzarono entrambi e andarono verso il bagno, il pavimento vibrava sotto i lori piedi, i muri li spiavano ancora eccitati per quanto avevano visto la notte prima. Il pavimento del bagno era gelato. Lei si tolse la camicia, lui apri l'acqua calda e mise un sacco di bagnoschiuma, in pochi istanti la vasca era quasi all'orlo, una montagna di schiuma, fumava quasi da quanto era calda, entrarono entrambi, sembrava che tutte le volte si dovesse un pò ripartire da zero, annullavano come volutamente tutte le confidenze per rivivere ogni volta l'emozione dello scoprirsi, del conoscersi, ma il rapporto ormai era troppo solido, c'era complicità nell'aria, bellamore di Degregori arrivava da una radio di una casa vicina.

 
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