Creato da: raccontatevi il 06/03/2006
vita di una trentenne in fuga

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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 20 Marzo 2006 da raccontatevi
Foto di raccontatevi

Si separarono nuovamente, la giornata era passata velocemente erano già le prime ore del pomeriggio, lei stava preparando la borsa per andar via, ripartiva, gli impegni di lavoro si facevano carichi in questo periodo, si erano lasciati in quel pomeriggio che sembrava non passar mai, lui pensò tra i pensieri a questo nuovo abbandono. Non avrebbe mai pensato questa volta a un addio, gli aveva anche telefonato per fargli sapere che era lì, che nonostante questa nuova distanza non aveva dimenticato quella notte d’amore, ma nonostante tutto lui si chiedeva quanto si erano pensati, se era al centro dei suoi pensieri, Paul iniziava a sentirla terribilmente vicina, quella notte dove solo il cielo era lo stesso ad accompagnarli, si cercavano tra i pensieri, si domandavano cos’era tutta quella magia se solo il destino o se ci fosse stato qualcos’altro, Marianne lo aveva conquistato, e lei si stava facendo conquistare. La mattina seguente volò e Paul, passò anche il pomeriggio in studio. In maniera quasi distratta rispondeva al telefono, segnava qualche appuntamento sulla sua moleskine. Chiudeva i conti qualche cliente. Marianne era entrata prepotentemente nella sua vita. Nella sua quotidianità. Aveva tenuto quella porta chiusa per anni. Non aveva mai permesso a nessuna ragazza dopo Patricia di soffermarsi nei suoi pensieri. Ma Marianne era stata un uragano. I suoi modi, i suoi interessi, la sua essere così femmina ed al tempo stesso la sua capacità di renderlo sereno lo avevano come stregato. Cercò di non pensare al suo ritorno. Al loro modo irriverente e passionale di stare insieme. Chiamò un amico. Appuntamento alle 21. Oggi è mercoledì. Sapore di vecchie storie e qualche pinta al pub. Si erano scambiati qualche messaggio per sapere quello che provavano, lei era presa dal lavoro che sembrava non finire, non si sarebbero visti nemmeno questi giorni, pensò a lungo a quello che fu il loro incontro, ma nell'aria si iniziava a sentire profumo di vita. Arrivò ben presto novembre. Il primo w.e. con le festività tipiche di inizio mese. Paul non sopportava Halloween, la riteneva pagana e troppo filo-americana per essere festeggiata. Passò qualche giorno in famiglia. Il calore dei genitori. I ricordi appesi ai muri della sua camera. Un 33giri degli U2 ancora nel giradischi. Alla domenica mattina al porto col padre. Il vecchio faro era ormai abbandonato. Qualche marinaio preparava la propria barca per l'alaggio in vista dell'inverno. "Chissà dove sarà Marianne. Sotto quale cielo...." Non si sentivano da qualche giorno, se non un messaggio di lei la notte precedente verso le 4 del mattino VORREI ESSERE TRA LE TUE BRACCIA. Marianne, si svegliò nel tardo pomeriggio, era uscita dopo un pò di tempo, con  le sue colleghe; alla fine si divertì pure, cercò di non pensare al fatto che non aveva ancora sentito Paul, ma una volta sveglia mentre si perdeva nella sua tazza di caffè,il suo ricordo si fece più vivo. Generalmente lasciava che fosse Paul a cercarla, ma decise di farsi sentire, di riuscire a percepirne il senso di questo ricordo, non si era mai fatta troppe domande su quello che stava succedendo e per come era successo, forse era questa la vera formula, la stessa che l'aveva allontanata dal quella voglia di vivere solo con se stessa. C’erano dei momenti dove si perdevano in maniera assoluta, dove Paul non aveva ancora percepito le intenzioni di Marianne. Alle volte non sopportava tutti quei suoi impegni, il fatto di essere troppo presa dal lavoro, dalla voglia di realizzarsi. Troppo desiderosa di star bene con se stessa forse. Percepiva a volte segnali differenti. Una grande passione che inevitabilmente li faceva spogliare di ogni ruolo e per contrasto una sottile linea di confine che li teneva distanti. Non le avrebbe mai inviato un sms del tipo MI MANCHI, ma certo l’ avrebbe voluta  portarla da lui per respirare la stessa aria, sapeva bene che con lei non funzionavano certe tattiche da palyboy, l'armonioso modo in cui lui la catturò su quella vecchia strada in una giornata di sole aveva fatto si che per un attimo Marianne si dimenticasse quella sua voglia di essere Donna di se stessa; Andò contro se stesso, senza tattiche nè raggiri. Ma poi due immagini identiche in luoghi differenti si fermarono, Marianne bloccò la chiamata e Paul riprese la sua serata. Dopo qualche ora, appena entrato nel suo appartamento con 4 pizze ed una cassa di birra  Paul le inviò un sms HO VOGLIA DI TE, DEL TUO PROFUMO, DELLA TUA VOCE. DEL CALORE DEL TUO CORPO, SEI IL MIO UNICO DESIDERIO. LA MIA PASSIONE PIU' GRANDE Lei lesse il suo messaggio nel momento stesso che entrò nella sua auto, carica di quelle carte che ogni volta la portava a non pensarlo, gli avrebbe risposto volentieri dicendogli che sarebbe stata da lui in meno che si dica, ma non voleva cadere nella banalità, qualcosa che mai non avrebbe assaporato quella storia o forse perchè Marianne non era stata mai abituata a rincorrere con questi affetti qualcuno;  ma gli rispose lo stesso, si sentiva un pò liceale, forse perché lei era stata costretta a crescere troppo in fretta, abituarsi a non crearsi falsi illusioni:" domani sarò  a casa ci vediamo finalmente!!!!" Lo inviò senza pensare, accese la sua auto fredda, di un pomeriggio di novembre senza sole, e partì verso casa ascoltando un vecchio brano di Sting.

 
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