Creato da: marti_blue il 13/10/2006
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Leggere mette in moto tutto dentro te: fantasia, emozioni, sentimenti.
È un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere le cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste, fà scoprire l'anima delle cose.
Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò a cui non riuscivi a dare forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere.
NEI LIBRI LE PAROLE DEGLI ALTRI RISUONANO COME UN'ECO DENTRO DI NOI,
PERCHE' C'ERANO GIA'.

 
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ErasmusMundus.

Post n°665 pubblicato il 25 Luglio 2010 da marti_blue

   A metà settembre la mia amica Mik partirà per Liegi. Ma non è un viaggio di piacere. Va in Erasmus. Il suo ragazzo, nello stesso periodo, partirà per Siviglia. Anche lui in Erasmus, anche lui con il Politecnico di Torino. Entrambi staranno via 6 mesi, in una città sconosciuta, in cui le persone parlano una lingua diversa dalla tua, nella quale, tra l'altro dovrai dare esami.
La paura per l'ignoto, chiamiamolo così, è più che comprensibile e giustificabile.
Ma a questa si aggiunge una forte forte eccitazione. Come non essere felici di un'opportunità del genere?
Diciamocela tutta, in Italia un lavoro è difficile da trovare anche solo a termine; io sono dell'idea che sul curriculum la voce "Erasmus" sia più che utile. Inoltre, se proprio non vogliamo dare importanza all'aspetto lavorativo, guardiamola da un altro punto di vista. E' un'esperienza irripetibile, penso che sia uno dei pochi modi che i giovani abbiano a disposizione per potersi finalmente "staccare dal prima", da quella che è sempre stata la loro vita. Penso che aiuti a crescere. In Erasmus sei costretto a vedertela da solo, a lavorare, se necessario, a cercare casa, ad adattarti, ad affrontare delle difficoltà che normalmente non si porrebbero nemmeno in essere.
Se si studia nel proprio paese, e in particolare se si resta nella propria città, a meno che non si decida di essere autonomi al 100% ci sarà sempre la presenza dei genitori ad esempio. La famiglia può aiutarti sia a livello economico sia a livello affettivo. Non sai fare la lavatrice? C'è la mamma. Non sai dove andare a dormire per una notte? C'è la tua vecchia camera.
In Erasmus no. Sei solo e te la devi cavare. Lì la tua famiglia saranno gli amici, i compagni, i coinquilini; quella vera è a chilometri di distanza.
Forse è proprio questo ciò che mi attira del progetto.
Il crescere, il cambiare aria.
Mi frulla in mente l'idea di partire già da quando ho iniziato l'università.
Ora, ho deciso che mi informerò, che farò richiesta per il terzo anno, e come va va.
Non mi preoccupano i cambiamenti che potrebbero accadare da qui a un anno.
So che è un qualcosa che faccio per me stessa.
Michela mi ha detto, ad ottobre, che anche se stava con qualcuno (in questo caso Omar, il fidanzato) a questa esperienza non ci rinunciava.
Ho pensato sarebbe stato davvero difficile per me, abbandonare tutto e andarmene per minimo 6 mesi. Forse non ce l'avrei mai fatta.
Ma come ho già detto e ridetto, ho capito molte cose in questi mesi. Prima fra tutte che devo pensare un po' più a me stessa. Se sto bene con me stessa, se sono felice io per prima, se faccio qualcosa che serva prima di tutto a me, allora tutto andrà bene. Allora anche le persone che mi stanno vicino, che siano gli amici o il fidanzato, capiranno. E se per loro sarà tutto troppo difficile da accettare, beh, allora vorrà dire che non tengono poi così tanto a me. Ritorna il discorso dell'egoismo. L'occuparsi solo di se stessi.
Ora, io non so se mai prenderò davvero questa decisione, io sono dal lato opposto in questo momento: ho un'amica, una grande amica che mi è stata vicino in questo periodo difficile, che parte. Se ne va in Belgio. In 6 mesi la vedrò al massimo due volte, il che è difficile perchè è una delle poche a cui dico tutto. Ma sono felice per lei, sono orgogliosa e la stimo per il coraggio che ha. Non potrei mai lamentarmi della sua decisione. Perchè l'importante è che lei stia bene.
Vedremo comunque sia.
Per ora, tornando agli aspetti un po' più pratici, ho già pensato a queli potrebbero essere le mete interessanti. Escludendo a priori la Germania, che non mi piace, e luoghi affini (come l'Austria), le città che mi piacerebbero sono: Madrid, Nizza o, al massimo, Liegi. Mi informerò meglio e darò aggiornamenti.
Speriamo speriamo speriamo.
:)

 
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