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Google mette fine all’anonimato
Post n°1807 pubblicato il 13 Settembre 2011 da massimocoppa
E’ una svolta storica nel mondo di Internet: per avere
La cosa era stata già annunciata, come politica aziendale, all’inizio dell’estate, quando è stato lanciato Google+, un social network che si prefiggeva di diventare l’anti-Facebook ma che, onestamente, resta tuttora un oggetto misterioso. Ma evidentemente a Mountain View ci credono, e senza annunci ufficiali hanno già iniziato a provvedere: in pochi se ne sono accorti, ma da qualche giorno è diventato impossibile registrare un indirizzo mail di Google senza fornire un proprio recapito telefonico privato. E’ cioè impossibile ottenere un indirizzo Gmail senza dare un numero di telefono personale, fisso o mobile. Solo così si può ricevere un codice che permette di completare la procedura ed attivare l’account. Quindi, nel caso di fornitura di dati falsi o nel caso si usi la mail per commettere reati (fosse anche semplicemente insultare qualcuno) c’è un numero di telefono che sia Google che l’autorità giudiziaria possono usare per risalire ancora più facilmente all’identità del responsabile. In Italia, è noto, per avere un telefono fisso o una SIM per cellulare bisogna fornire documenti di identità e compilare contratti e modulistiche varie: quindi è un forte deterrente per scoraggiare azioni anonime. Chi mi segue sa che sono fortemente favorevole all’emersione delle vere identità su Internet: ritengo che il web sia una fogna proprio perché stracolmo di vigliacchi e sciacalli irresponsabili che credono di nascondersi dietro un nick (quando in realtà tutto ciò che si fa lascia una traccia percorribile da esperti).
Oggi, 14 settembre, anche l’edizione cartacea de “Il Fatto quotidiano”, il giornale di Marco Travaglio, parla della vicenda, anche se solo in una breve, senza citarmi (si parla genericamente di “alcuni blog”...) - hai visto mai che mi facessero un po’ di pubblicità - e prendendo incredibilmente per buona la risposta di Google.
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