BRUTTA SORPRESA PER DRAGHI: I SINDACATI
NON SI INGINOCCHIANO PIU’...
Si ha voglia di detestare la riforma delle pensioni targata Fornero, non si torna indietro: è la parola d’ordine del capo del governo.
A nulla vale (per ora) l’opposizione dei sindacati nazionali, incredibilmente tornati compatti a sostenere – una volta tanto – l’interesse dei lavoratori.
Pare che Draghi non si aspettasse, dalla riunione di ieri, un atteggiamento così tenace, rivendicatorio e, sostanzialmente, ostile da parte di Cgil, Cisl e Uil. Per questo è andato via prima del tempo adducendo un fantomatico impegno istituzionale. Alcuni testimoni lo hanno descritto molto seccato.
Eh, certo, l’unto del Signore è abituato a non essere contraddetto e ad essere osannato per ogni dove e qualunque cosa faccia! Finalmente qualcuno lo sta riportando con i piedi per terra.
Chi segue questo blog sa che ho avuto sin dall’inizio delle forti riserve su Mario Draghi, incoronato quale ennesimo salvatore della patria, a sua volta ennesimo presidente del consiglio non eletto da nessuno, ennesima anomalia teoricamente temporanea che governa a colpi di decreti legge e pacchetti che il Parlamento deve approvare senza fiatare, perché bisogna fronteggiare l’ennesima crisi epocale nazionale storica drammatica…
E’ un copione che sta diventando, francamente, stucchevole. Basta con questi deus ex machina che non possono essere criticati!
Finalmente almeno i sindacati si riappropriano del loro ruolo corretto; finalmente ci sono alcune parti sociali che tornano alla dialettica; finalmente qualcuno rompe questo clima artificiale di conformismo asfissiante; finalmente il manovratore viene disturbato.
Naturalmente i partiti politici, TUTTI al governo tranne Fratelli d’Italia (una quasi unanimità che è un’altra inquietante anomalia per un sistema democratico), stanno subito correndo a sostenere il povero Marietto, a cui i sindacati cattivi non consentono di fare tutto ciò che vuole. Clamorosa la posizione del PD, a conferma che di sinistra questo partito non ha mai avuto nulla, il quale non si fa scrupolo di mettere in discussione uno storico rapporto con la Cgil, che data dai tempi del Partito Comunista Italiano.
Ma di cosa ci stupiamo? Davvero scopriamo solo oggi che la missione di Draghi, uomo delle istituzioni finanziarie mondiali, è quella di distruggere tutti i diritti dei lavoratori ed introdurre in Italia il turbocapitalismo alla cinese?!
Vorrei poi dire ai sindacati: che c’è? Draghi improvvisamente è diventato cattivo? Ma non era quello che avete osannato pochi giorni fa per qualche parola di circostanza e qualche visita di cortesia dopo le manifestazioni romane No Vax da cui era scaturito un (misterioso) assalto alla sede della Cgil?
Ho una brutta notizia per loro: Draghi è sicuramente antifascista, ma non è certo anticapitalista...
AGGIORNAMENTO
Dopo che Draghi ha lasciato cadere l’argomento, rinviandolo al 2022, i sindacati si sono inginocchiati nuovamente...