Creato da: massimocoppa il 22/08/2006
"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"
|
DAL 20 MAGGIO 2022 QUESTO BLOG
Pink Floyd
I MIEI LIBRI DOVE SCRIVERMIPuoi scrivermi su: massimocoppa@gmail.com I miei link preferiti"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo". Ray Bradbury, "Fahrenheit 451" Area personale- Login
MenuUn uomo puņ perdonare Presto /
Cazzarola! |
Urne deserte, astensionismo record
Post n°1531 pubblicato il 29 Marzo 2010 da massimocoppa
E’ il segno di un disgusto assai diffuso verso il modo italiano di fare politica o è l’ennesima evoluzione di un atteggiamento occidentale che parte dagli anni Settanta?
Bene: il dato alle 22.00 di ieri ci dice che, mediamente, in Italia ha votato il 47 % degli aventi diritto. Dove vivo io, siamo addirittura intorno al 34 %. Percentuali da referendum, insomma… Difficile immaginare che oggi si verifichi un’impennata negli afflussi ai seggi: si vota fino alle 15.00, ma è lunedì mattina, cioè una giornata lavorativa. Che significa, questo? È un dato che si iscrive nella tendenza, documentata già dagli anni Settanta del Novecento, alla disaffezione per il voto e l’impegno politico che si verifica nei Paesi occidentali avanzati (gli Stati Uniti in testa)? O c’è qualcosa di più, qualcosa di tipicamente italiano? La campagna elettorale appena conclusasi, l’ho già scritto, non si è certo caratterizzata per la discussione sui problemi concreti. A nulla è valso che si trattasse di elezioni amministrative locali: non solo non si è parlato della crisi economica, della disoccupazione o della pressione fiscale; non si è discusso nemmeno della sanità, del bilancio degli enti locali, dei servizi, della viabilità. Nulla. Berlusconi ha impostato il tutto come un referendum sulla sua persona, e l’opposizione è stata ben contenta di seguirlo su questa strada.
|