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La Rai riapre le trasmissioni di informazione politica in piena estate?

Post n°1665 pubblicato il 31 Luglio 2010 da massimocoppa
 

Incredibile notizia: la televisione di Stato vuole parlare
della crisi Berlusconi-Fini e potrebbe persino riesumare “AnnoZero”!
LA RAI RIAPRE LE TRASMISSIONI DI INFORMAZIONE POLITICA IN PIENA ESTATE?

È una notizia talmente tipica di un Paese “normale” che, dovendola riferire all’Italia, è proprio da non credere.
Questo è un Paese dove un uomo, Silvio Berlusconi, cumula in sé (anomalia sconosciuta al resto del mondo) il possesso materiale e morale di tre televisioni nazionali su sei, mentre le altre tre (teoricamente pubbliche) le influenza comunque totalmente in quanto capo del governo e colonizzatore delle redazioni e dei posti di dirigenza con uomini di sua stretta osservanza.
Questo è un Paese dove sono emerse intercettazioni (sante e benedette) che hanno dimostrato come l’attuale direttore generale della Rai, Masi, è un uomo totalmente a disposizione del Cavaliere (e nella peggiore accezione del termine), per tacere di componenti dell’Authority per le Comunicazioni (che dovrebbe vigilare e combattere queste deviazioni): e sono solo gli ultimi episodi, in ordine di tempo, emersi a dimostrare quanto la Rai sia influenzata da Berlusconi e quanto sopravvivano sacche di resistenza solo grazie alla protezione della legge. Basterebbe ricordare i vergognosi duetti telefonici con Saccà, ex direttore di Rai Fiction il quale, ai tempi d’oro, si prodigava a far lavorare (con i soldi nostri) le amiche del capo del governo.
Tutta questa premessa per dire che oggi il direttore generale della Rai ha convocato per lunedì una riunione per discutere della ripresa straordinaria dei programmi di approfondimento politico della Rai, anche se siamo in estate ed anche se questi programmi sarebbero a riposo fino a settembre-ottobre.
Una necessità che emergerebbe a causa della particolarissima situazione politica attuale, con Berlusconi che ha praticamente cacciato Fini dal PDL, e con Fini che si proclama pronto a resistere alla presidenza della Camera, forte di trenta fedelissimi che, di fatto, renderanno la vita del governo difficilissima, restringendone la maggioranza in Parlamento.
Questi fulmini in piena estate scuotono l’Italia istituzionale dal suo tradizionale torpore balneare e pongono il problema della copertura mediatica degli eventi.
Circostanze eccezionali fanno capolino, al punto da confondermi e stordirmi, facendomi quasi pensare di vivere all’estero, nell’Occidente avanzato: la Rai si pone il problema di fare informazione politica (cosa che non fa più neanche nei telegiornali); il direttore generale della Rai vuole addirittura riaprire fuori stagione programmi come “Ballarò” e – udite, udite! – “AnnoZero”! Programmi, cioè, a dir poco invisi a Berlusconi. La televisione di Stato vuole aumentare l’audience in una stagione dove, tradizionalmente, la programmazione  del piccolo schermo sembra fatta apposta per farti uscire di casa.
Che succede? Come interpretare questo zelo, quest’attivismo, questa professionalità? La Rai si ribella allo strapotere berlusconiano? È credibile un atteggiamento del genere, provenendo da uno come Mauro Masi?

 
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