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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

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Messaggi di Ottobre 2022

 

IL VERO SCANDALO E’ FONTANA ALLA CAMERA, NON LA RUSSA AL SENATO

Post n°2160 pubblicato il 14 Ottobre 2022 da massimocoppa

IL VERO SCANDALO E’ FONTANA ALLA CAMERA,
NON LA RUSSA AL SENATO

Molti hanno storto la bocca e gridato allo scandalo quando ieri Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato: si è detto e scritto che un fascista era arrivato a ricoprire una delle massime cariche dello Stato, che la “fiamma” era tornata al potere.
Credo siano tutte sciocchezze. La Russa è un politico oggettivamente più che normalizzato, non credo rappresenti alcun pericolo per la tenuta dello Stato e per i valori di un Paese moderno, liberale e democratico.
Piuttosto, il vero scandalo è accaduto oggi, pochi minuti fa: quando alla presidenza della Camera, che come tutti sappiamo è sicuramente l’ala del Parlamento politicamente più importante e rappresentativa, è stato eletto il leghista Lorenzo Fontana: cioè un uomo che è obiettivamente omofobo (è contrario alla galassia Lgbtq+ ed alle unioni civili), antiabortista, cattolico estremista, amico della Russia putiniana (in rete girano, memento eterno, sue foto con una maglietta anti-sanzioni, seppur risalenti ai tempi dell’annessione russa della Crimea), grande fan della Le Pen (e sarebbe niente) e dell’autocrate ungherese Orbàn, il quale ha incamminato il suo Paese sulla strada della dittatura, come affermato anche dall’Unione Europea.
Di quest’uomo dobbiamo vergognarci e preoccuparci, non di La Russa.

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LA MELONI DEVE LIBERARSI DAI CONDIZIONAMENTI DEMAGOGICI

Post n°2159 pubblicato il 07 Ottobre 2022 da massimocoppa
 

LA MELONI DEVE LIBERARSI DAI CONDIZIONAMENTI DEMAGOGICI
Come avevo annunciato nel post precedente a questo, alle elezioni legislative tenutesi a settembre non sono andato a votare, confermando il mio atteggiamento tenuto nelle precedenti consultazioni.
Il mio “partito”, quello dell’astensionismo, si è rivelato ancora una volta il primo d’Italia, aumentando ulteriormente i consensi, segno che la nausea per questo sistema politico, questa legge elettorale ed i partiti oggi esistenti è ulteriormente aumentata: peraltro, senza provocare alcuna reazione significativa, a parte qualche preoccupato articolo di giornale.
Quindi, potremmo ben dire che gli eletti in parlamento sono già delegittimati in partenza, perché nessuno di loro, nemmeno gli appartenenti al centrodestra vincente, possono dire di aver ricevuto il consenso della maggioranza assoluta degli italiani, ma tutt’al più della maggioranza relativa dei votanti, anche nel senso della coalizione. E se i vincitori hanno sbancato in parlamento, questo è dovuto alla vergognosa legge elettorale che ci ritroviamo.
Persino Fratelli d’Italia, attualmente il più importante partito italiano, ha ricevuto “solo” il 26 % dei voti. Questo è il massimo a cui una formazione politica può aspirare attualmente in Italia…
Dei giorni successivi saltano agli occhi alcune cose.
Innanzitutto, la tragedia di due uomini: Letta e Salvini. Ma mentre il primo, dignitosamente, si è assunto tutte le responsabilità per la batosta subita dal PD ed ha subito rimesso il mandato di segretario, Salvini fa finta di niente, oltretutto spalleggiato dai vertici della Lega, ignorando che la base nordista non lo vuole più e persino i presidenti delle regioni settentrionali a trazione leghista ne desiderano l’estromissione. No, lui ignora tutto, come se non avesse nessuna colpa nell’aver precipitato la formazione a percentuali imbarazzanti, e pretende il Ministero dell’Interno. Spero che la Meloni tenga il punto e glielo continui a negare.
E veniamo, appunto, alla Giorgia nazionale. Ha vinto, come si prevedeva: è la prima donna premier nella storia d’Italia.
Questo fa piacere, ma purtroppo bisogna subito dire che le riserve su di lei e, soprattutto, sul mondo che la sostiene, si stanno confermando.
Io, al suo posto, avrei pregato Mario Draghi di accettare un importante ruolo nel governo: soprattutto in un momento di crisi economica strutturale come questo, con i costi energetici alle stelle a causa dell’aggressione russa all’Ucraina, abbiamo bisogno di quell’uomo, della stima mondiale, delle conoscenze e delle competenze che ha. Invece, la Meloni che fa? Praticamente dice che la gestione degli aiuti del PNRR, impostata da Draghi, è tutta sbagliata. La cosa non è vera, ovviamente, e registra l’unanime reazione dell’Unione Europea, tanto da costringerla ad una penosa retromarcia.
Perché ha esternato in maniera così infelice? Si ha come l’impressione che debba pagare dazio alla pancia del centrodestra, a quelle frange estremiste e becere le quali, purtroppo, sembrano costituire un importante elemento di potere e di consenso.
Il mio augurio e la mia speranza è che la Meloni possa scrollarsi di dosso queste ipoteche ed imboccare un percorso forte, sì, ma solidamente europeista e scevro da condizionamenti populistici, demagogici e sovranisti.

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