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Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 01 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

'Rete4' potrà continuare a trasmettere
Parola al governo su 'Europa7'

LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

Tratto da 'Il Tempo'

I giudici di Palazzo
Spada richiamano in maniera esplicita la sentenza della
Corte di Giustizia Ue che, lo scorso 31 gennaio, aveva
stabilito che le norme italiane sulle frequenze non
rispettano le direttive comunitarie. Toccherà ora al
governo decidere in che modo Europa 7, che nel 1999 vinse
il bando di gara per una concessione tv, potrà trasmettere.
Quanto al risarcimento chiesto dall'emittente (poco più di
2 miliardi nel caso in cui avesse ottenuto le frequenze, 3
in caso contrario) il Consiglio si è riservato di
pronunciarsi successivamente. In ogni caso la Suprema
magistratura ha respinto il ricorso di Europa 7 che
riguardava l'abilitazione di Rete4 e quindi, l'emittente
Mediaset potrà proseguire la propria attività. Ma se per i
giudici il caso è chiuso, politicamente la polemica non si
ferma.
Per il sottosegretario con delega alle
Comunicazioni Paolo Romani
, il ministero dello Sviluppo
economico è pronto a rispondere alle richieste «non appena
le motivazioni avranno chiarito i termini esatti della
questione» e «in coerenza con quanto richiesto
dall'Europa». Proprio per questo il ministro Claudio
Scajola insedierà presto (forse già martedì) una
commissione tecnico-giuridica per dar seguito alla
sentenza.
«Occorre prudenza - sottolinea - nel
commentare una sentenza le cui motivazioni saranno
probabilmente rese note non prima di martedì. Per quanto
riguarda il risarcimento del danno eventualmente subito da
Europa 7 e la quantificazione dello stesso legato
direttamente alla richiesta di assegnazione delle
frequenze, gli stessi giudici si sono riservati di decidere
dopo un'adeguata istruttoria e dunque non possiamo che
attendere la loro deliberazione».
Per il
sottosegretario, «risulta invece chiaro sin da ora che la
sentenza del Consiglio di Stato chiude l'annosa questione
del diritto di Retequattro a trasmettere. Respingendo il
ricorso presentato da Europa 7, i magistrati hanno infatti
ribadito, come già aveva fatto il Tar del Lazio, la
legittimità dell'attività di quella Rete».
Applaude,
ovviamente, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri
:
«Retequattro ha la sua autorizzazione a trasmettere, e la
Corte di giustizia europea aveva detto semplicemente al
Consiglio di Stato che tutelasse e giudicasse se Europa 7
avesse diritto a un risarcimento. Lo sapevano anche quelli
che hanno fatto una strana battaglia in Parlamento che è
stata una sorta di batracomiomachia».
Reazione cauta
del Pd che, con il ministro-ombra delle Comunicazioni
Giovanna Melandri e con l'ex ministro Paolo Gentiloni, si
rivolge al governo invitandolo ad intervenire subito sulla
questione della redistribuzione «senza accampare il
pretesto della mancanza di frequenze libere».
Chi non
ci sta, invece, è Antonio Di Pietro
che continua la sua
battaglia contro il Cavaliere. «Ecco la ragione per cui
Berlusconi in fretta e furia voleva inserire nel decreto
l'emendamento salva Retequattro - commenta il leader
dell'Idv -. Sapeva che da lì a qualche giorno poteva uscire
la decisione che impone al governo di adeguarsi alla
sentenza dell'Europa per la redistribuzione delle frequenze
televisive. Evidentemente la norma proposta doveva servire
a creare i presupposti di legge che impedissero al
consiglio di prendere questa decisione. In un Paese
normale, solo per questo fatto, sarebbe stato chiesto
l'impeachment ed invece, come al solito, il premier fa
finta di non sentire e non capire. Vorrà dire che ancora
una volta investiremo la Corte di Giustizia e la
Commissione europea affinché metta in mora definitivamente
l'Italia che a queste condizioni non merita, veramente, di
stare nella Comunità europea».

 
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