Creato da mcbertan il 12/06/2008

MALATEMPORA CURRUNT

PREPARIAMOCI!

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

 

 

 

Madre troppo povera perde il diritto al figlio dopo il parto

Post n°34 pubblicato il 21 Luglio 2010 da mcbertan

Il reddito della donna e' di soli 500 euro al mese

(ANSA) - TRENTO, 20 LUG - Il fatto di essere in difficolta' economiche non ha consentito ad una giovane madre di abbracciare il figlio appena nato. Subito dopo il parto le e' stato sottratto dal Tribunale per i minorenni di Trento in esecuzione di una procedura di adottabilita'.Il caso e' stato reso noto oggi dallo psicologo Giuseppe Raspadori, consulente tecnico di parte del Tribunale, che attacca il meccanismo con cui i giudici dei minori applicano la sospensione della potesta' genitoriale.

''La giovane, senza problemi di tossicodipendenza e con un reddito mensile di 500 euro, nonostante le fosse stata proposta la sospensione della gravidanza, ha scelto di partorire chiedendo un affido condiviso per il bimbo che momentaneamente non sarebbe stato in grado di mantenere'', dice il dottor Raspadori. ''A questo punto pero' il Tribunale, senza interpellarla, ha dato avvio alla procedura di adottabilita', levandole il figlio alla nascita. Dimostrando come in alcuni casi al giustizia sa essere davvero tempestiva''.

Solo dopo un mese - prosegue Raspadori - la giovane si e' potuta incontrare con il giudice, il quale ha deciso di avviare una perizia sulle 'capacita' genitoriali' della madre. ''Una beffa, perche' in questo modo la ragazza, cui e' stato sottratto il diritto di essere madre dal primo momento, rivedra' il proprio figlio solo dopo otto mesi, con buona pace della fase primaria dell'attaccamento, con relativo allattamento e svezzamento, e della giustizia per il minore''

 
 
 

Cristo annienta la superstizione

Post n°33 pubblicato il 26 Aprile 2010 da mcbertan

probabilmente oggi ignoranti superficialotti ed anime tiepide non cologono  molto la differenza che esiste tra superstizione e fede cristiana eppure la differenza è talemente profonda che ci fa apparire la scienza e la tecnolgia del 3° millennio molto vicine alla superstizione.
Iniziamo dal termine superstizione, cioè rivolgersi a cio che sta al di SOPRA per ottenere qualche cosa o benefici terreni, QUesta definzione , che non ho inventato io ma è attribuibile fino dal 1° secolo AC a Cicerone è sintetizzabile nella locuzione latina Do Ut des, do affinche ricevo e dimostra tutto il materialismo che si cela dietro la religioni superstiziose in area pagana
al contrario la fede Cristiana (in parte anche  quella ebraica e quella musulmana) si fonda su un concetto preciso: sono creato ad immagine di Dio quindi sono già salvo o meglio NON MANCO DI NULLA

Se Pregi ki faccui non per ottenere una vittoria materiale, come facevano ad esempio gli antichi romani con l idolo marte ,  me ma per ritornare a Dio sano e salvo ,prego per parlare con il PAdre da cui vengo ed a cui spero di ritornare.


Certo anche il credente puo cadere nella tentazione di TENTARE DIO, ma Cristo ci insegna con il suo esempio nelle ore antecedenti al sua cattura e messa a morte la PREGHIERA SUPREMA: SIA FATTA LA TUA VOLONTA' , NON LA MIA.

In quella frase c'è il totale annientmento della superstizione nella fede cristiana fino all'abbando che sapeva l avrebbe portato alla morte.

Oggi quanti uomini e quante donna sono inpreghiera per ottenere la grazia di una guarigione e quanti sperano in un segno tangibile e salvifico da parte della medicina ed in ultima istanza di Dio. I piani di Dio purtroppo in questi casi non si piegano al nostro bisogno e restano imprescrutabili l unica cosa che possiamo fare mentre si suda sangue nel getzemani della nostra vita e pensare al Padre che ci tende la braccia , che ci vuole di nuovo con lui.

Per tanto non cadete nelle reti dei maghi , dei ciarlatani , dei dottor mengele che promettono mari e monti , aprite il vostro cuore e risintonizzate il vostro navigatore verso Cristo.


 

 
 
 

NUOVE E VECCHIE CIALTRONATE ATEO MASSONICHE : PARALLELISMO TRA HORUS E CRISTO

Post n°32 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da mcbertan

Già da qualche tempo girano sui vari forum del web storielle trite e ritrite su un "presunto" (a detta loro) parallelismo tra un antica divinità egizia di nome Horus e gesù di nazareth. In verità questa favoletta ha già qualche anno ma agli atei ed ai massoni evidentemente piace rispolverarla per un senso di masochismo nichlista e cadere nel ridicolo.


qui riporto uno dei tanti interventi recuperabili un po ovunque sulla rete sulle analogie tra l uomo falco Horus o Horo e Gesu Cristo :
  • fu annunciata la sua nascita alla madre dall'angelo Thot, che le comunicò anche che il figlio sarebbe stato concepito verginalmente
  • nacque in una grotta il 25 dicembre dalla vergine Iside, annunciato da una stella d'oriente
  • venne adorato nella grotta da pastori e da tre saggi che gli offrirono in dono oro, incenso e mirra
  • da bambino insegnò in un tempio
  • ebbe 12 discepoli
  • all'età di 30 anni fu battezzato da una figura nota come Anup, che venne in seguito decapitato (come Giovanni Battista)
  • combatté 40 giorni nel deserto contro Satana
  • compì miracoli, come la resurrezione dei morti e la camminata sulle acque
  • fu chiamato il "Santo Bambino" ed era noto con molti nomi, tra cui: "La Verità", "La Luce", "La Vita", "L'Unto Figlio di Dio" e il "Buon Pastore", "L'Agnello", "La Stella del Mattino"
  • Horus nacque a Annu, il "posto del pane", mentre Gesù nacque a Bethleem, la "casa del pane"
  • fu crocifisso tra due ladroni e dopo tre giorni risorse dai morti
  • viene rappresentato da una croce
  • assieme a Iside e Osiride, Horo costituisce un membro della trinità egizia.

Secondo questi detrattori di Cristo il credente  dovrebbe trovarsi in una sorta di difficoltà storico teologica e porsi il dubbio che cristo non sia altro che il frutto di un sincretismo religioso operato dai padri della chiesa durante ed appena dopo il concilio di Nicea.


Dunque cosa c'è di vero in tutta sta storia del falco e di gesù?
Non c'è nulla
la teoria di cui sopra nasce da un tale , neppure storico o egittologo di nome Massey vissuto a londra nel 1800 di professione... POETA TEOSOFO , era un massone e l unica sua grande aspirazione nella vita fu quella di diventare nientemeno che CAPO SUPREMO DELL'ORDINE MONDIALE DEI DRUIDI...  (un cogl..ione insomma) .
Questo Massey , che secondo verie testimonianze passava diverse ore in compagnia di un altro massone teosofo  Alvin Boyd Kuhn ha costruito grossolanamente la sua tesi basandosi sulla stele qui sotto riportata situta a Luxor




secondo cui (SECONDO MASSEy) sarebbero  ben visibili i 12 apostoli, l annunciazione alla vergine iside (???) della sua venuta, la crocifissione , la sua risurrezione , la sua parentela con Dio ecc ecc  A
Probabilmente Massey non sapeva che la leggenda (riscoperta tramite lo studio dei geroglifici) vuole che Iside non fosse vergine , che Horus nn fosse mai stato crocifisso , che ,secondo il calendario egizio,  fosse nato appena prima dell estate, ecc ecc

Ma la vicenda non fini li  perchè Massey aveva una cara amica di nome D.M. Murdock , egitologa  ed autrice del  libroThe Christ Conspiracy immediatamente  contestato da tutta la comunità archeologica del tempo in cui riprendeva le teorie di Massey ... ma perchè ?
quale altarino aveva in mente la MurdoK ? 
anche lei come Massey aveva un interesse particolare verso la stregoneria e fondò la società segreta delle niente meno che le  WICCA cioè le nuove streghe .

quindi la teoria HORUS - Cristo è il parto delle menti di un cialtrone che si vestiva da druido e di una mentecatta che passave le sue sere sperando di far volare la propria scopa rimestando il minestrone dentro il paiuolo di albus silente  ....

presto vi aggiornerò sul seguito di questa vicenda che portò poi i massoni a finanziare il film ZEITGEIST

in cui nuovi cialtroni riprovano nel loro intento ...

 
 
 

Benedetto XVI contro sedicenti maghi , astrologi e profeti dei mercati.

Post n°31 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da mcbertan

Dall' Angelus di DOmenica 3 gennaio 2010

Cari fratelli e sorelle!

In questa Domenica – seconda dopo il Natale e prima del nuovo anno – sono lieto di rinnovare a tutti il mio augurio di ogni bene nel Signore! I problemi non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti. La nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane.

Di tale rivelazione ci parlano oggi, nella Liturgia eucaristica, tre letture bibliche di straordinaria ricchezza: il capitolo 24 del Libro del Siracide, l’inno che apre la Lettera agli Efesini di san Paolo e il prologo del Vangelo di Giovanni. Questi testi affermano che Dio è non soltanto creatore dell’universo – aspetto comune anche ad altre religioni – ma che è Padre, che “ci ha scelti prima della creazione del mondo … predestinandoci ad essere per lui figli adottivi” (Ef 1,4-5) e che per questo è arrivato fino al punto inconcepibile di farsi uomo: “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Il mistero dell’Incarnazione della Parola di Dio è stato preparato nell’Antico Testamento, in particolare là dove la Sapienza divina si identifica con la Legge mosaica. Afferma infatti la stessa Sapienza: “Il creatore dell’universo mi fece piantare la tenda e mi disse: «Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele»” (Sir 24,8). In Gesù Cristo, la Legge di Dio si è fatta testimonianza vivente, scritta nel cuore di un uomo in cui, per l’azione dello Spirito Santo, è presente corporalmente tutta la pienezza della divinità (cfr Col 2,9).

Cari amici, questa è la vera ragione di speranza dell’umanità: la storia ha un senso, perché è “abitata” dalla Sapienza di Dio. E tuttavia, il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto d’amore, e l’amore genera libertà e chiede libertà. Il Regno di Dio viene certamente, anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno “buono” nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio. Rivolgiamoci dunque alla Vergine Maria, per imparare da Lei questo atteggiamento spirituale. Il Figlio di Dio ha preso carne da Lei non senza il suo consenso. Ogni volta che il Signore vuole fare un passo avanti, insieme con noi, verso la “terra promessa”, bussa prima al nostro cuore, attende, per così dire, il nostro “sì”, nelle piccole come nelle grandi scelte. Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio, con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace.

 
 
 

PERCHE' DIFENDERE IL MADE IN ITALY

Post n°30 pubblicato il 28 Settembre 2009 da mcbertan

 

IO SOTENGO :

Già da un decennio molte delle piu grandi industrie  del ns paese hanno esportato la produzione all'estero , tal volta usufruendo di incentivi statali dedicati all'innovazione altre volte spinte dagli stessi governi (cosi si incentiva all'internazionalizzazione del made in Italy ) e lasciando a casa centinaia  di lavoratori connazionali.

ecco una ricerca compiuta dal corriere della sera nel 1997 :

Romania quarta regione del Nord EstIl 25 % della ricchezza del Triveneto dipende dalle produzioni trasferite.

Impegnati quasi 6 mila imprenditori: li' togliamo uno zero ai nostri costi Timisoara e' la citta' satellite dell' industria calzaturiera di Treviso Il ministro degli Esteri Adrian Severin: e' solo l' inizio. In arrivo altre facilitazioni

INCHIESTA Romania quarta regione del Nord - Est Il 25 % della ricchezza del Triveneto dipende dalle produzioni trasferite. Impegnati quasi 6 mila imprenditori: li' togliamo uno zero ai nostri costi Timisoara e' la citta' satellite dell'industria calzaturiera di Treviso Il ministro degli Esteri Adrian Severin: e' solo l'inizio. In arrivo altre facilitazioni DAL NOSTRO INVIATO BUCAREST - Le regole di base sono due. Le spiega, un po' in italiano, un po' in veneto, Silvano ("niente cognome, per favore"), un tecnico spedito in Romania da un calzaturificio di Montebelluna. Primo: "Gli imprenditori delle mie parti vengono qui in Romania per togliere "uno zero" dai conti. Quello che in Italia paghi 1.000 qui costa 100. Poi ci devi aggiungere i trasporti e balle varie. Pero' e' sempre un bel risparmio". Secondo: "Ci vuole molta pazienza. Quello che in Italia puoi fare in un'ora, qui si fa in un giorno". Sul charter per la Romania (ormai ne partono tre alla settimana da Treviso, da Bologna e da Verona) praticamente ci sono solo loro. Gli imprenditori e i tecnici del Nord - Est. Taciturni, diffidenti. Perfino vittimisti: "Siamo costretti a fare gli emigranti". Ma, sotto sotto, felici. A Timisoara, la cittadina dove e' cominciata nel dicembre dell'89 la rivolta contro Ceausescu, si muovono da padroni riconosciuti. A Bucarest sono corteggiati dal governo di centro - sinistra alle prese con un difficile piano di privatizzazioni. La prima fase, quella dell'invasione in ordine sparso cominciata un paio di anni fa, con il solito contorno di speculatori, affaristi e magliari, e' finita. La prova? E' nelle cifre. Gli investitori italiani in Romania sono 5.913. Solo a Timisoara risultano iscritti alla Camera di commercio 538 societa' con apporto di capitale italiano. Ma il punto vero e' un altro. In Veneto, Trentino e Friuli - Venezia Giulia operano circa 15 mila imprese manifatturiere (calzature, abbigliamento, tessile). Ebbene: almeno tremila di queste aziende hanno spostato gran parte della produzione in Romania. Motivo? Non avevano altra strada per rimanere competitive sui mercati mondiali, come sostiene Mario Moretti Polegato, titolare della Geox di Treviso e, dal giugno di quest'anno, console onorario del governo di Bucarest nel Triveneto (con sede ad Asolo). Per spiegarsi Polegato disegna una piramide su un foglio. "Vede? In cima ci sono i prodotti piu' pregiati, quelli di qualita'. Qui siamo a posto: i prezzi sono alti e le imprese ci stanno dentro con i costi. I problemi ce li abbiamo alla base della piramide, dove il mercato e' meno ricco, ma piu' grande. I prezzi sono bassi, le aziende non ce la fanno a reggere, a pagare gli stipendi. L'alternativa e' secca: o chiudono o emigrano". E i veneti, come i friuliani e i trentini, emigrano. Non nel Meridione italiano, dove, dice ancora Polegato "i salari sono troppo vicini a quelli del Nord". Ma in tutto l'Est europeo. E, soprattutto, in Romania. "Perche' li' ci sono le migliori condizioni di lavoro" aggiunge Polegato. Lo stipendio di un operaio, per esempio, va dalle 100 alle 150 mila lire (e una casa in affitto, tanto per avere un termine di confronto, costa 100 mila lire al mese). Risultato: oggi almeno un quarto del giro d'affari del Triveneto, stimabile in 120 mila miliardi di lire, dipende dalle produzioni spostate nell'Est europeo. Questo significa che senza questa sorta di "quarta regione", nell'ultimo anno almeno 250 mila posti di lavoro (sul totale di un milione di addetti dell'industria manifatturiera del Nord - Est) ora sarebbero a rischio. O addirittura spazzati via dalla concorrenza internazionale. Impressionante? Forse si', eppure e' solo l'inizio. Per scoprirlo basta scorrere gli elenchi delle Camere di commercio romene o la lista degli iscritti all'Associazione degli investitori italiani in Romania, (sede a Timisoara) presieduta da Enrico Pollo, titolare dello studio di consulenza Archimedes. Oggi sono circa 40. Ecco un piccolo campione: Lirom di Cremona; Romez di Vicenza; Vera, di Verona; Romitalia di Verona; Resi di Vicenza; Luma di Padova. Quasi tutti vogliono radicarsi. Prima noleggiavano i capannoni, ora vorrebbero comprarli. Hanno cominciato portando qualche telaio, qualche tornio. Ora cominciano ad arrivare i veri investimenti: soldi e macchinari. Tutti i materiali vengono trasportati con i camion dall'Italia, come racconta, tra gli altri, Mihaela Titoc, assistente di Domenico Giacone, proprietario di una tipografia a Chieri (Torino) e dal 1994 di un'altra stamperia a Bucarest con 25 dipendenti. Un discorso a parte meritano le calzature. La citta' satellite del Triveneto e' Timisoara. Oltre a Geox, sono presenti Bonis, Consult line, Aku, Lotto, Diadora, Dolomite, Greensport. Alcuni di questi hanno gia' costruito stabilimenti sul posto. Gli altri si sono associati con vecchie fabbriche locali, per esempio con la storica Banatim, che produce calzature dal 1900 e oggi, nonostante abbia ancora l'aspetto triste del "combinat", (la "fabbrica totale" del socialismo reale) assembla circa 800 mila paia di scarpe, pronte per le vetrine delle citta' occidentali. Per i calzaturieri di Montebelluna tutto cio' significa un risparmio del 50 % sui costi. Poi ci sono le aziende che trasferiscono solo una parte delle linee produttive. Le tomaie, per esempio, o l'imbottitura di una giacca vento, piuttosto che il telaio di un armadio. In questo caso i semilavorati tornano nel Triveneto, dove i dipendenti completano e rifiniscono il prodotto. Ma senza il "passaggio" romeno (a basso costo) quelle scarpe, (o giacche o mobili) sarebbero fuori mercato. E con essi le aziende. Il governo di Bucarest ha capito al volo che bisogna puntare su questi piccoli (ma numerosi) "investitorilor" veneti. Il Paese si dibatte ancora in una grave crisi economica, con squarci di vera miseria. La spinta per ricominciare puo' venire solo dall'esterno. Ed ecco perche' il ministro degli Esteri, Adrian Severin, annuncia "ulteriori sforzi per incentivare le imprese straniere (vedere tabella ndr). Ma dall'Italia ci aspettiamo ancora altri investimenti, finora hanno portato solo 350 miliardi". Certo lavorare da queste parti puo' essere complicato. Tra l'altro bisogna sopportare una corruzione famelica e capillare. "Se vuoi andare avanti, devi sganciare dollari a tutti", sbottano gli "investitorilor" trevigiani, prima di salutare all'aeroporto di Timisoara e filare via nelle uniche berline in attesa.

Inutile dire che da oltre 12 anni quei 250 000 posti del tessile triveneto  che si temeva venissero persi sono quadruplicati ed ora il tessile made in Italy è al 90% dislocato non solo  in romania ma dal 2005  soprattutto  in CIna , India , Pakistan.

Gli imprenditori di notissime marche che si vantano a livello mondiale del made in Italy non fanno piu made in Italy da oltre 10 anni , hanno mandato a spassocentianai di famiglie italiane .

Dal tessile e calzaturificio agli elettrodomestici , dalla ceramiche alla meccanica oleodinamica .

Siamo in piena crisi ed i governi dei paesi europei ci tranquillizzano tenendoci nascoste le vere ragioni della crisi produttiva cioè la svendita totale della produzione manifatturiera.

Oggi 3 famiglie su 5 non sono in grado di arrivare a fine mese perchè non c'è lavoro , non c'è lavoro perchè il lavoro è stato portato all'estero da ciensi indiani pakistani rumeni e se non c'è lavoro non ci sono stipendi adeguati e calano i consumi e l usura di macchinari utensi e di produzione mettendo in crisi la meccanica e gli indotti.

ITALIANI SVEGLIA!!! BOICOTTATE CHI CI HA TRADITI .

dite no ai marchi che si fregiano del made in Italy rubando il lavoro al nostro territorio ed alla nostra gente. Informate ed informatevi sui marchi italiani che producono in Italia  ed in Europa .

 

 
 
 
Successivi »
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

campanella.srliomanu.itzcristlorenzom.84offertamusicale76orizzonte_EbrunopsiAlCernutovalentina.crallibobzorrogesu_risortoannunz1VenereRossa60patchiarigabrilella3unamamma1
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963