è molto bello leggere questa pagina del Vangelo. Garantisco la tua ottima interpretazione e qualità d'intendere. Purtroppo le storie e gli avvenimenti che profumano di bene vengono eliminati dall’odio, dalla gelosia e da qualsiasi malessere del nostro tempo. L'amore di Dio e l'amore del prossimo non sono dissociabili. Il Vangelo che hai "elevato" nella sua brevità è uno dei testi essenziali del Cristianesimo. L'amore a Dio Padre, liberandoci da ogni alienazione ci rende pienamente capaci di aprirci a tutti gli altri che così scopriamo come fratelli e per l'origine e per il destino. Gli ebrei nel tentativo consolidare la loro identità, specialmente nel periodo di esilio a Babilonia, avevano moltiplicati i precetti fino ad arrivare al numero di 615. Per orientarsi un poco li avevano divisi in comandamenti in piccoli e grandi. Si può capire che per un ebreo questo mare di prescrizioni potesse costituire un problema e così un Dottore della legge, dopo essersi consultato con altri, fa a Gesù una domanda importante: «Maestro quale è il più grande comandamento della Legge?». In effetti anche nella legge antica sia il comandamento dell'amore di Dio e anche dell'amore del prossimo venivano prima degli altri. Gesù però risponde con prontezza perché questa volta non si tratta di una domanda tranello, ma la domanda di chi cerca l'essenziale. In più una risposta esauriente aiuta a capire lo straordinario avvenimento della incarnazione, del Figlio che per amore del Padre si fa fratello e compagno di viaggio di tutti gli altri. Aggiunge anche ciò che i suoi interlocutori forse non si aspettavano. Dei due comandamenti ne fa uno solo. Come le due nature si erano unite nella sua persona (divina e umana), così il comandamento dell'amore che unisce Dio all'uomo e viceversa, diventa il massimo comandamento e il criterio valido per tutti gli innumerevoli problemi dell'etica. Così Gesù valorizza tutta la verità dell'alleanza di Dio con Israele fino ad allora, e introduce l'ordinamento cristiano. Nessuna norma particolare ha valore senza l'amore del prossimo, e l'amore del prossimo non viene prima dell'amore di Dio. C’è bisogno che l’istituzione e la Chiesa facciano dei passi importanti. Cosa importa se non mi definisco un cattolico? Se amo, non sarà ugualmente mio il paradiso? Difatti l’ultimo esame sarà sulla carità (avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere). È ovvio che la ‘salvezza’ non è solo per i cattolici anche perché sarebbe un bel guaio per tutti gli uomini di buona volontà che popolano la terra. L'incontro di papa Francesco con il Patriarca di Mosca ha un significato: "non siamo lontani dal Regno di Dio" L’unica cosa che devo e dobbiamo fare è amare, amare con i muscoli, amare concretamente e con forza. Tutto il resto è un di più che, ti garantisco, non serve a nessuno. Per esserci colpa deve esserci il male, voluto o occasionato. Sinceramente, non credo sia il caso mio, tuo e di tutti gli altri, ma qui devi stare molto attenta perché i nostri bisogni affettivi, o le insicurezze, o le paure, giocano brutti scherzi e fanno non vedere il male anche dove c'è. La superficialità di comportamento, là dove sono in gioco i sentimenti conduce "ad ogni forma di vizio anche abominevole" (questa è una frase famosa di san Francesco d’Assisi). Non ti preoccupare se togli qualcosa a Dio; piuttosto fai di tutto per condurre a Dio e al suo progetto. Egli stesso ti ha fatto incontrare. E non cedere alle insidie nascoste della menzogna, tua o sua. Saluto tutti fraternamente. Dio sia con te. Colgo l’occasione di augurarti le cose più belle del mondo. Cordialità |