Il pergolato magico

Flop

Primo vero san valentino. quasi peggio del mio compleanno dei trent'anni. è la solitudine che mi frega, che è una cosa assurda perchè in teoria la soluzione del problema è facile: conosci gente e stacci insieme. fine della solitudine e inizio di compleanni con delle torte e decenti, feste e semifeste onorate in simpatia. facile. in teoria. il problema è che la pratica è un'altra cosa. io ho investito assolutamente tutta me stessa nell'evitare la solitudine, ho mollato l'esilio forzato, ho lottato e l'ho seguito. ma la verità è che sono e rimango in mezzo ad estranei, e quindi sola. quindi, nonostante sacrifici assurdi, mi ritrovo comunque con feste al limite dell'osceno che quasi mi fanno rimpiangere quando me le passavo chiusa in casa completamente sola senza menneno la possibilità di chiamare qualcuno, forse perchè mi ci stavo abituando e vedermi rovinare le mie feste da estranei è peggio che onorarle da sola. i miei non aiutano di certo, dopo tanti anni ci siamo allontanati, non avvicinati. ormai non ho praticamente più un fratello, so che esite, ricchissimo in qualche parte del mondo, ma ho più confidenza con gli estranei. e fa male. mamma lontana assolutamente da non far preoccupare e amiche lontanissime da troppo tempo, ormai con la loro vita, ormai cambiate e non più minimamente confrontabili con me, ormai non ci capiamo neanche,e l'essere lontane è l'unica cosa che ci lega. ho bisogno di confrontarmi per sapere che le scelte e i rischi che sto per prendere per cercare, ancora, di farcela, sono giusti oppure non mi porterarro da nessuna parte, ma ovviamente.. non c'è nessuno a cui chiedere, nessuno che possa ascoltarmi o parlarmi. e allora, vale ancora la pena tentare di raggiungere uno stato di non solitudine intermedio per "accontentarmi" quando poi è evidente che è una fregatura? e se puntassi al massimo utopico otterrei qualcosa o morirei lottando? e se mi rassegnassi? come si cancella il dolore da solitudine dal cuore e dalla mente?