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Intervista all'On. Giuseppe Gargani

Post n°100 pubblicato il 19 Maggio 2008 da Fareambiente0

INTERVISTA ALL’ON. GIUSEPPE GARGANI - PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GIURIDICA DEL PARLAMENTO EUROPEO

 

Onorevole Gargani, innanzitutto la ringraziamo per averci permesso di registrare quest’intervista, che sarà disponibile in versione integrale sul sito http://blog.libero.it/fareambienteagro/.

La prima domanda è su Fare Ambiente, Movimento Ecologista Europeo a cui hanno aderito i maggiori esperti europei nel campo ambientale e che ha sedi non solo in Italia, ma anche in Germania, in Francia, in Romania ed oltre:  qual è la sua posizione rispetto all’ambientalismo attuale, rispetto all’ambientalismo realista proposto da Fare Ambiente e quale deve essere secondo lei il rapporto tra i tecnici e la politica?

Non farei questa distinzione così netta: i tecnici devono dare suggerimenti ragionati ai politici, a meno che il tecnico non abbia sensibilità politica, perchè la decisione è pur sempre politica. Mostro tutta la mia attenzione ed il mio plauso per Fare Ambiente. Abbiamo visto che i Verdi in Italia hanno strumentalizzato le valutazioni tecniche ed il Ministero affidato a Pecoraro Scanio è stato devastante: ecco dove il politico diventa negativo! Penso che la Prestigiacomo si circonderà di persone che potranno aiutarla a prendere le decisioni che la collettività richiede attraverso un supporto tecnico.

Fare Ambiente ha affrontato in particolare due grosse tematiche: i rifiuti ed il problema energetico. Voglio soffermarmi prima sulla seconda: mentre in Italia il disastro di Cernobyl ha portato alla chiusura delle centrali nucleari, nel resto d’Europa si è continuata una politica energetica realista e matura. Come la pensa in merito?

La scelta dei socialisti di abolire il nucleare in Italia è stata una sciagura ed una delle condizioni del mancato sviluppo. Oggi peniamo per la difficoltà di essere competitivi in Europa. Certo Cernobyl non doveva ripetersi, quindi bisognava attrezzarsi come la Francia e gli altri Paesi. L’Italia non l’ha fatto, ha la stessa esposizione al pericolo, avendo le centrali al confine, ma non ha una produzione adeguata, quindi è costretta ad acquistare energia dalla Francia. E’ sempre tardi se ci mettiamo in cammino per recuperare il nucleare: mi auguro che questo Governo lo faccia, come è nel programma.

Constatiamo dunque che lei è d’accordo con Fare Ambiente, che ha proposto una petizione popolare per il rilancio della ricerca sul nucleare e le nuove fonti di energia.

Assolutamente si: è uno di quei punti che Fare Ambiente, con grande lungimiranza, porta avanti.

Parliamo ora dei rifiuti: l’UE ha avviato in questi giorni una procedura d’infrazione per la gestione dei rifiuti in Italia. La responsabilità è dei Verdi e della Sinistra?

Certamente si, è responsabilità del Governo Regionale e del Governo Centrale ed in particolare dei dinieghi dei Verdi. Questa procedura d’infrazione viene dopo tante diffide, tanti inviti, tante circolari che l’Europa, che pure ha avuto tanta pazienza nei confronti dell’Italia, aveva fatto. Questo è il dato più negativo della Regione Campania: le altre Regioni hanno risolto il problema rifiuti, anche perché hanno seguito le direttive europee. Non avendo adempiuto a nessuna delle indicazioni dell’Europa, questo va detto e va sottolineato, ovviamente è arrivata la procedura d’infrazione, che sarà devastante per l’Italia, perché non porterà soltanto al pagamento di somme anche ingenti, ma soprattutto perché ci porterà fuori dal contesto europeo, fuori dalla collaborazione. Credo che i vari commissari che si sono succeduti abbiano aggravato la situazione ed abbiano dimostrato, insieme con la Giunta Regionale, di essere nemici del territorio.

Si spera di andare alle elezioni regionali in Campania quanto prima e lei è uno dei candidati a Governatore per il PdL. Si spera ancora che al momento delle elezioni il problema rifiuti sia già ampiamente risolto, ma i danni, in particolare al turismo, sussistono e saranno ingenti. Qual è la sua posizione e qual è l’idea che lei ha per il rilancio del turismo in Campania?

Ho intestato a me stesso un progetto di rinascita per la Campania, ho attrezzato un sito (www.rinascitacampana.it, ndr) inserendo un programma di governo per la Campania. Questo progetto prevede una discontinuità reale, mette in luce tutte le cose negative che questa Regione ha fatto: il problema dei rifiuti è solo una punta dell’iceberg! La Campania ha uno sviluppo pari a zero, una occupazione pari a zero, ha affossato il turismo: la non raccolta dei rifiuti è la premessa e la conseguenza di tutto questo. Quella che in Germania o a Brescia è fonte di ricchezza, a Napoli è solo spesa passiva, perché la Giunta Regionale è stata a rimorchio degli interessi della camorra ed è stata, ribadisco, nemica del territorio: non ha voluto risolvere il problema, non è che non ha potuto. Se non si vuole aggravare la situazione fino al renderla irrisolvibile c’è bisogno che questa Giunta vada via, ed è per questo che noi chiediamo l’azzeramento: è necessario tornare agli elettori, portando a loro conoscenza questo progetto.

La proposta di Fare Ambiente per la risoluzione del problema rifiuti sono i piccoli e medi impianti: far smaltire il rifiuto a chi lo crea, affinché ci si senta maggiormente responsabilizzati a differenziare. E’ d’accordo?

Sono assolutamente d’accordo: il problema può essere risolto solo se discariche e termovalorizzatori hanno riferimento provinciale. Napoli è troppo grande rispetto al resto del territorio e non può far riferimento ad altre zone: viene fuori anche un dissidio tra i cittadini e l’armonia sociale viene compromessa. Se ogni Provincia cura la raccolta differenziata, si ha una riduzione drastica del problema e si può arrivare ad una soluzione: questi sono i presupposti ed i canoni fondamentali, sui quali per tanti anni si è sorvolato.

L’ultima domanda esula dalla tematica ambientale. Lei è un maestro di politica prima ancora che un politico e da Responsabile Giovanile Nazionale di Fare Ambiente le chiedo: come si può riavvicinare i giovani alla politica e come si deve valorizzarli?

Questa è una domanda difficile: i giovani sentono ancor più degli anziani l’aria di crisi della politica. Forse questa mia risposta la sorprenderà, ma ritengo che la soluzione sia nella cultura: sono la scuola e la cultura ad orientare la politica. Oggi la politica è scissa dalla cultura ed il pragmatismo distrugge quel valore sociale che la politica ha, o dovrebbe avere. Io credo che i giovani debbano trovare soprattutto una qualità della vita adeguata: bisogna cominciare a curare la politica da questo angolo visuale. Insomma, potenziare i giovani significa dar loro più cultura, dalla cultura poi nasce la politica.

Onorevole Gargani, la ringrazio e mi auguro che possa diventare al più presto il Presidente della Regione Campania.

Grazie.

 
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