Creato da puntiddu il 24/09/2008

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Appendix pulpitorum

Post n°11 pubblicato il 08 Novembre 2008 da puntiddu
 
Foto di puntiddu

          Sul lato settentrionale della chiesa di San Domenico a Bologna esisteva un tempo quello che fu con ogni probabilità il primo pulpito ad essere murato all'esterno di un edificio di culto. La chiesa, già di San Nicolò delle Vigne, donata ai Frati Predicatori nel 1218 dal vescovo Enrico della Fratta, sorge nella piazza omonima, col prospetto rivolto ad ovest.
          La chiesa fu ampliata nel 1228. Questa data si può assumere come termine post quem per la realizzazione del pulpito, che doveva essere già ultimato nel 1254 allorché Innocenzo IV, con la bolla 'Etsi animarum', limitò la possibilità dei frati di predicare fuori dal recinto della loro chiesa. Nel 1530, quando fu costruita la cappella Ghisilardi a lato della facciata, il pulpito non fu più ricollocato.
          Il pulpito, del tipo 'a cassa', era sovrastato, secondo lo storico Pietro Lippini, da una banderuola metallica che serviva ad indicare al predicatore la direzione verso cui rivolgere le parole. Dal disegno ricostruttivo di Riccardo Merlo (Archeologia medievale a Bologna. Gli scavi nel convento di San Domenico) si evince però che il pulpito non era dotato di coronamento.
          Dal pulpito si tenevano le prediche quando la moltitudine dei fedeli esorbitava dalla chiesa. La piazza si riempiva ogni qual volta vi predicava fra' Giovanni da Vicenza o vi lanciava il suo 'Alleluja' uno dei tanti predicatori di quel movimento, detto appunto dell'Alleluja che, all'indomani della Pace di San Germano (23 luglio 1230) stava raccogliendo frutti abbondanti nelle città dell'Italia Settentrionale.

          La chiesa di Santa Maria Nuova a Viterbo presenta sul fianco sud un pulpito esagonale in peperino locale poggiante su una colonna liscia isolata. La facciata, ora eclissata da un edificio moderno, fungeva un tempo da quinta prospettica della piazza, dove la chiesa si trova col prospetto rivolto a sud-est.
          Fondata nel 1080 nel cuore della Civitas, nelle sue forme attuali la chiesa venne riedificata tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo dagli Agostiniani. Alla prima metà del XIII secolo deve probabilmente riferirsi il pulpito esterno, peraltro affine stilisticamente al portale romanico laterale.
          La colonna è impostata su un plinto quadrato e termina in un capitello a crochet. Il basamento è ammorsato alla parete ed ha una preziosa modanatura a punta di diamante. Il parapetto è composto da cinque formelle separate da esili colonnine, che scandiscono l'esagono agli angoli.
          Nel decennio compreso tra il 1259 e il 1269 vi predicò Tommaso d'Aquino, ma pare che il pulpito svolgesse anche funzioni civili, dacché nella chiesa erano conservati l'archivio e il denaro della città usati nelle assemblee popolari. Lo stesso Tommaso nel 1266 esortò da qui alla pace con gli orvietani.

          Un pulpito esterno 'a cassa' di forma quadrangolare è ancora visibile nella facciata della basilica di Sant'Eustorgio a Milano. La chiesa, subito alle spalle della Porta Ticinese, è sita col prospetto rivolto ad ovest all'interno del recinto noto oggi con il nome di 'Parco delle basiliche'.
          La sua fondazione risale al III-IV secolo d.C. Al XIII secolo si riferisce invece la serie di interventi che diedero all'edificio l'aspetto attuale. Di questo periodo è il pulpito ligneo che si trovava all'esterno della chiesa prima di essere sostituito, nel 1597, da quello attuale in muratura.
          Allorché si ricostruì la facciata, nel 1865, il pulpito vi fu addossato sicché la cassa nella parte posteriore poggia direttamente su una parasta, laddove innanzi è sostenuta da un architrave appoggiato su una colonna isolata da un lato e su un peduccio dall'altro. Il pulpito è inoltre dotato di coronamento.
          Nel 1220 il vicario arcivescovile Ugolino consegnò ai Domenicani la basilica e gli edifici annessi, con buona pace degli Umiliati che contendevano loro il campo in merito all'esercizio della predicazione. E furono celebri allora le prediche di Pietro da Verona dei Frati Predicatori.

          Ancora a Viterbo, la chiesa di San Francesco presenta, nell'angolo di sud-ovest, un pulpito a pianta esagonale. La chiesa, posta sulla sommità di una collina, nella piazza omonima adiacente alla Rocca, ha il prospetto rivolto a nord-ovest.
          La costruzione dell'edificio iniziò nel 1237 su un'area donata ai Francescani da Gregorio IX  con la bolla del 9 dicembre 1236. Il pulpito fu eretto invece nel 1429 all'indomani della predicazione dei quaresimali del 1426 da parte di San Bernardino da Siena.
          Il pulpito è formato da un pilastro esagonale raccordato da sei beccatelli al basamento, anch'esso esagonale. In uno dei riquadri che compongono il parapetto campeggia il rilievo col sole raggiante e il monogramma 'IHS', in un altro riquadro si legge una iscrizione a caratteri gotici.
          La funzione del pulpito fu anzitutto celebrativa. Pare indiscutibile poi che esso concorresse alla propaganda dell'Ordine, rivendicandone il primato in un momento in cui la competizione fu più accesa non solo con gli altri ordini mendicanti ma anche con le laiche confraternite.

          La chiesa di San Francesco a Montepulciano presenta sul fianco meridionale i resti di un pulpito poligonale 'a balconcino'. L'edificio, sito nella piazza omonima all'interno della prima cerchia di mura, ha il prospetto insolitamente rivolto ad ovest, e non sulla piazza medesima.
          La chiesa, già intitolata a Santa Margherita al Sasso, è una fondazione di XIII secolo. Più tardi passò nelle mani dei Francescani i quali nel XVII secolo la ampliarono. Della prima metà del XV secolo è invece il pulpito, se si dà fede alla tradizione che lo attesta al tempo di San Bernardino.
          Il pulpito è formato da un basamento di forma ottagonale, poggiante su tre mensole variamente aggettanti dalla parete: quella di destra è stata rinzeppata con dei mattoni. Del parapetto, chiuso da una grossolana cornice, si conservano solo i due pannelli addossati alla parete.
          Il pulpito, tra i più poveri in assoluto, assolveva originariamente ad una funzione apostolica. Ma, a seguito dell'ampliamento di XVII secolo, la funzione del pulpito, collocato nuovamente all'esterno dell'edificio, divenne meramente celebrativa.

          Lungo il fianco meridionale della cattedrale di San Lorenzo a Perugia si trova un pulpito poligonale 'a balconcino'. La chiesa sorge sul lato nord della piazza IV Novembre con il prospetto rivolto non sulla piazza medesima ma ad est. Sulla piazza si affaccia invece il portale laterale affiancato dal pulpito.
          La costruzione della chiesa, progettata nel 1300 dal benedettino fra' Bevignate, ebbe inizio nel 1345 e fu terminata nel 1490. La decorazione esterna, una trama geometrica in marmo rosa e bianco con motivi a losanga quadrilobata, non fu mai completata.
          Il pulpito (vedi foto) si compone di una mensola, impreziosita con motivi vegetali, su cui poggia un dado da cui muove una serie di beccatelli, vegetalizzati anch'essi. Sul dado poggia a sua volta il basamento. Il parapetto presenta delle lastre decorate architettonicamente, separate da colonnine di marmo verde-alpi agli angoli, e chiuse da una ricca cornice.
          Dal pulpito predicò San Bernardino da Siena nel 1425 e nel 1427. La sua funzione fu quindi apostolica, ma l'esuberanza policroma del 'balconcino', composto da antichi frammenti e mosaici cosmateschi, pare suggerire una funzione meramente esornativa.

          La cattedrale di Santa Maria Assunta a Spoleto presenta alle estremità del portico due pulpiti poligonali del tipo 'a balconcino'. L'edificio, sito sul lato orientale della Piazza Duomo col prospetto rivolto ad ovest, chiude prospetticamente la Via dell'Arringo che, con i suoi gradoni, funge talora da cavea.
          La costruzione della chiesa, iniziata nel 1175 sul luogo di quella più antica distrutta nel 1155 da Federico Barbarossa, si concluse fra il 1216 e il 1227. Il portico a cinque fornici fu invece aggiunto tra il 1491 e il 1504. A quest'epoca quindi vanno riferiti i due pulpiti ivi presenti.
          Il 'balconcino' ha in basso una mensola a tronco di piramide rovesciata su cui poggia il basamento, le formelle sono decorate a bassorilievo con figure di santi e di angeli, la cornice presenta una modanatura decorata. In alto una conchiglia è incassata alla parete dell'edificio a mo' di coronamento del pulpito.
          Il doppio balconcino allude qui alla lettura dell'Epistola e a quella del Vangelo e pare funzionale più alla liturgia che alla predicazione. D'altra parte l'assenza di una personalità carismatica in città autorizza a ritenere questi balconcini piuttosto degli amboni esterni, che dei pulpiti.

          La pieve di Santo Stefano di Prato presenta all'angolo di sud-ovest un pulpito circolare dotato di un baldacchino ad ombrello, che funge da raccordo tra lo spazio antistante la chiesa e quello a latere. La chiesa è sita al centro della Piazza Duomo col prospetto rivolto ad ovest.
          Un documento testimonia l'esistenza dell'edificio già nel 994 d.C. Tra il XII e il XIII secolo la pieve di Santo Stefano fu ampliata. Nel Museo dell'Opera del Duomo si conservano ancora delle formelle realizzate tra il 1349 e il 1360 da Niccolò di Cecco del Mercia per un pulpito esterno precedente a quello attuale.
          Il basamento presenta delle fasce concentriche variamente modanate, ed è sormontato da quindici beccatelli vegetalizzati. Il parapetto con le formelle scolpite da Donatello (ma gli originali marmorei si trovano al Museo dell'Opera del Duomo) è scandito da una serie di lesene appaiate.
          Nel 1386 iniziò la costruzione della nuova facciata che si sovrappose alla più antica lasciando nondimeno una intercapedine attraverso cui  accedere al pulpito. Questo fu commissionato nel 1428 a Donatello e Michelozzo e completato dieci anni più tardi. La struttura è stata pensata in funzione della cerimonia dell'Ostensione della Sacra Cintola.
 







 
 
 
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