mezzanottemmezza

L'ora dei musicanti: cravatta slacciata e strumenti in custodia..

 

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Marcello Tamagni!!! (live 31/01/09)

Post n°87 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da madoblues
 
Foto di madoblues

 

(sedersi con una tazza fumante, che questa è lunga. Facoltativo, un cinquino di quello buono)

La defezione di Mattia, transfuga per scelta da ciò che i posteri chiameranno poi Mezzanottemmezza, ci ha obbligati nel breve a fare una scelta radicale pur di onorare gli impegni presi in precedenza con il Paleo Pub di Isorella. Già, Isorella. Campi tuttintorno. Un fosso che costeggia la StrProv (StrStat?) e ammezza (ammazza) il nucleo abitato, una chiesa, abitanti, case, qualche bettola, un Pub serio (ovviamente il Paleo). 6, dico 6!, km da casa mia. Molto comodo. E la vaga possibilità di una serata torrida, nonostante minacciasse neve. Dunque serviva un manico degno di questo nome. Ed ecco rispuntare Marcello Tamagni (proprio quello del Post del 01/07/'07).

Ordunque, lui.

A dire il vero, non mi ricordo bene chi mai me lo presentò, fatto sta che ai tempi avevo i capelli e niente barba. Daccapo. In costruzione un gruppo per riparare al mio animo Blues, dopo l'uscita dai City Kaos. Nacquero i BLUES FLUES, era il 93. Originariamente 7 elementi (ma presto le due coriste abbandonarono la scena), c'era una sezione ritmica con le controcippe! Simone Gagliardi ai tamburi rotanti e Federico Flowers Fiora al basso galattico senza paletta. I solisti erano 3 incognite: la X, Francesco Toto e la Y, Giovanni Peccati, chitarristi, oltre alla Z, Lorenzo Spedini alle tastiere. Il primo, liutaio tosto e sanguigno, irrequieto e poco affidabile. Gli altri, due ragazzi troppo buoni per ciò che di viscerale stavamo generando, hanno poi seguito strani percorsi.. va da sè, giuro, che uno ora è professore a Paris Ouest (matematica pura, mi sembra, materia tanto "oltre" da risultarmi ostica e fondamentalmente inutile, ahimè) e l'altro, Dott.Ing.Elettr., ha abbandonato i tasti, credo, per solidi brevetti di piscine e cose così. Insomma, arrivò Marcello, si scaldò le dita e la sei corde a sostituire baracca e burattini, e noi quattro mettemmo in piedi quella mezz'oretta di brani originali che avrebbero formato il trampolino di lancio per una lunga serie di serate. Il risultato, nel '94, lo chiamammo RED WINE AND BLUES, un manifesto programmatico. Copertina leggendaria di Elettra Gorni, disegnatrice alla corte di Silver per Lupo Alberto, discreta tecnica individuale e qualche divertente trucco compositivo. Ancora adesso mi piace, e buona parte del lavoro sta certamente nel suono un po' "puttano" della chitarra del Tamagni. Perchè lui ci suonò meravigliosamente bene. Poi fece due o tre date e ci lasciò nelle buone mani di Lorenzo Tibullo Colace. Aveva un'officina da tirare avanti, e una morosa impegnativa e incalzante.

Non era tempo?

L'amicizia rimase indissolubile, a ricordare che qualcosa andava ciclicamente ravvivato, tra i nastri custoditi gelosamente.

La cassetta con la bottiglia strimpellante mi ha accompagnato, 10 anni dopo, durante una scorribanda con i BluesPower! per un Motoraduno a Sarzana (SP). Il chitarrista di allora, l'esteta Livio Piubeni, salì in auto e mi chiese, ascoltati gli assoli in religioso silenzio, se per caso Marcello fosse andato a lezione da Clapton.. fu una folgorazione. Ma certo! Il gusto, l'attenzione per le pause come per le note, la frase. Dal Tamagni questo mi aspettavo ogni volta, lui che buffoneggiava sul palco ma in fondo restava, ed è tuttora, un uomo che ha sempre gestito bene la propria essenza fatta anche di silenzi e mite dolcezza. Ecco perchè, quando qualche giorno fa Mattia annunciò la propria fuga dalla band, il primo nome che mi è passato per la testa fu quello di Marcello. Intanto: la moglie aveva scelto altre strade, e la Stratocaster, si sa, scalpita (lui già ne parla e parlerà nel suo blog, se vorrà). Qualche molto Kg in più di quella foto, qualche tanto capello in meno (ovvio.. calvi dentro e fuori), ma lo stesso incalzare delle dita, pesanti come sassi ma scintillanti come fate.

Due, tre prove, per far sentire a Stefanuzzo e ai Dolce Brothers che non mi ero sbagliato: l'Uomo aveva il Verbo, e il Verbo parlava la nostra lingua. Insomma, alla resa dei conti, il Paleo Pub, sabato 31 gennaio 2009, si è ribaltato.. merito sì anche della Vanigliotta mia che, messa sotto pressione, ha sfoderato la miglior voce e un minimo di incoscenza affrontando una serie di cori e bucefali urlanti, che sotto il palco aspettavano forse un tot di mutanda (ah sì, il chitarrista M.T. le ha sfoderate per l'occasione come Zoolander, 'sto scemo!) e ancora adesso i nonni davanti al camino narrano di quello che mi voleva fregare le armoniche (Dio lo abbia in gloria) e di quell'altro che si è fatto la doccia con la birra e dell'Aulin di Rosario e di Mass di chiara a fiumi per Marcolino Dolce e una palpata di chiappe a Stefano da parte di qualche avventore ormai fuori giri.. C'era da aspettarselo se già al primo brano, Tulsa Time, si sentivano i cori oltre la pedana della Band che i posteri chiameranno poi Mezzanottemmezza.. insomma, se questi scalzacani la sapevano, che sarebbe successo con Sweet Home Alabama o Like a Rolling Stone?

Articoli sui giornali, danze tribali sui tavoli e la neve lenta oltre i vetri.. tutto perfetto.

Tutto, tranne un brutto guaio tendineo barra muscolare barra cervicale per Rosario con conseguente stop (io speriamo che me la cavo), la definitiva chiusura del rapporto musicale con l'immenso Stefano Marzanni (ne riparlerò, promesso) e la triste consapevolezza di non avere avuto Marcello al mio fianco per tanto tempo lungo le strade del mio/nostro Blues, se non per un cambio d'olio e un "Ti ricordi quella volta che..". Ora l'uomo, che da precario ha ricoperto per una sera il ruolo del chitarrista consumato, mi lascerà sfiancare le armoniche senza di lui per altri 15 anni? Quien sabe?

Intanto bussano alla porta Tamer Roland Abdalla alla pianola e Federico Mostro Bonazzoli alla sei corde. La storia continua.

Let the good times roll.

MADO

PS Ah sì, non ho parlato di Eluana. Volontariamente. L'hanno già fatto in troppi, e quasi sempre a sproposito. E a me di stare in mezzo ai troppi non va. Poi mi escono cose cattive. Che fanno arrossire Luttazzi, ed è tutto dire. Ho sentito poche cose intelligenti, e Fabio Bonetti a.k.a. Fabio Volo stamattina in radio. Andare ad ascoltare in streaming -o podcast okkekkazzè- plis.

 
 
 

Caffè Centrale a dicembre (Gatta Clotilde)

Foto di madoblues

 

 

Sì, mi sono perso. Finanche il Vate Doc Giulio, ex chitarrista della Band chiamata Mezzanottemmezza, colto in flagrante (con una ridicola cuffia sulla cabeza) a cercare un po' di aria fresca tra 1 dentiera e 4 carie mentre io e morosa uscivamo dall'ufficio postale, mi tira le orecchie perchè qui sopra non ci scrivo da un pezzo.. oh Giu', ci vuole tempo e ispirazione, e magari qualcosa da dire. Eppoi ti ho regalato il Ciddì, dai!!!

Vabbè. Al posto del Post "Radiologia", che finirà credo sulle storielle private di Msn, allora racconto della serata a San Giovanni in Croce (CR) al Cafè Centrale venerdì 16 gennaio.

Detto che:

a) nonostante la nebbia atroce il locale era pieno da bestia, e questo anche grazie agli ultras che spesso hanno seguito la Band chiamata Mezzanottemmezza, Stefano lo Scout in testa.

b) Cristina, che manda avanti la baracca, piuttosto bene in verità, viste le scelte musicali, ha ben provato a rifarci il Risotto con Scamorza e Lambròsc, ma lo chef era in vacanza. Sarà stato il senso di colpa, vakkapish, sta di fatto che ci ha scofanato un tripudio di baguettes con salumi. RICORDA, o musicista: MAI dico MAI ingozzarti di panini e coppa prima di suonare, altrimenti succede come a noi che alla quarta canzone avevamo le visioni e ormai le bottigliette di acqua non le contavamo più!! Sintomatica la lingua felpata di Stefanuzzo dietro le tastiere!

c) è stata l'ultima serata live di Mattia con la Band chiamata Mezzanottemmezza. Mattia Foina, il chitarrista, proprio lui, che ci aveva deliziato per l'estrema pulizia del tocco e il delicato lirismo dei suoi 'solo'. Nel caso, basterebbe sentire i brani registrati sul nostro DemoCd "Das War Es!" (il link di myspace qui in cima alla pagina rimanda all'ascolto) per capire quanto è stato importante. E si stava avvicinando il giorno in cui anche Stefano saluterà..

d) Last but not least, Gatta Clotilde. Che a noi non interessa se la padrona la chiama in un altro modo. Lei è Clotilde. E fine. E visto che ho persino sospeso la rappresentazione musicale della Band chiamata Mezzanottemmezza per polpettarla, tanto basta per immortalarla in foto, in compagnia pure dell'esaurito Ste e di Cri del Cafè Centrale. Bella serata, e alla prossima (che racconterà appunto della recente serata insieme al grande Stefano Marzanni, e l'ospitata in supplenza di Marcello Stratomarce Tamagni, al Paleo Pub lo scorso 31 gennaio).

A Benpresto.

MADO

Ps: ah sì è cambiato l'editor di LiberoBlog.. beh e un bel chissene lo vogliamo dire? almeno sarà più facile mettere dei post leggibili e non scompaginati? vedremo.. in compenso, i miei bei titoli e sottotitoli non si possono più fare -cheppalle-, ogni 'Acapo' diventa un oceano di solitudine e infine non capisco come mai le MIE foto sono sempre francobolli.. dai, qualcuno che me lo spieghi come a un bambino di sei anni.. grazie.

 
 
 

COMMUNICATION BREAKDOWN(così parlò Mr.Plant)

Post n°85 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues



Buongiorno a te. O buonasera (dipende a che ora ti metti qui a leggere).

Intanto: qui non va una beata fava. Con tutto il rispetto per i legumi. Perchè la mail nuova di Libero mi fa fare la pupù (fa cagare sembrava volgare) e ogni volta che passo da quel viavai di palline in circoletto a quella vecchia, standard, insomma meno immaginifica ma solida, qualche dio delle motherboard mi caccia fuori a pedate e devo inserire settanta volte sette la login e la relativa password. Perchè non riesco ad entrare alla sveltissima (e meno male che c'è il Leader Venexian che mi ha dato una mano) e così non aggiorno il presente Blog raccontando:
a) DEL CIDDI' -sì, abbiamo fatto anche quello, 5 brani, bella copertina con il gattone in bellavista, suono ok, insomma ti viene voglia di ascoltarci dal vivo- ...chi lo vuole lo chieda!
b) della SERATA a San Giovanni in Croce (CR) dove il Cafè Centrale era murato di gente, dove c'era un risotto al lambrusco che quasi muoio da tanto era buono, dove un figliendrocch' mi ha ciulato il Blutùt e me lo merito così sto + attento ma cazzo non si fa eh!
c) della SERATA di IERI al Manhattan di Tornata (Cr) dove è spuntato il Blutùt di cui sopra, che non c'era nessun figliendrocch' ma era caduto nella cesta magica dei cavi tempo addietro e lì ha soggiornato un mesetto.. mai fidarsi dell'elettronica.. cmq ottime lasagne, tanta gente tra cui il Tamagni, il Flowers e un redivivo Ghida (chitarrista al fulmicotone, anche su di lui bisogna farci un post), suono da dimenticare, bravi tutti!
d) di STEFANUZZO nostro che abbisogna di altre strade ove spaziare, e FORSE ci lascia -in ottimi rapporti e non con l'acqua alla gola, cosa non di tutti i giorni- alla ricerca di un pianolatore..
e) di chi PUCCIA IL NASO in affari altrui, o almeno ci prova. Perchè, a sùura el préesi (in cremonese: "come se non bastasse") mi chiama Alice Tronchetti Provera e mi dice che c'è chi cerca di forzare le password (per leggere che, vakkapish..) incasinando una vita -la mia- già abbastnz complct. Eccheppalle.
f) Del fatto che volevo mettere una nuova immagine lì a dx, col gattone chitarrista addobbato da Santa Claus, ma Corel fa le bizze e Libero comunque non me lo permette, visto che non mi fa allegare manco un'immagine..

Inzomma arieccoci, e aridaje che il Mado si lamenta..
Benvenuto ai nuovi ospiti sul presente blog ove si narra dei riti sacri delle dodici battute e a chi ha pensato che non ero morto ..ancora, almeno per adesso.
Auguri a tutti, sperando in un nuovo anno, migliore se possibile.
Pace e bene, e che possiate mangiare senza ingrassare.
E tanto Blues con i MEZZANOTTEMMEZZA. Olè.

MADO

prossimo post: Radiologia (che è tutto dire), e poi magari rinnovo il profilo e butto tutto di qua.. insomma anno nuovo vita nuova (ma g'ho mia alter de pensàa?)

 
 
 

L'ESTATE PASSATA (Gatto Posillipo)

Post n°84 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues


Eh, archiviamo ora l'estate passata, al ritmo frenetico di chi prova e riprova, tentando di rimarginare ferite e offese suonando il Blues.. poco importa se siamo Bianchi e in fondo non è proprio proprio Blues, perchè è come un caffè macchiato, questa nostra Musica che vive anche di Rock e di tutto il resto.. ognuno di noi è ciò che ha ascoltato, soprattutto quel tremolìo che ti nasceva dentro, e poco importava se era la chitarra di EC, le canzoni di Battisti, il sitar nei dischi psiche dei FabFour, Modugno in bianchenero o il crunch distorsor di Kirk Hammett.. poco importava, e poco importa. Impegnati com'eravamo a dare un assetto solido alla formazione, abbiamo purtroppo calcato poco i palchi nei mesi passati, nella fattispecie Castenedolo e Caionvico, entrambi bresciani e -come spesso accade in terra prealpina- in presenza di una bella cornice di pubblico (lì c'era con noi il Lucius, che saluto). La sorpresa è arrivata alla fine di settembre, con Marco Dolce al Basso, un anima Metal prestata, con la precisione dovuta, alla nostra causa, e un locale, il Night and Day di Calvatone (CR), che ci ha accolto farcito di gente (accorsa anche incuriosita dall'articolone del quotidiano locale), di piade buone e calde, di una gran bottiglia di Lagrein.. Tutto volgeva a nostro favore, persino la presenza ai cori di VanigliaSveglia (tz tz) e l'abbraccio del mistico Marcello Tamagni, e così è stato. Bellissima serata, la Band tirava come un treno, la sezione ritmica era chirurgica più di George Clooney in E.R., i solisti mandavano in sollucchero chiunque..
E poi c'era lui, Gatto Posillipo. Come ho fatto a non portarmelo a casa, non lo so. Penso basti la foto per innamorarsi del felino, invadente oltre il tollerabile prima e dopo il concerto ma in standby quando lo pigliavo per la collottola. Non potevo non farne lo special guest, mascotte della band anche solo per una magica sera di fine estate.
Così sia.

MADO

 
 
 

ROSARIO SCRIVE(il nostro batterista)

Post n°83 pubblicato il 23 Settembre 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues

Da quando ho iniziato a fare musica con gli AMHON (metal band) penso di essere diventato una persona migliore. Sarà stata la MUSICA.. che dire di questa passione meravigliosa... ti fa sentire al settimo cielo e non ti fa pensare a niente, specialmente nei periodi dove non sei al massimo della forma e non sei completamente a posto con te stesso! ..Eppure ho vissuto momenti dove la musica mi ha dato delle delusioni, dove ho smesso di suonare e non ne volevo sapere perchè ero troppo scarico.. 2 lunghi anni dove non ho toccato lo strumento più bello del mondo (la batteria)...che errore, allora ero un ragazzino, ma va beh... pazienza, non capivo!
Poi un giorno..
un giorno mi contatta un chitarrista e mi chiede di formare un gruppo. Io ero un po' titubante e ancora un po' scottato, ma mi sono detto "VAFF***! E' la mia passione e una delusione non mi può fermare!"..Avevo voglia di ricominciare e così è iniziata l'avventura degli “INDELEBILE FOLLIA”, una formazione composta da me (batteraio), Mirko Rossi (chitarraio), mio fratello Marco Dolce al basso, Raffa alle tastiere e Vainer alla voce (poi sostituiti da Ciro).. In più, ho cominciato le lezioni dal Mafe, il Matteo Mafesanti dei BluesPower!, un grande batterista e una persona eccezionale, che mi ha insegnato moltissimo sulla musica e sul mio strumento in particolare -tuttora vado a lezione da lui.. Grazie 1000 MAFE-DRUM!-
L'esperienza seppur fugace degli “INDELEBILE FOLLIA” mi ha fatto conoscere meglio un amico anche di questo Blog, il grande Mirko Rossi di cui sopra (non ti preoccupare,il nostro progetto si realizzerà) ..purtroppo per motivi di lavoro (il solito maledetto lavoro) il gruppo si sciolse e mi sono ritrovato al punto di partenza, ma questa volta con qualche anno in più e con la maturità giusta per non mollare, anzi ho continuato a studiare e a lavorare sodo nell'attesa di qualcosa di nuovo..
Quel qualcosa è arrivato: una telefonata per un nuovo progetto da un losco personaggio di nome Gianpaolo “MADO” Madoglio, cantante dei Mezzanottemmezza (grazie ancora a Mafe, suo ex batterista, che mi ha "raccomandato".. eheh).. 'sto tizio mi propone di fare del Blues!
Blues.. è una parola, ma anche una cosa nuova per me.
Allora mi sono messo in gioco di nuovo....e meno male, perchè tuttora sono il batterista (batteraio) dei Mezzanottemmezza!
Le cose filavano bene ed ero felice, ma purtroppo è arrivato un altro periodo NO!: l'Amore mi ha lasciato e non riuscivo più a concentrarmi e a suonare!
Eh già.. Ti svegli un giorno e tutto quello che era così bello è diventato brutto ..e non capisci il perchè! Sembra che ti sia cascato il mondo addosso e non ne vuoi sapere più di niente e di nessuno.. Stai male e non vedi chi ti può aiutare o capire.. tranne te stesso!
Per fortuna ci sono gli amici,la tua famiglia e poi c'è lì lei......che ti aiuterà.....LA MUSICA!
E allora ti alzi, riprendi in mano la tua vita e dici "ADESSO BASTA" e si ricomincia a suonare e a vivere con più convinzione e ti ripeti "Sono un MUSICANTE...CAZZO...AVANTI!"
Poi arriva il 20 settembre 2008.. Live al NIGHT & DAY ..il migliore live della mia vita, dove suoni e non pensi ad altro.. se non a dare il meglio!
Alla fine del live, soddisfatto, ringrazi tutti e dici a Mado ”Scriverò una lettera da pubblicare sul blog dei Mezzanottemmezza" ..ed eccola qui!

Adesso chiudo,ma prima voglio fare dei ringraziamenti:
Grazie agli AMHON... il mio primo gruppo!
Grazie agli “INDELEBILE FOLLIA”... la rinascita!
Grazie ai “MEZZANOTTEMMEZZA” perché mi danno ancora passione e MUSICA!
Grazie agli amici per essermi stati vicino in questo brutto periodo!
Grazie a mamma Giusy e al mio fratellino Marco!
Grazie ad una persona (della quale non dico il nome) che mi ha sempre appoggiato nelle mie passioni e mi è sempre stata vicina, ma soprattutto perchè mi ha amato e mi ha fatto sentire importante!
Grazie a tutti i musicanti che hanno suonato con me, ma soprattutto grazie a lei.. LA MUSICA.. una delle cose più belle del mondo!

Ciao a tutti!

Rosario

 
 
 

MEZZANOTTE e 29(lettera di Mirko)

Post n°82 pubblicato il 28 Luglio 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues


A volte mi sembra di essere fin troppo "semplice" in quello che scrivo, ingenuo, naïf. Talmente banale e privo di sottintesi che alla fine, chissà, qualcuno, per chissà quale motivo, ci legge chissà cos'altro. E s'incazza. E io, ingenuo, naïf, appunto, e pure un po' permaloso, ci resto male. Poi ricevo una mail del transfuga MirkoRossi che mi riappacifica col mondo, e con me stesso. E così a parlare stavolta è lui. Vai Mirko, vai, parti con l'assolo.



05-07-2008
Se c’è una canzone che adoro, è “Incontro” di F. Guccini. Riassume secondo me l’accezione del termine amicizia: possono passare anche anni ma se questa è profonda niente la può intaccare.
Noi musicanti (termine bellissimo, grande Mado) siamo tutti più o meno fobici, abbiamo tante piccole (o grandi) manie, ma siamo onesti nel porci tra di noi, sarà per via dei nostri “sogni di rock’n’roll” o per via del pentagramma, ma sentiamo comunque che esiste un filo (anzi meglio dire un Cavo Jack) conduttore che ci lega.
Poi ci svincoliamo dalle blue-notes e il legame rimane forte.
Credo oggi e crederò sempre che la musica sia un grande cura contro “i mali del mondo”, ricordo con affetto tutte le persone con cui ho musicato in questi anni ed è vero, ci si affeziona.
E qualcosa rimane dentro.
Non posso immaginare la mia vita senza musica e senza sentirmi musicante o tentare di esserlo, a rate arriviamo sempre.. e passa del tempo senza sentire quelle persone, poi li insulti, bevi una birra e ti poni già in essere per una nuova musicavventura, come se non avessi mai smesso.
Oggi sono 31 anni (cazzo cominciano a passare davvero!) e mi sono trovato ad un bivio, molto “ruggeriano”, anche se avrei preferito un incrocio! E' stato un anno duro, molto duro.. un anno di cambiamenti, il lavoro (con tutto un casino dietro..), finalmente si convive (e lì la musica cambia veramente), e poi il brutto infortunio alla mano che a distanza di un anno ancora si fa sentire parecchio, e non sono in pista come si deve.
Tante cose, tante novità. Vita vera con tutti i suoi problemi e le sue gioie, ma la mia chitarra era lì, fedele come sempre (come il migliore dei cani), muta in religioso silenzio ad aspettare che le dedicassi un po’ di tempo…
Quel tempo che, maledetto, è sempre poco, per tutta la vita, per tutte quelle cose che ci sono da fare, quel tempo che al mattino quando ti svegli ti sembra di averne buttato via già troppo e allora corri dalla mattina alla sera, ma "lei" no, "lei" è sempre stata lì ad aspettare nell’angolo, ad aspettare il momento.
Poi suoni, ti metti in testa che due ore per te e "lei" te le devi prendere, e allora attachi il Jack, si parte, si suona, la ruggine c’è, non è più come ai tempi della scuola che potevi suonare un pomeriggio intero e spesso la chitarra te la portavi pure in classe, adesso serve metodo e qualità di studio perché il tempo… snoccioli tutto quello che sai ma qualcosa non va, senti che manca qualcosa tra la tua testa, la tua mano dolorante e "lei". Ricordo che al
pronto soccorso mentre mi chiedevano chi ero, come mi ero fatto male ecc ecc.. io continuavo a ripetere "Guardate che io suono la chitarra, le dita mi servono tutte!!" E poi.. un intervento chirurgico, 25 punti di sutura in due dita (2 in più e vincevo la tovaglia), un dolorino costante a farmi compagnia ed un mignolo che non si chiude più del tutto.
E ti senti un po’ tradito.
Poi capisco che non è ancora giunto il momento, Mezzanottemmezza deve fare a meno di me, ci sarà chi prenderà il mio posto, voi correte, io adesso sto camminando a fatica..
Siate grandi, musicate anche per me.
Torneremo a suonare insieme (spero), e tu Mado sai cosa intendo.
Un abbraccio, mi sono divertito un casino e sono convinto che il progetto ci sia e sia serio (il progetto, voglio dire, voi siete una manica di “dementi”, a parte Stefano che è l’unica persona seria lì in mezzo, e chiedo scusa a Mattia, non lo conosco, però.. Eheheh), nel frattempo io e "lei" dobbiamo passare più tempo insieme.
Pazienza, “tanto non ci campo con la musica, è solo passione, se ne può fare a meno”.. Vaffanculo!! Sono un musicante, per noi la passione è la prima cosa!

E così di nuovo a fare esercizi per ritrovare la marcia di prima.
E poi di nuovo telefonate, insulti, un'idea nuova…
E poi si parte, si ricomincia. E si sogna. Ancora.

Grazie a tutti e in particolare a Delia (la mia paziente compagna)
MIRKO


No, Mirko, grazie a te. E ogni volta che faremo qualcosa di E.C., sai che sarai sempre con noi, sul palco.
MADO

 
 
 

CHI NON SALTA(...Musicante è!)

Post n°81 pubblicato il 28 Giugno 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues


Noi giochiamo. Giochiamo a mettere insieme note e ghirigori sonori. Ecco perchè siamo musicanti, e non musicisti. Perchè non ci campiamo. Siamo quelli che fanno la Turiffèl coi cerini mettendoci un bel due anni, le danno fuoco, pubblicano il filmato su Iutiub e magari cercano di vendersi il cadavere stracotto su Ibei. Siamo quelli che, all'inglese, "scherzano" con la musica, cercando uno spazio non troppo serio dove metterci del nostro, ricordando che si suona con amici o almeno persone sopportabili, dove non conta l'età (va da sé che il Blues è un genere che ti permette di invecchiare con stile -cari metallari, lo sapete meglio di me che "'gna fa"-) ma la comune passione.. E poi nascono le amicizie, e scopri che non è solo questione di pentatoniche e turnarounds ma che ti spiace se questo o quel tizio non trovi più il tempo da spendere con te.. perchè sono bravi ragazzi. Perchè un bicchiere di vino buono, un piatto di pasta e un caffè fanno più di mille telefonate.
Perchè, insomma, ti ci affezioni.
Negli anni (a giugno 2008 ho spento 20 candeline dal primo Live serio, stica!) la tua vita si incrocia con quella di tanti, e spesso il pensiero delle prove passate insieme in stanze muffite, o quel rumore che solo le tavole di un palco fanno sotto i tuoi piedi, o la puzza di fumo e patatine dei locali, ti accoglie con un sorriso, e allora prendi in mano il telefono anche solo per insultarli -cosa che peraltro fanno a cadenze regolari anche loro-. Così è stato. Così sarà, ne sono certo, per quelli che in questo periodo, camminando con noi, ad un certo punto hanno capito che erano ad un bivio, e che la strada che si accingevano a percorrere avrebbe impedito frequentazioni sul pentagramma, ma una bottiglia da stappare, il salame nostrano, il mio pesto o le mie focacce varranno una serata strappata alla quotidianità. E che quel nostro sentiero che hanno volente o nolente abbandonato corre vicino a loro, così vicino che possono camminarci a fianco, e sorridere con noi che in quei momenti non sentiamo le articolazioni scrocchiare ma solo la voce, le dita, le note.
Ciao Lucius, che tre figlie ti chiamano all'appello ogni sera. Ciao Mirko, che saprai quando sarà il momento per suonare "White Room" come sai tu. Ciao Giulio, che hai il kite surf in testa e una brillantissima carriera medica davanti. Ciao Mauro, che non dovresti prendertela, perchè siamo tutti piccoli mondi.
Benvenuto a Rosario, pazzo come tutti i batteristi e clone del mastino Teo Mafessanti. Benvenuto a Mattia, che sembra viva in un mondo a sè, e poi quando parte con gli assoli.. E benvenuto al bassista che verrà, che ci serve una colonna di marmo per tenere in piedi la baracca.
Qui Mado e Ste, si riparte. Due Stages di riscaldamento prima dell'autunno/inverno che si spera rovente. Prossime date: 16 luglio a Castenedolo -BS- e 19 luglio Parco Ducos -Brescia- (..anche se Teo Madoblues jr. non ci sarà a cantare con me "get your kicks on route sixtysix" ...miseriaccia..)
SO LONG
MADO

 
 
 

gās'ə-lēn'(Gasoline 20.01.08)(Ospitaletto -BS-)

Post n°80 pubblicato il 05 Maggio 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues

Intanto, la pronuncia. Ma dico, possibile che si vada a dire Ghesolain? Ah, Gesù..
GHEIS-O-LIN!!
Santa pazienza.. sempre a fare i provincialotti 'mmmericani!!

Ordunque, a distanza di mesi quattro, è giunta per me l'ora di narrare dell'epopea di quella sera (ma “notte” descrive meglio il come e il quando, mentre al perchè del palese ritardo sulla cronaca del misfatto ci arriviamo poi).
L'occasione di calcare di nuovo un palco, uno vero e non -con tutto rispetto- il cemento di Pievedizio, di cui ad un precedente post, ci arriva dal Maurobatterista. Lui, che saggia praticamente con cadenza quotidiana il polso del locale in questione, ci propone di comparsare in mezzo ad una non meglio variegante smazzata di gruppi più o meno duri.. beh che fare.. massì, per tre pezzi, chissà che sia l'occasione per la band di scrollarsi di dosso l'apatia.. ma solo tre brani, eh, che non ho voglia di fare figure di guano sparso..
Ci presentiamo al suddetto locale, alla spicciolata. Mauro, mente organizzativa dell'evento, è già lì che sbevazza con Gabri (dei Fine99), moroso della nostra fotografa preferita nonché valente fonico. La conta vede poi Luciano già alle prese col suo basso, il sottoscritto.. ma dove 'stacippa sono gli altri due? Mi chiama Ste.. si è perso nella nebbia.. e allora cerco di recuperarlo telefonicamente mentre lui ormai veleggia verso il Nord magnetico.. ma bravo.. poi capisce l'arcano e passo a raccoglierlo con la mia potente Yaris a un cinquecento metri da lì. Tocca ora al Dutùr Giulio essere ricondotto all'ovile via GSM.. miii, cominciamo bene..
Va da sé che ci tocca aspettare, secondultimi o terzondultimi che sia, tra gruppi che nell'attesa si sono scolati troppe birre e ora non stanno nemmeno in piedi, dinastie al completo di commercialisti ad osannare il figlio capellone che a torso nudo si esibisce in trentaduesimi di chitarra metal, fratellini di questo o quel cantante che dopo essersi ingozzati di patatine fritte e Zelda per Nintendo Ds si addormentano sfatti sul tavolino..
E così, tra forfaits dell'ultimo momento e stanchezza che cade a rotoloni, poi tocca a noi, all'alba di -credo- un orario tra l'una di notte e molto dopo, e noi che speravamo per una scenetta del tipo “Che ore sono?” “Mezzanottemmezza” “Ah allora è il nostro turno”..
In ordine: Tulsa Time, I'm tore down, Southbound. E morta lì.
Il problema sorge quando i superstiti -all'inizio il locale era pieno delle frange oltranziste suddette, ma a ora tarda in piedi restano sempre i migliori-, dopo aver carburato ben bene, iniziano a chiedere i bis. Io, si sa, non mi sono mai tirato indietro... Insomma, questi erano disposti anche a ballare, c'era pure qualcuno pronto a cantare con me, e tu sei lì sul palco, e dopo di noi solo la buia nebbiosa notte.. e allora inizio ad aggiungere brani ai brani, e srotolando uno dopo l'altro You'll never can tell e poi Hard Way e ancora Route 66, Roadhouse Blues, Sweet home Alabama, Long train running, Moondance e infine Sultains of Swing..
Ormai afono e sfatto, me la godo.
Insomma ci siamo divertiti.
Per l'ultima volta insieme.
Perchè a tutt'oggi Mauro e Giulio non fanno più parte della Band.
Ed ho preferito scriverne con calma, a distanza, che sono poco propenso alla riflessione, e rischio sempre di dire cose che con la forma e la diplomazia poco c'entrano.. tipo quando, raccogliendo la mercanzia alla fine del Live, mi scappa un “Beh, che peccato, se vogliamo sappiamo anche suonicchiare, proprio ora che me ne vado dal gruppo”, frase riportata anche da quotidiani di taglio internazionale come il Täglicher Anzeiger Holzminden, ma anche su riviste nostrane come Idraulica e Spurghi, o Contattami – mensile di annunci erotici.
Ovviamente la cosa non è stata messa a tacere, e il mio disagio di scanalare prove sempre più diradate e poco proficue, oltre che cazzeggianti oltremodo (oltremAdo?), prima o poi mi doveva far sbottare..
Non sono solo, in questa nuova fase. Stefano alle tastiere mi ha seguito, e Luciano al basso..
In compenso c'è chi ha pensato fosse l'occasione per vomitare addosso a uno o all'altro cattiverie gratuite e mal sopite tensioni personali. Peccato.
Comunque un ringraziamento, sincero e dovuto, a chi non è più con noi devo farlo. Almeno da musicante a musicante (le valutazioni personali meritano altri scenari).
Prossimamente novità in dirittura d'arrivo.
Per ora direi che può bastare, ma stiamo ripartendo.

MADO

Ah sì, per chi volesse farsi un'idea della serataccia, c'è pure una triade di clips sbilenche (se clicchi in alto a sx del monitor c'è il tastino video, vicino a profilo, blog, foto e compagnia bella..).. grazie a Lucius che ha trovato -lui sì- il tempo per assemblare alla bell'e meglio qualcosa..

 
 
 

JEFF HEALEY

Post n°79 pubblicato il 26 Marzo 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues


"..dì, ma ti ricordi di quel chitarrista cieco che mi dicevi?"
..e io "Chi? Jeff Healey?"
"Sì. Sai che è morto?"
"Ma dai? Scherzi?"
A spanne, la notizia mi è stata data così. Conta il concetto, non la forma. E conta il fatto che Jeff se n'è andato.
La vita non è stata gentile con lui, che già da piccolo la vista l'aveva persa a un anno, e gli occhi glieli avevano pure tolti da tanto il cancro aveva voluto infierire su di lui. Ma il ragazzo crebbe, e il talento era quello vero. Quando capì che non era il caso di continuare a suonare la chitarra al solito modo, se la mise sulle gambe da seduto, cambiandone pure l'accordatura. E la suonò.
Ci fa uscire il primo disco a 22 anni dal titolo vagamente autoironico, SEE THE LIGHT. Era l'88 e quel vinile, acquistato se non sbaglio da Beba Dischi in via Mercatello nella mia Cremona, di luce propria viveva. Eccome. Un grande inizio con Confidence Man, ballate blues, il solito tributo strumentaltrasversale a Eric C. (uff! sarò monotono!), il WhaWha esplosivo della titletrack, in fondo al disco.. e tu stavi lì e pensavi che non poteva scamparsela, e appena avesse messo piede in Italia..
Così fu. Era il '90 (o forse l'89?), e ci andammo, io e Umberto Ogliari da Brescia (quello che assomigliava a E.C.), al City Square a Milano. Faceva caldo, e lui mi apparve all'improvviso, insieme al suo viscidissimo bassista e a due mignotte ipertruccate fuori dalla porta del locale. Alto, ovviamente ciondolante. Lo stronzo del bassaro con l'altro elemento scarsissimo -il batterista- vivevano solo di luce riflessa all'interno di un trio che era inevitabilmente SOLO Jeff.
Quando poi il nostro eroe, a metà serata presentò i due pezzenti, mi regalò quell'attimo di pausa e silenzio che sentii solo mio, quando urlai "...and, on guitar, mister Jeff Healey!!!!". Il pubblico esplose, e il registratore a cassette immortalò quell'evento, io a raccogliere i suoi ringraziamenti, lui sorpreso e divertito dal palco..
Eheh..
Una cosa solo tra me e JH. Magia.
Il chitarrista canadese scese altre volte in Italia -lo rividi con Renato L. e il Deck sempre a Milano, stavolta allo Smeraldo-, incidendo dischi così così -colpa di una produzione che gli appioppava spesso quei due maiali, piuttosto che una band come Dio comanda-.
Chi se lo ricorda mentre Patrick Swayze si scazzotta in "RoadHouse"? Beh, l'uomo era lui, quello che suonava strano la chitarra ma ti toccava in fondo al cuore.
E quel male che già una volta l'aveva colpito non lo lasciò perdere. Se ne stette lì, a mangiarlo pezzo a pezzo, fino alla fine, arrivata troppo presto.
Mi mancherai comunque. E stasera mi sei venuto in mente perchè mi stavo preparando un paio di dischi da mettere in macchina, e c'era anche See the light, che nel frattempo mi sono ricomperato su CD.. Domattina suoneremo insieme, sulla A4. Io porto l'armonica.
(...e tu che leggi, vattelo a cercare su YouTube, infedele!)

MADO

 
 
 

ASSENZA(scampoli d')

Post n°78 pubblicato il 04 Marzo 2008 da madoblues
 
Foto di madoblues



Insomma. Non ho tempo. Non ho parole. Ma prima o poi torno. Intanto, un saluto a questo postaccio pieno di brutta gente..
alla quale sono comunque affezionato.. una specie di Bar dei caruggi del Porto di Genova! Ahahah!
MADO

ps: e intanto i Mezzanottemmezza hanno una scaletta praticamente a posto, un logo intrigante, le palle rotte da troppe ore di sala prova e qualche ramanzina del sottoscritto per lo scarso impegno.. Cos'altro? ah sì, almeno -udite! udite!- tre pezzi live registrati al Gasoline di Ospitaletto (BS) prossimamente sullo spazio video di questo blog, e una sequenza di foto fatte dalla mittttica Ori One Kenobi.. un assaggio sul profilo del sottoscritto!
See you later, Alligator!

 
 
 
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