middlemarch

Ricordo qualcuno commentare il nome scelto da Magdi: Cristiano. Ciò denotava, diceva, la sua povertà d'animo e d'intenti (se lo ritrovo, provo a metterlo). T'è però sfuggita un'altra notiziona: a La Spezia il vescovo s'è lamentato perchè ormai nessuno mette più il nome Maria alle proprie figlie. Chiaro segnale di perentorio allontanamento dalle virtù cristiane. E' addirittura finito al Tg1...

Epperò lì dove mi incazzo io non è col vescovo di La Spezia che fa il mestiere suo - un mestiere per cui se dici una cosa simile è lecito sindacare sul merito ma non discuterne la coerenza. Io mi incazzo con quei genitori che la figlia non si sognerebbero mai di chiamarla Maria, che in sovrappiù la sognano velina e ingravidata da un calciatore, che segregherebbero la nonna in soffitta a pane a acqua pur di avere una storia lacrimevole da raccontare a C'è posta per te, che scopano in giro, fottono il prossimo, evadono le tasse e vanno a messa solo la notte di Natale, ma si definiscono cristiani, sono pronti alle crociate e parlano di oscurantismo dello spirito quando pretendi il rispetto di un minimo di laicità. Perchè è per colpa loro che stiamo ancora qua, non del vescovo di La Spezia, che romai potremme essere una pura reliquia del passato.

quello lo davo per scontato. pensavo ti facesse rodere di più il Tg1 ;o)

posso essere volgare? ma che cazzo vuole sto qui adesso? non ce ne avevamo già abbastanza di teste di minchia cattoliche comandanti in questo paese di merda? che poi è quello che ho pensato ieri sera quando ho sentito la notizia al tiggì mentre preparavo la torta della nonna (tra l'altro venuta buonissima) però stamani mi sono un po' censuarata nel riportarti il tutto. Bellissimo il blog verde melaverde, mi ricorda il mio delle mele gialle. che saudagi..

Puoi esser volgare, qua non si scandalizza nessuno.

dal blog di Dacia Valent del 24/03/08(http://www.verbavalent.com/node/226): ... No, di Magdi Allam non frega nulla a nessuno, se non a qualche ragazzetto che frequenta i forum internet dei giornali panarabi online. Credo che sia un giornale egiziano a descriverlo meglio di tutti gli altri: parla delle sue modeste origini. Voi non siete africani e quindi non potete capire quanto questo conti: per gli africani, per i musulmani, Magdi Allam era e resta un parvenu. Persino la scelta del suo christian name è di una volgarità che la dice lunga, lunghissima, sull’individuo: “Cristiano”, che se si convertiva all’ebraismo si sarebbe chiamato “Ebreo” o al buddismo “Bonzo”. Unclassy e volgare, come del resto è tutta la sua vita. In realtà la notizia di questa conversione così coreografica non è la conversione in sé, ma il fatto che il Papa dei cattolici abbia scelto di fare una cosa così sconsiderata in un periodo in cui si tenta un faticoso dialogo che coinvolge miliardi di persone e decine di cancellerie. Ma questo Papa è uno Schützen di quelli veri. Questo battesimo plateale di una persona di infima qualità come l’Allam è l’equivalente odierno della chiamata ad una crociata. A questa conversione si potrebbero opporre le centinaia di conversioni all’Islam che ogni anno avvengono in Italia e le migliaia in Europa, senza clamori, avendo rispetto di Dio e della Fede. E quando la questione religiosa entra così platealmente nelle cose secolari (parlo dei rapporti tra il mondo arabo e l’occidente, parlo di rapporti politici), a questo livello, non si tratta di una gaffe. Si tratta di provocazione pura e semplice. Una cosa che – nel nome di Dio – poteva essere evitata. Per Allam, invece, si tratta di melina elettorale. E di un marchettone megagalattico. La cosa peggiore è che questa conversione - che francamente non è una sorpresa se non per la religione scelta (ma si sa che per convertirsi all’ebraismo ci vogliono anni e anni di studio) - è semplicemente la porta di accesso di Magdi Allam al ruolo di Ministro per l’Immigrazione nel prossimo governo Berlusconi. Facciamo una scommessa, se volete, ma Magdi Allam è in odor di Ministero nel prossimo governo Berlusconi. E questa è una cosa davvero inaccettabile. Una iattura per ogni immigrato in Italia. E a questo punto mi chiedo: vale la pena astenersi? Vale la pena la frammentazione del voto? E poi, vale davvero la pena il voto alla cosiddetta "sinistra" arcobaleno? Ma di questo parliamo domani, che mi sa che il discorso si fa lungo. Perché la nostra responsabilità di elettori consapevoli è quella di rappresentare con il nostro voto non solo i nostri bisogni (e spero che non sia così), ma le nostre idee e dare voce a chi non ne ha. Voterò – dolorosamente - Partito Democratico, e vi spiegherò anche il perché. Appena riesco a capirlo io. Dacia Valent

Blog interessante. Grazie del link.

Hanno imparato presto e bene che basta cambiare nome ad una cosa per farla rendere più "digeribile". Il dichiararsi laico e autonomo mi ricorda certa sinistra.... quella dei compagni che sbagliano per intenderci