Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Proprio qui dove è cominciato

Post n°420 pubblicato il 30 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

ragazza con filo di perle - Vermeer

Il cuore l'ho lasciato a casa. Ho pensato: non si va a vedere Vermeer con un cuore ridotto in queste condizioni. Perché il rischio che corri è quello di farne una cosa unica con le immagini che osservi. Alla fine diventano indistinguibili: non capisci più dove comincia la tela e dove la spina. Per tutta la vita guarderai quel quadro ma l'immagine di un'adolescente che si allaccia un filo di perle davanti a una finestra impressionerà a malapena la superficie della tua retina. Appena oltre il nervo ottico, ancora fuori dalla soglia che comincia ad operare la metamorfosi di un input in un'informazione cosciente, l'unica cosa che riuscirai a pensare osservando il raso, il collo di pelliccia, le braccia arrotondate che si tendono in avanti, è che hai amato qualcuno che sull'amore non la pensava come te.

Sembra un'operazione astratta, perfino troppo mentale. Scommetto che la definirebbero così diversi pensatori che hanno amato poco ma riflettuto a lungo sulla natura dei sentimenti. E riflettere sull'amore, si sa, ha la stessa utilità della bicicletta per un pesce. Ma qui non c'è nulla di astratto, nulla di disincarnato. Al contrario. E' la chimica del tuo corpo, l'infinita serie di processi fisiologici che si combinano nell'organismo per mantenerti vivo incessantemente anche quando osservi Vermeer. Le tue cellule che si scindono e si moltiplicano, il sangue che alimenta i capillari, le ghiandole che secernono ormoni, i polmoni che si contraggono e si espandono bruciando zuccheri, nello stesso momento in cui una catena di reti neuronali si imbeve in un brodo di neurotrasmettitori che riproducono tutte le forme del tuo amore, i suoni, gli odori, il peso dei corpi e della sacralità del vostro sesso, con quell'andamento ossessivo e senza riposo che ti dà solo la certezza di avere giocato e perso in quello spazio gelido della coscienza in cui non c'è più posto per la rimozione del dolore. Si è chiusa l'ultima porta. Adesso siete tu e lui, da soli, e l'assimilazione diventa inevitabile perché non rimane circoscritta nel reticolo della tua mente. L'hai metabolizzata. E' diventata struttura integrante di ciò che chiami Io, la parte a cui fai riferimento appoggiando la mano destra sul lato opposto del petto, là dove c'è il cuore. Io. Questo Vermeer che ora è l'immagine del mio dolore sono Io. E' una parte di me.

Non avrei voluto fare una cosa simile a Vermeer.  Per questo mi era sembrata una buona idea uscire senza cuore, ed evitare di correre qualsiasi rischio. Ma non ha funzionato. L'ho capito subito quando ho posato lo sguardo sulla giovane donna e l'unica domanda che mi è venuta in mente di farle è stata: a chi pensi tu? Per chi stai indossando la tua collana? E prima di trovare una risposta ho capito di avere giocato e perso ancora. Il cuore mi aveva seguita, dissimulando la sua presenza finché non è stato troppo tardi per impedirmi di guardare.

Volare troppo alto. L'hai chiamato così, ed è l'avverbio che mi atterrisce. Davvero è stato troppo? Difficile, magari. Forse ingestibile, date le circostanze. Ma troppo? Troppo è la parola con cui al tempo stesso lo affermi e lo rinneghi, e non posso davvero condividerla. Io penso al contrario che sia stato magnifico. Il prezzo è un dettaglio che non ho mai preso in considerazione. Ma è questo che dicevo: hai amato qualcuno che sull'amore non la pensa come te.

In ogni caso, malgrado il fatto che tu abbia impugnato questo avverbio come un coltello per separarmi da te, per tracciare una linea di confine tra chi ha amato troppo e chi non abbastanza, io posso dirti che da quest'arma non mi sento minacciata. Continuerò a volerti bene anch'io, sempre. Ma passerò oltre. Non hanno alternative quelli che affrontano gli avverbi dalla parte della lama come me, e malgrado questo sopravvivono, poi si rialzano, e alla fine si riprendono la loro vita. C'è qualcuno che non la considera una grazia. Ma davvero questo non è il caso mio.

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Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 31/01/09 alle 13:10 via WEB
Bellissimo post. Dipinto con la cura di far rassomigliare al massimo un ritratto all’originale. Non tutte le emozioni però sono veramente un sentimento. "Ingestibile", in fondo, è spesso solo un alibi. Come uno smoking che abbiamo fittato per qualcosa di speciale. Domani lo restituiamo, però. Bellissimo post. Ciao.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 02/02/09 alle 08:41 via WEB
Grazie. Avrei altro da dirti, ma credo te lo scriverò in privato.
 
   
viperovip
viperovip il 02/02/09 alle 11:41 via WEB
Ingestibile è SEMPRE solo un alibi. Quando si usano certi avverbi poi, si spera solo di sembrare meno patetici. E invece... l'effetto è l'esatto opposto. "E' stato bello, ma è finito. Ciao". Ma chi è davvero capace di dirle e soprattutto sentirle 'ste 6 cacchio di parole?
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 02/02/09 alle 12:29 via WEB
Oddio, proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire, viperuzz...adesso vado a tagliarmi discretamente le vene in bagno, poi torno. A parte gli scherzi però, no, non sono d'accordo con te. Si può provare amore, e poi scegliere di non farlo più, per mille ragioni, che sono tutte sempre valide perché sono nostre. Questo non rende meno vero, o meno bello, l'amore provato, finchè l'abbiamo sentito.
 
     
viperovip
viperovip il 02/02/09 alle 12:39 via WEB
sì, sono d'accordo con te e proprio questo volevo esprimere. Non serve sputacchiarsi sul palmo delle mani per arrampicarsi meglio sugli specchi delle scuse. Basterebbe dire solo quello che è successo, cioè che è svanito il sentimento per x motivi. Da quel momento in poi, il problema è di chi ancora conserva quel sentimento, e basta. M'è costato un cuore, parte del fegato e un buon km di budella, ma almeno questo l'ho imparato.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 02/02/09 alle 14:11 via WEB
"Da quel momento in poi, il problema è di chi ancora conserva quel sentimento, e basta. M'è costato un cuore, parte del fegato e un buon km di budella, ma almeno questo l'ho imparato." Condivido anche la rabbia ed aggiungo che qualunque verbo, avverbio o aggettivo più che addolcirla può solo prenderla in giro (a meno che non si siano confuse emozioni con sentimenti).
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/02/09 alle 15:48 via WEB
Amore. Quello da cui ci si lascia spaccare. Segnare a sangue. Come in un patto. Aggrapparsi al dolce d'un verbo, d'un aggettivo. Amore... Quando si tratta proprio di questo, non c'è altro da fare. Ma. E' ammore ammore, gi?
 
     
viperovip
viperovip il 02/02/09 alle 15:58 via WEB
e che ne sò. mica me chiamo gi.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 02/02/09 alle 16:14 via WEB
Eheheh, no.
Nun è ammore ammore
pecchè si fosse ammore ammore
ma verament’ ammore
decisament’ ammore
maledettament’ ammore
allora 'e scuse ce ‘nventassemo
sultanto pe ce 'ncuntrà
:o))
 
     
viperovip
viperovip il 02/02/09 alle 16:31 via WEB
ah, nun stava a chiede a me. scusassero...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/02/09 alle 01:03 via WEB
Ah l'arte che arma letale! Quella donna che io a 20 anni volevo essere con tutto il mio cuore sta appesa nella Galleria Nazionale d'Arte a Dublino. Quello sguardo che volevo fosse mio mi ha perseguitato (essendo sulle banconote non mi sfuggiva mai!) ricordandomi ciò che non ero. Anche io ho voluto troppo, o forse non mi sono impegnato abbastanza. Ho messo molto a capire che quello sguardo non mi appartiene, e non mi apparterrà mai. Fa male ma il sogno era così bello mentre lo sognavo... e lui.. ah sì! Lui.. non importa proprio più!
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 02/02/09 alle 08:47 via WEB
Il link non funziona e sarei davvero molto curiosa di vederlo, quello sguardo. La donna di Vermeer invece di norma è a Berlino, almeno credo. Ma in questi giorni è di passaggio a Roma, per questo ho approfittato per andarla a vedere. Comunque, come si diceva: ah, l'arte, che arma letale.
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 02/02/09 alle 08:48 via WEB
Quindi, per favore, rimetti il link, o l'url, ok?
 
     
ceithre
ceithre il 02/02/09 alle 14:48 via WEB
Riprovo! Meglio te lo scrivo!! http://www.liverpoolmuseums.org.uk/online/wallpapers/graphics/preview/hazelrosegold.jpg Non è questo il dipinto che intendo ma lo sguardo.. diciamo è sempre Lei! Nel frattempo ti ho rubacchiato un pezzo di post (con dedica!) spero non ti dispiaccia.
 
Arvalius
Arvalius il 02/02/09 alle 11:35 via WEB
Dici: "hai amato qualcuno che sull'amore non la pensa come te."
D'altra parte, come si fa ad amare qualcuno che la pensa come te? Sarebbe se non proprio inutile, almeno una perdita di tempo.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/02/09 alle 12:33 via WEB
mi piace quando scrivi che al prezzo non c'hai mai pensato. nessun prezzo è mai troppo alto quando si ama, qualunque sia l'epilogo. io porto nel cuore ogni respiro del mio amore e ti assicuro che è una dolce ferita che sanguina ma che coccolo, anche, con tutta me stessa. non la vorrei perdere mai. ti bacio bella donna. eri :*
 
ms.spoah
ms.spoah il 02/02/09 alle 13:26 via WEB
Quando qualcuno distoglie lo sguardo da te e lo sta distogliendo da sé. E' da sempre. Ed è stato già scritto, già dipinto. E non finisce.
 
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