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Too much meat on fire?

Post n°455 pubblicato il 03 Marzo 2009 da middlemarch_g

Su Repubblica di oggi c'è questa cosina divertente. La recensione di un libro di Michael Brooks sugli enigmi della scienza. Tredici cose che non hanno senso, fenomeni che sfuggono alle leggi e alle teorie, eventi senza spiegazione.

Ovviamente, quello che ha attratto la mia attenzione è stato soprattutto questo:

Perché ci riproduciamo facendo sesso?
Secondo Brooks, ci sono modi più efficaci di riprodursi che fare sesso. La riproduzione asessuale - il processo attraverso cui un organismo genera una copia di se stesso - sarebbe il modo più efficiente di trasmettere il proprio patrimonio genetico alla generazione successiva. Perché l'evoluzione non ha portato al suo sopravvento? Per Charles Darwin la ragione era "nascosta nel buio". Due secoli dopo non l'abbiamo ancora trovata.

Mi sembra un corollario interessante alla cose di cui si discuteva l'altro giorno parlando dell'efficacia di certi esperimenti con pretese scientifiche. A me quello che tira pazza della scienza - mo' ve la dico tutta, e sparate pure sul pianista, pazienza, non me la prendo - è che avanza pretese dogmatiche basate essenzialmente sul fatto che per liberarsi dalle pastoie della religione ha dovuto diventare altrettanto cinica, e  quasi ugualmente sorda ad ogni possibile alternativa.

Per amore di discussione sono anche disposta ad ammettere il paradigma su cui si basa un discorso del genere, e che suona all'incirca così: l'evoluzione si fonda su tutto quanto contribuisce ad ottimizzare la coservazione della specie, e le cazzate poetiche non possono essere prese seriamente in considerazione. Quindi, il fatto che fare sesso sia un modo parecchio più gradevole di riprodursi rispetto a qualsiasi alternativa asessuata, non può godere di nessun credito in termini strettamente scientifici. E parlo proprio di questo: il fatto che sia più piacevole. La piacevolezza non è un parametro valido sotto il profilo scientifico, ed è comunque perdente 10 a 1 contro il parametro dell'efficacia. Se la riproduzione asessuata è più efficace, doveva essere quella a prevalere, e punto.

Io non dico che non se ne può parlare. Magari arriverà il giorno che mi forniranno una motivazione scientificamente coerente del perché invece la riproduzione sessuata ha finito per prevalere. Nell'attesa però cerchiamo di non perdere di vista questo dettaglio che è piuttosto significativo: la riproduzione sessuata ha finito per prevalere. Perché anche l'evidenza empirica è un paramentro che la scienza dovrebbe tenere in rispettosa considerazione, se non sbaglio.

Comunque, dicevo, magari un giorno mi dimostreranno che c'è una ragione valida, e allora sarò disponibile a riparlarne. Chenesò, metti che si scopre che con la riproduzione asessuata avremmo migliorato la trasmissibilità del patrimonio genetico, ma sul lungo periodo saremmo venuti tutti svegli come la Gelmini e con le calde doti comunicative di Ratzinger. La natura s'è fatta due conti e ha deciso che era meglio lasciarci scopare. Ci sarà anche una minima dispersione di dna, ragazzi, ma insomma va a tutto vantaggio del buon gusto e di un minimo livello di decenza. E io adoro immaginare la Natura tutta presa da questo genere di speculazioni.

Ma nel frattempo, nell'attesa che qualcuno dimostri la fragorosa inutilità del sesso in termini evolutivi, perché loro non possono prendere in considerazione che forse tutto quello che di metafisico si accompagna al sesso magari esiste, e una sua funzione ce l'ha? Perché la scienza non può prescindere dal restare incatenata al dato biologico, chimico e fisico, quando nell'esperienza di ciascuno di noi vivere o morire ha così tanto a che fare con dimensioni emotive della coscienza che prescindono del tutto dal dato deterministico? Perché non siamo capaci di concepire una scienza in cui i sentimenti non sono dispensati dall'avere una funzione fondamentale in termini di sopravvivenza della specie?

Insomma in sintesi: perché cazzo non riusciamo a prendere in considerazione un universo teleologico, senza che questo debba voler dire necessariamente mettere di mezzo una religione di ceppo monoteista?

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Commenti al Post:
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 03/03/09 alle 19:12 via WEB
Una domanda, una sola... ma se non atto alla riproduzione, il sesso sarebbe rimasto come svago? Oppure niente, niet, nada divertimento? Ed allora intorno a cosa girava il mondo?
 
Low_Melting
Low_Melting il 03/03/09 alle 21:07 via WEB
Veramente non mi risulta che il significato della riproduzione sessuale sia così oscuro; nè era nascosto nel buio per Darwin. Se Brooks dice che la riproduzione asessuale è il metodo più efficiente per riprodursi è un grande ignorante. E'certamente il metodo più economico, ma sicuramente non il più efficiente e vantaggioso. Il vantaggio della riproduzione sessuale sta nell'aumentare la variabilità genetica, perchè ciascun individuo è il risultato del contributo di due genitori e questo è il modo che la natura ha per rimescolare le carte e produrre tutte le combinazioni possibili. Ogni individuo è "una scommessa della natura" alla ricerca di quella vincente in un determinato contesto ambientale. E lo scopo di tutto ciò è per garantire la sopravvivenza della specie, perchè in qualsiasi variazione ambientale, anche la più estrema, ci sarà sempre qualche individuo in grado di sopravvivere. Quella combinazione vincente è il primo gradino dell'evoluzione della specie. Ma tutto questo già Darwin lo sapeva.
E a noi piace scopare e fare sesso solo perchè la natura vuole indurci a fare il suo gioco.
 
ms.spoah
ms.spoah il 04/03/09 alle 00:07 via WEB
Se all'homo sapiens dai la possibilità di riprodursi per gemmazione, dimmi tu cosa cacchio fa tutto il resto del tempo che non deve più impiegare a ragionare sull'amore e sul sesso e sulla scelta del metodo anticoncezionale più adatto...Forse non servirebbe più neanche il linguaggio...Saremmo già estinti tra guerre e sparatorie, forse.
 
aldo_caposaldo
aldo_caposaldo il 04/03/09 alle 15:50 via WEB
Un po' too much. Viva la ricombinazione genetica, anche se la parola "gemmazione" è bellissima. E poi il caschetto biondo con la barba nera non mi sta bene (e lo so solo io come ho fatto ad arrivare così lontano)
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 04/03/09 alle 18:45 via WEB
Si, decisamente too much, sono d'accordo con te. Ero d'accordo anche da sola mentre lo scrivevo. Ma non sia mai detto che io sappia fermarmi per tempo. Diciamo che fa parte del mio discutibile fascino: l'irruenza dialettica. A qualcuno piace. Ad altri meno. Fortuna che tu mi vuoi bene lo stesso, sennò era la fine. Il caschetto biondo? Su di te? Dio cosa pagherei per una foto...
 
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