Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Minuscole prove di maturità

Post n°517 pubblicato il 17 Giugno 2009 da middlemarch_g
 

Ieri al tiggiuno ho visto la Gelmini. O almeno, la Busi ha detto che era lei, e in effetti ho avuto il mio bel da fare a darle credito perché, come già accadde diversi mesi fa all’altra Amara Ministra, anche la Gelmini sta visibilmente subendo un processo di mutazione. Dev’essere una cosa che Berlusconi fa alle donne con la sola imposizione del suo noto carisma da leader. Da minorenni gli fioriscono intorno come calendule in primavera, spumeggiano sulle prime pagine di riviste gossippare tipo il Corriere della Sera, e smarchettano a servizio del proprio microscopico momento di gloria in vari ambienti di dubbia reputazione, tipo palazzo Grazioli, villa Madama, o qualche seggio elettorale del sud, con tanto di scorta della polizia. Lo chiamano papi per farlo stare allegro, e bisogna proprio dire che una cosa buona almeno ce l’hanno: sono oggettivamente delle belle gnoccolone sorridenti e comunicative. Insomma gli si può rimproverare tutto, ma non che vengano male in fotografia. E ai ricevimenti diplomatici, in compagnia di ospiti internazionali di un certo livello, contribuiscono a dare quel tocco da bordello di lusso che – diciamoci la verità – insieme alla pizza e ai mandolini appartiene da sempre all’iconografia italiana così come se la immaginano in qualsiasi altro paese al mondo.

 

Nella fase successiva, in virtù della funzione di supporto così scrupolosamente osservata, Berlusconi le promuove a qualche prestigioso incarico istituzionale, con o senza portafoglio. Ed è lì che comincia la trasformazione. Inizia sempre con un restyling dell’abbigliamento che le porta ad acquisire quella deliziosa sfumatura ibrida così seducente che sta tra Jackie Kennedy e Paola Binetti - probabilmente perché convinte che sia questo di cui si parla quando si fa riferimento all'estetica crociana -, e prosegue con apparizioni deliranti in tivvù o su Youtube nel disperato tentativo di acquisire una credibilità minima malgrado ogni evidenza contraria.

E infine si produce la metamorfosi che conclude la belfagorizzazione. La Carfagna ormai da mesi pare un’anima del Purgatorio, pesa 35 chili, e ha due calamari nerastri sotto gli occhi che la fanno assomigliare sputata a certi santini di protomartiri delle catacombe mentre subiscono lo strazio delle carni, e la Gelmini ieri s’è mostrata in prima serata coi capelli corti e spalmati di gel, l’occhiale scuro con le lenti spesse un dito, e una vocetta meccanica come se il disco registrato che le avevano piazzato dietro la poltrona andasse a 75 giri invece che a 33. Sono sintomi preoccupanti: schizofrenia paranoide, come minimo.

Ha detto: questa è la scuola che funziona, quella del merito, e non quella che voleva la sinistra. O una roba così. Perché è su questo che hai basato le tue riforme, no? E quando dico: è su questo che hai basato le tue riforme ovviamente non mi sogno nemmeno di indurvi a supporre che do il minimo credito a quel che fa la signora. Dico così, in  senso lato. E’ palese per tutti che la Gelmini non conta un cazzo e non riforma niente, ma insomma, ci siamo intesi. Per cui fatemi capire: sarebbe questa l’immensa premessa epistemologica di matrice gentiliana che sta alla base della vostra riforma, fare una cosa diversa dalla sinistra? Non chiedersi: si, ma a parte il fatto che è una cosa diversa da quella che la sinistra fa o avrebbe fatto, ha un minimo di senso compiuto, o è una cagata? La vogliamo dare un’occhiata a un bignamino di pedagogia prima di procedere, così ci facciamo un’idea? Oppure no, basta che sia una cosa diversa dalla sinistra, e a posto così, grazie?

Perché se le cose stanno in questo modo allora mi scuso e vi do ragione. Non valeva la pena scritturare una figurante più convincente della Gelmini, che magari ci costava anche di più, faceva le bizze, e pretendeva un mazzo di 200 rose bianche e una cassa di Perrier freschissima tutti-i-santi-giorni nel suo camerino al Ministero. Per fare questo la Gelmini basta. Basta e avanza. Anche perché, credetemi, parlo con cognizione di causa: non è mica tanto facile trovare della Perrier a viale Trastevere.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Sara_1971 il 17/06/09 alle 12:51 via WEB
Eh già. Adesso è arrivato il momento dele "rivelatrici". Una su tutte: la mi aconterranea Patrizia D'Addario (fonte Corriere della Sera) Comunque la descrizione della Carfagna è fantastica Besos S.
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 17/06/09 alle 13:49 via WEB
Si, ho letto l'intervista, illuminate. Anche perché non dcie niente che non che non sapessimo già a monte.
 
ms.spoah
ms.spoah il 17/06/09 alle 15:33 via WEB
No so se c'entra, ma è stato uno dei primi pensieri balenatimi in rapida successione intermittente: pensavo...la Pivetti Irene è stata portatrice sana di una metamorfosi al contrario? Da così (e non è neanche una delle peggiori) a <ahref="http://www.davidemaggio.it/images/irenepivetticatwoman.jpg>così...Mi ritiro nelle mie stanze a meditare sul mio futuro. Niente è perduto.
 
 
ms.spoah
ms.spoah il 17/06/09 alle 15:34 via WEB
OOOOOOh, ma che schifezza...Riecco il secondo link.
 
   
ms.spoah
ms.spoah il 17/06/09 alle 15:37 via WEB
Il mio primo commento è stato geneticamente tramutato da forze oscure, tranciato di netto dai geni del male...
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 17/06/09 alle 17:07 via WEB
Anch'io avevo pensato a lei e al suo iter iconografico opposto. Non so che dirti. Da romana ti posso garantire che Montecitorio, palazzo Madama, palazzo Chigi, visti da fuori, sembrano abbastanza normali. Dignitose facciate barocche apparentemente austere come tutte le altre, da quelle parti. Ma è evidente che si tratta di pura apparenza. All'interno di quelle mura si compiono prodigi talmente oscuri che Sauron gli fa una pippa. Quando vieni e Roma ti porto a fare un giro in zona, così mi dici se avverti una vibrazione nella forza.
 
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