Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi del 06/06/2012

Lo sapete che il il suo esordio è stato dirigere 3 puntate di 'Un posto al sole'? Non per altro. E' che spiega un sacco di cose

Post n°790 pubblicato il 06 Giugno 2012 da middlemarch_g

Qualche giorno fa, in attesa che cominciasse nonsochè in tivvù, ho rivisto una ventina di minuti di Muccino. Per la cronaca, era Ricordati di me.

Mi sono chiesta: perché Muccino mi procura sempre ricadute pesanti sul fegato? Per la verità non succede proprio in ogni occasione. Per esempio: Come te nessuno mai non mi era dispiaciuto, anche se era un film furbetto. E, sebbene sia distantissima dal desiderio di tributargli un premio anche modesto, neppure i suoi film americani agiscono sul mio equilibrio psicosomatico alterandomi il bilanciamento dei chakra. Non mi fanno né caldo né freddo, sia chiaro. Ma posso arrivare a vederne uno dall'inizio alla fine senza sventrare un divano per scaricare l'ansia.

Invece quelli famosi - L'ultimo bacio, Baciami ancora e, appunto, Ricordati di me - resettano il mio sistema endocrino. E non sto calcando sulla metafora come al mio solito, dico proprio suol serio: mi trasformano in una spettatrice irragionevole.

Per cominciare: perché a partire dal quarantesimo minuto circa, tutti i personaggi iniziano a urlare rinfacciandosi a nastro le loro frustrazioni? Non potrebbero farlo con un tono di voce diverso? Mannò, è sistematico: estremizzano scenograficamente una rabbia che è finta come una borsa taroccata da un cinese in un laboratorio di Castel Volturno. Perché non è funzionale alla storia. E' funzionale all'estetica della macchina presa che circuisce i personaggi, o a quella degli attori che si sbrodolano autocompiaciuti nella loro performance. E' una rabbia da ti-rendi-conto-di-quanto-siamo-cazzutamenti-bravi? E' una rabbia che si guarda di sottecchi allo specchio per vedere quanto sta venendo bene. L'aura fetente di Muccino è capace di contaminare con la potenza del suo fluido masturbatorio anche attori che a distanza da lui sono più che dignitosi. Per esempio a me Favino - in un contesto Muccino-free - piace moltissimo. Ha intelligenza recitativa, intensità, spessore, presenza scenica. Mentre lì è come tutti gli altri. Un pupazzo a servizio di una rivisitazione dell'estetica ad uso delle scuole medie inferiori.

E le storie di Muccino? Perché sembrano sempre riedizioni annacquate degli stessi due canovacci di base? Agli attori si richiede solo di interpretare il modulo Muccino-A oppure il Muccino-B. L'adesione al modulo A o B non è una scelta che dipende dalla creatività dell'interprete, ma solo dall'età. Sotto i 29 anni il Muccino-A prevede:

1. Visto da fuori sono un figo
2. Visto da dentro mi cago addosso
3. Urlo a casa e faccio il piacionissimo con gli amici.
4. Se uomo: fumo-erba-scopo-minorenni-o-al-massimo-progetto-l'Ultimo-Grade-Viaggio-in-Africa-Equatoriale.
4.
Se donna: la-do-via-per-proteggermi-dall'insicurezza-o-frantumo-le palle-dell'uomo-che-ho accanto-con-precisione-chirurgica.
5. Se minorenne: rinfaccio al modulo Muccino-B i suoi evidenti fallimenti esistenziali.

Sopra i 30 anni il Muccino-B si attesta su:

1. Socialmente parlando sono una persona di successo
2. Interiormente parlando sono una merdaccia fallita
3. Quando comincia il film sto benone
4. Mentre film procede, l'abisso della mia pochezza mi sotterra e rivela il baratro incolmabile delle mie ambizioni da travet. 

E' la serialità intestinale delle vicende che mi innervosisce, perché persone stereotipate quanto quelle dei film di Muccino non ne conosco nemmeno una. Non è che non mi capiti di frequentare degli stronzi. Mi capita eccome, ma basta osservarli con un minimo di cura per trovarli interessanti sotto il profilo narrativo. In realtà gli stronzi, o i poveri falliti, come materiale epico sono una risorsa inesauribile. E' solo che quando li racconti ti devi concentrare su quello che rivelano a loro insaputa della natura umana, e non sull'evidenza catartica del tuo discutibile talento. Non è la storia ad essere funzionale a te. Sei tu che devi essere devoto a lei. Lei è la Divinità e tu sei il suo umile servo. E se è una regola aurea che rispettano tutti gli autori degni di questo nome, figurati un po' quanto spesso te lo dovresti ripetere tu che sei Gabriele Muccino. 

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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