Dio è proprio lì, dove si compie ciò che secondo noi è ingiusto. Anzi, a mio avviso il paradosso è ancora più assurdo. Dio era ed è lì, ma non come spettatore, Dio è proprio quel vuoto di giustizia che ci fa gridare allo scandalo. Perché Dio è il vuoto o, se si vuole, il nulla rispetto all'umanità, rispetto a tutto ciò che costituisce il mondo dell'uomo. Dio è il vuoto che in ognuno di noi e per ognuno di noi si determina con quella che consideriamo l'ingiustizia più grande, la più totale: la morte del nostro corpo. Allo stesso modo Dio è la serie di vuoti che in vita avvertiamo ogni volta che ci confrontiamo con una ingiustizia. Dio è il vuoto del disabile, del povero, dell'ammalato, del vecchio, dell'umiliato, dell'offeso, dell'ucciso. Sembrano affermazioni paradossali, ma il paradosso sta solo nel fatto che siamo abituati a cercare Dio come valore infinito sulla scala dei valori umani. No, non è vero! Dio non può essere che l'infinito sulla scala della negazione di questi valori. Il metro di misura dell'uomo è l'avere. Io ho un corpo e quindi ho un Dio. E su questa strada arrivo fino ad immaginare, nel mistero dell'Eucarestia, che il mio corpo possa avere Dio in sé. Ma su questa strada come posso immaginare che avendo Dio in sé, un uomo possa ordinare lo sterminio di altri uomini? Dio invece non si trova sul piano dell'avere ma su quello dell'essere. Dio si rivela proprio nel vuoto dell'avere. Dio è quel vuoto perché riempie quel vuoto. Dio è il vuoto che riempie il vuoto del mio avere quando non posso più dire di avere il corpo. Quando non ho più il mio corpo lì c'è Dio. Allo stesso modo ogni volta che constato vuoti di avere lì c'è Dio. Dove non ho ricchezza, dove non ho salute, dove non ho bellezza, lì c'è Dio.
Inviato da: mitica11
il 06/07/2012 alle 14:04
Inviato da: I_Scuby023
il 02/07/2012 alle 09:58
Inviato da: mitica11
il 18/09/2011 alle 23:53
Inviato da: abbacino
il 30/06/2011 alle 17:27
Inviato da: ninograg1
il 27/06/2011 alle 07:15