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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« MALTEMPO E GRAMMATICA ZOPPICANTE | ADDIO "PICCOLA PIUMA"...RIP » |
Parafrasando Flaiano: "La situazione mondiale è grave, ma non è seria". Clinicamente il mondo economico e finanziario è in pessime condizioni, ma il "malato" non è proprio giunto al fine vita. Inimmaginabile pensare alla globalizzazione tanto ambita, tanto desiderata e poi, cominciare a constatare che nel giro di due anni circa, a causa di due eccezionali avvenimenti come il Covid e la guerra in Ucraina, abbiamo compromesso il clima sornione e subdolo del grande fenomeno per il quale siamo (a suo tempo) stati tutti presi dalla fregola. Ci è piaciuto godere di tutti i vantaggi, di tutte le prerogative e di tutti i canali della libera circolazione delle merci, dei servizi e degli scambi. La rete ci ha messo del suo e chi era ben propenso al business non ha perso tempo e si è aperto al mondo intero. Ora improvvisamente le economie di tutti i paesi coinvolti nel grande circo, sono a leccarsi le ferite, a piangere per la mancanza di ciò che serve e soprattutto, dopo aver tenuto a bada il covid pagando prezzi altissimi per la dipartita di tanti umani, siamo a fronteggiare una crisi politica coinvolgente e capricciosa per la sua natura. La guerra, l'invasione russa non può poi tenerci al guinzaglio: certo c'è chi vuole la pace e la vorremmo tutti, ma se noi occidentali accettassimo supinamente, il comportamento dei russi, non so come andrebbe a finire visto che poi tanto pazzo il Vladimir, non lo è! Sicuramente pazzi non sono i grandi della terra che vivono di affari, vivono di produzioni eclatanti e finanziariamente, tra i tanti lussi di cui godono, questo è un privilegio a cui non possono rinunciare, perciò le situazioni sono sotto l'uso continuo dello... stetoscopio! E allora? Delocalizzare volgendo l'attenzione verso quei paesi che producono tecnologia a costi più bassi a scapito della qualità? E le politiche autarchiche che in alcuni paesi raccolgono appoggi elettorali piuttosto interessanti, cosa faranno? Insomma: le incertezza dominano i mercati, gli orientamenti politici e soprattutto coinvolgono i grandi "ricchi", quelli che senza business perderebbero non solo tanti soldi, ma soprattutto i legami con i vari governi (occidentali e orientali) dove spesso il loro zampino interessato, conta molto più di un governo o di un dittatore da quattro soldi! Prudenza, è il momento di essere molto prudenti, ne va del futuro di ogni paese se si faranno scelte scellerate e incomprensibili.
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