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Post N° 36
Post n°36 pubblicato il 22 Novembre 2006 da movimentoscio
Una risma per la DDA In seguito ai fatti denunciati dai magistrati della DDA della Procura di Catania, di cui si è già trattato, il nostro movimento ha deciso di esprimere la sua solidarietà offrendo un piccolo contributo concreto, organizzando una raccolta di materiali di cancelleria, per far fronte alle immediate esigenze per lo svolgimento della regolare attività della procura stessa, che si terrà domenica 26 novembre nelle piazze principali di Lentini e Carlentini. Qui di seguito vi riportiamo la lettera aperta scritta per l'occasione ai rappresentanti istituzionali competenti, sollecitando una celere risoluzione del problema. - Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri On. Romano Prodi - Ill.mo Ministro della Giustizia On. Clemente Mastella - Ill.mo Ministro dell’Interno On. Giuliano Amato - Ill.mo Presidente del Senato Sen. Franco Marini - Ill.mo Presidente della Camera dei Deputati On. Fausto Bertinotti
SCIO’ è un libero movimento di lotta alla mafia, formatosi da circa sei mesi, dal sentire comune dei giovani cittadini dei comuni di Lentini e Carlentini (SR) allo scopo di impiegare le proprie risorse intellettuali nella lotta contro tutte le forme di mafia radicate nel nostro territorio. Di recente, con amarezza, abbiamo appreso dagli organi di stampa, la notizia della richiesta di dimissioni da parte degli undici magistrati componenti la Dda della Procura di Catania Ignazio Fonzo, Francesco Puleio, Fabio Scavone, Giovannella Scaminaci, Agata Santonocito, Francesco Testa, Iole Boscarino, Alessandro Centonze, Federico Falzone, Pasquale Pacifico, Andrea Ursino, lamentando la scarsa quantità di risorse finanziarie destinate alla Procura stessa per le spese di ordinaria amministrazione, che ne compromettono il corretto funzionamento nell’espletamento delle loro funzioni istituzionali, ponendo, di conseguenza, anche a serio rischio l’incolumità personale degli stessi. E’ oramai fatto notorio che la carenza di risorse economiche destinate dallo Stato per le spese di giustizia non riguarda solo la Dda di Catania ma investe l’intero sistema giudiziario nazionale. La mancanza dei mezzi necessari agli spostamenti, del personale tecnico, oltre che del materiale minimo di cancelleria, pregiudica, ai limiti del paradosso, il regolare svolgimento delle indagini e dei procedimenti giudiziari che costituiscono il principio fondamentale di giustizia e legalità nel territorio. Il nostro movimento desidera esprimere il proprio rammarico nel dovere prendere nota del fatto che, la preziosa attività di tutti gli uffici della Procura della Repubblica, che si concretizza quotidianamente nella realizzazione di copiosa produzione cartacea, venga ad essere resa vana per la carenza dell’indispensabile materiale di cancelleria (carta inchiostro per stampanti etc.). Conformi allo spirito di solidarietà che esprimiamo con questa lettera riteniamo opportuno informare le SS. VV. dell’iniziativa assunta dal nostro movimento in tale proposito. Il movimento contro la mafia SCIO’, ha infatti deciso di organizzare, in data 26 novembre 2006, presso la P.zza Umberto I in Lentini e la P.zza A. Diaz in Carlentini, una raccolta popolare di materiale di cancelleria a favore degli uffici della Dda di Catania. Riteniamo che la nostra proposta, per quanto provocatoria, costituisca un concreto segnale di impegno civico verso le tematiche di interesse comune presenti nel nostro territorio, auspicando che, le Istituzioni dello Stato, si determinino ad approntare immediate soluzioni di bilancio atte a porre rimedio all’avvilente problematica sopra descritta. Certi di un positivo riscontro, cogliamo l’occasione per rivolgere i nostri Ossequi. Lentini, lì 15.11.2006 |
SCIO’, libero movimento contro la mafia, nasce a Lentini dall’idea di un gruppo di ragazzi con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione alla lotta alla mafia ed all’astensione dal pagamento del pizzo.
Il movimento si propone come elemento aggregante per tutti i liberi cittadini e per le associazioni operanti, a vario titolo, nel territorio lentinese, attraverso la condivisione di ideali comuni, aconfessionali ed apartitici, nell’interesse e per il bene della nostra comunità, alla ricerca di un possibile riscatto, sostanziale più che formale, di un popolo troppo e troppo a lungo ricattato, oppresso e mortificato.
SCIO’ vuole abbattere il muro dell’omertà, del consenso tacito o del mancato dissenso; SCIO’ vuole cancellare i tabù e dar voce alla ribellione; SCIO’ vuol dire NO ALLA MAFIA (!), in tutte le sue manifestazioni: perché la mafia non è solo quella dei mafiosi, quella degli estorsori o degli assassini; la mafia è un atteggiamento diffuso, spesso radicato nella vita dei siciliani, nelle case, negli uffici, nei rapporti commerciali, nella politica.
SCIO’ è un’intimazione, un urlo di liberazione.
SCIO’ è un marchio per la libertà.
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