multipolare r'n'r

Ritornare a scrivere

Reduce da un periodo ricco di impegni e avvenimenti importanti in cui mi è stato difficile permettermi di fermarmi un po' per ritagliare un po' di tempo da dedicare ad una delle mie passioni più grandi. Mentre ero affaccendata questo bisogno scalpitava dentro me, bussava alla mia porta e io stavo male se non potevo assecondarlo. Mi è mancato tanto scrivere nell' ultimo mese che ho vissuto. Mi sono sentita persa e orfana. Mi è mancato far fluire liberamente i miei pensieri sul mio taccuino viola o su pezzi di carta che ritrovero' a distanza di tempo e di fronte ai quali mi stupiro' ritrovando tracce di me. Come sosteneva Sartre l'evento più comune all'apparenza assume importanza e significato solo se si è capaci di raccontarlo e tradurlo in storie. Egli sosteneva che un uomo è un narratore di storie circondato dalle proprie vicissitudini e avventure altrui. Io da narratrice di storie vivo la mia vita per raccontarla e osservo la gente per narrare le sue storie...

Mentre vivevo intensamente questo mese ho avuto l'ennesima conferma di quanto ''scrivere'' per me sia un bisogno vitale come ''mangiare, '' bere'', ''dormire''. Se non scrivo dopo un po' di tempo sto male, sclero. Dal punto di vista dell'umore sto inquieta e ho continui sbalzi...passo da uno stato di gioia ad uno depressivo nel giro di pochi minuti. Scrivere è anche una forma di terapia che permette di sfogare tutto quello che rischia di essere represso. Non mi stanchero' mai di ripetere che le emozioni e gli stati d'animo vanno espressi non repressi. Noi artisti conosciamo un modo privilegiato per farlo e dovremmo difenderlo, tutelarlo, promuoverlo senza limiti e senza scoraggiarci di fronte a chi sottovaluta tutto ciò. Numerose ricerche sulle emozioni dimostrano quanto dannoso sia a lungo andare reprimere il proprio mondo emozionale ed affettivo. Certe repressioni e blocchi possono sfociare in vere e proprie patologie psicologiche e avere ripercussioni sulla dimensione fisica e cognitiva.

E' scrivendo che riesco a placare la mia inquietudine. Trovo un senso e un significato a ciò che sono, sento e penso. Non siamo solo corpo ma siamo anche mente ed emozioni. Tutti e tre sono in continua connessione.La soddisfazione che si prova quando scrivi bisogna provarla, viverla sulla propria pelle. La soddisfazione più grande per chi scrive è quella di riuscire ad emozionare chi legge e soprattutto riuscire a fare entrare pienamente nel proprio mondo il lettore per poi scoprire che esso non appartiene solo a te ma anche a quest' ultimo. La scrittura nell'incontro con l'Altro diventa condivisione di frammenti di vita vissuta ed emozioni. La scrittura è un bisogno vitale che bussa alla mia porta. Mi chiede di essere ascoltato ed assecondato e io mi metto al suo servizio per trasformare in eternità le storie di vita altrui....