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Post n°31 pubblicato il 03 Aprile 2015 da multipolarernr
Quell'odore inconfondibile che si respira quando faccio ingresso in biblioteca... così riconoscibile e invitante... odore di carta stampata misto a polvere. Eccola la carta che non posso fare a meno di tastare con le mie mani. Ne percepisco la consistenza, e lo spessore. Come non lasciarsi catturare dalle pagine di un libro? Tramite il libro mi lascio immergere in mondi paralleli, inesplorati e magici. I libri sono miei compagni fedeli, alleati e consiglieri. Vanno a braccetto con la mia sete di conoscenza; soddisfano la mia fame di vita. Tramite essi posso tracciare le coordinate della mia esistenza per orientarmi in una realtà che spesso contrasta con le mie Intenzioni e i miei Sogni non Ordinari. Quando entro in una biblioteca provo una sorta di emozione indefinita. La biblioteca è un regno tutto da esplorare. Mi perdo tra i suoi scaffali lasciando che sia la mia curiosità a prendere il sopravvento sulla mia ragione. Esplorò e ricerco fino a quando ho trovato quello che cercavo e di cui momentaneamente avrò soddisfazione. Appena chiuso un libro so che ne aprirò un altro e un altro ancora... animando un ciclo che non conosce fine. La mia mente che procede ad un ritmo difficile da "misurare" e controllare. Non riesco a mettere freni ad essa e, perché dovrei? Attraverso le storie dei libri entro in empatia con innumerevoli personaggi. Diventano i miei amici, complici o rivali. Alcuni di essi mi assomigliano tanto da sentirli parte del mio mondo. Altri sono estranei alle mie condotte e abitudini. Tramite quest'ultimi sperimento nuovi scenari di vita, inedite ambientazioni ed esperienze. I libri consentono di vivere tante vite contemporaneamente. Traggo spunti creativi dai quali prendono forma le annotazioni sparse tra i pezzi di carta dispersi qua e là che poi recupererò in un momento imprevisto. Rammentarò per tanto tempo questi momenti piacevoli di ricerca e introspezione. La biblioteca facilita ciò col suo silenzio obbligato, lo scorrere delle dita sulle pagine, lo strofinio dei corpi sulle sedie, i respiri lenti, il ticchettio dei tasti del pc, lo sguardo indiscreto sul materiale del vicino. Mi mancheranno questi momenti che ricercherò ancora anche quando altri progetti o occupazioni mi porteranno lontano da qui. |
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