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Un blog creato da myaki il 19/05/2008

AKI

..i pensieri di una cucciola non proprio di razza ma con un cuore grande così....

 
 

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« BENVENUTA AKI....(con le...A TE....(Jovanotti) »

HO PAURA DEGLI ESTRANEI.... VOLETE SAPERNE DI PIU'?

Post n°4 pubblicato il 19 Maggio 2008 da myaki
 
Foto di myaki

Ho 9 mesi circa, e ancora tanta tantissima paura degli estranei. Il mio medico comportamentalista dice che non mi passerà mai del tutto, ma mi sta aiutando a migliorare. A chiunque abbia un cagnolino che come me ha tanta paura consiglio di non scoraggiarsi, e di consultare un medico come il mio....

SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE O SINDROME DA CANILE
by Diego Cattarossi,

E’ una patologia comportamentale frequente, che presenta diversi gradi di
gravità.
E’ comunque comune a tutti i gradienti di intensità un deficit nella gestione
delle informazioni sensoriali in seguito allo sviluppo giovanile in ambiente
ipostimolante, o con stimoli molto diversi da quelli che l’animale si troverà ad
affrontare.
Viene definita anche Kennel Sindrome (Sindrome da Canile) perchè ne sono più
interessati i cani fatti crescere chiusi in un canile, che impedisce fisicamente
il contatto con la maggior parte degli stimoli con i quali si troverà a doversi
confrontare fuori dalla sua gabbia.
I cani affetti da questa sindrome presentano esplorazione statica e posture
di attesa. Significa che annusano ed osservano l’ambiennte circostante stando
fissi sulle quattro zampe invece che camminare normalmente e spesso si fermano
immobili come “congelati” dalla paura.
Il classico cane vissuto in campagna con gli uccellini che si trova
improvvisamente in città, è il candidato più probabile! Così come il soggetto di
razza purissima, che l’allevatore tiene in gabbia fino ai 6 mesi per vedere se
diventa degno di sfilare alle esposizioni cinofile ma che suo malgrado tradisce
le aspettative e viene venduto come cane da compagnia.
Questi cani si muovono e mangiano solo di notte, quando l’ambiente è meno
stimolante (non ci sono persone, non ci sono elettrodomestici, non ci sono
macchine, ecc.).
Hanno paura di tutto ciò che non conoscono, specialmente rumori e persone
estranee.
Si possono riconoscere 3 stadi clinici: fobico, ansioso, depressivo.
Nello stadio fobico si riesce ancora a riconoscere un oggetto o gruppo di
oggetti responsabili dalla sua paura. Nello stadio ansioso vi è un fenomeno di
generalizzazione che gli impedisce di essere sereno in qualsiasi situazione.
Nella fase depressiva subentrano comportamenti autoappaganti come leccarsi o
mordersi insistentemente una zampa o la coda fino a potersi mutilare da
solo.
In strada: si immobilizza al primo rumore, e più si tira, più lo si sgrida,
più si blocca!
In ambulatorio: sotto la sedia del proprietario, in braccio al proprietario.
Sul tavolo da visita: una sfinge, gli si può amputare un’arto senza
anestesia!
Al campo di addestramento: sembra scemo, “non capisce niente”! In realtà il
cane ha mantenute molte capacità di apprendimento, ma essendo in preda al panico
non riesce a concentrarsi e quindi a ricordare quello che gli si spiega.
La sindrome da privazione sensoriale è una malattie che dev’essere
approcciata sempre con l’ausilio di farmaci.
Non limitatevi quindi ad aspettare nella speranza che passi da sola e non
rivolgetevi solo ad un addestratore cinofilo. E’ indispensabile l’ausilio di un
Medico Veterinario Comportamentalista che vi possa consigliare la terapia medica
migliore per il vostro amico.

 
 
 
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IL MIO NOME
Mi chiamo così perchè quel giorno di settembre, su quello spiazzo dell'ospedale, una bimba giapponese bellissima di 2 mesi (come me!) mi osservava estasiata con due occhioni neri brillanti ...
il suo nome era Aki, autunno.

 


ADOZIONI A DISTANZA



 
CANI E PADRONI FELICI
CENTRO EDUCAZIONE CINOFILA DI BARBARA PAPES

 

Guardami negli occhi, sono l'amico tuo migliore e non ti ho mai chiesto più di quel che mi puoi dare
guardami negli occhi quando ti siedo accanto e non so nemmeno se sei un re, un barbone oppure un santo
e non c'è bastonata che io non ti perdoni
ma guardami negli occhi quando m'abbandoni.

GIORGIO PANARIELLO

 
 
 
 
 

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