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Un blog creato da myaki il 19/05/2008

AKI

..i pensieri di una cucciola non proprio di razza ma con un cuore grande così....

 
 

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A TE....(Jovanotti)

Post n°9 pubblicato il 21 Maggio 2008 da myaki
 
Tag: CANZONI
Foto di myaki


A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per
arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un
giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro

A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie
spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo
in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai
portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente
di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E
la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come
bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio
amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più

A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio
amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere
nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E
poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua
vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E
l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura

A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi
tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente
sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei

Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura
si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano

Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica
amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti
avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a
render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il
mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di
più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il
mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei,
sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei,
semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...

 
 
 

HO PAURA DEGLI ESTRANEI.... VOLETE SAPERNE DI PIU'?

Post n°4 pubblicato il 19 Maggio 2008 da myaki
 
Foto di myaki

Ho 9 mesi circa, e ancora tanta tantissima paura degli estranei. Il mio medico comportamentalista dice che non mi passerà mai del tutto, ma mi sta aiutando a migliorare. A chiunque abbia un cagnolino che come me ha tanta paura consiglio di non scoraggiarsi, e di consultare un medico come il mio....

SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE O SINDROME DA CANILE
by Diego Cattarossi,

E’ una patologia comportamentale frequente, che presenta diversi gradi di
gravità.
E’ comunque comune a tutti i gradienti di intensità un deficit nella gestione
delle informazioni sensoriali in seguito allo sviluppo giovanile in ambiente
ipostimolante, o con stimoli molto diversi da quelli che l’animale si troverà ad
affrontare.
Viene definita anche Kennel Sindrome (Sindrome da Canile) perchè ne sono più
interessati i cani fatti crescere chiusi in un canile, che impedisce fisicamente
il contatto con la maggior parte degli stimoli con i quali si troverà a doversi
confrontare fuori dalla sua gabbia.
I cani affetti da questa sindrome presentano esplorazione statica e posture
di attesa. Significa che annusano ed osservano l’ambiennte circostante stando
fissi sulle quattro zampe invece che camminare normalmente e spesso si fermano
immobili come “congelati” dalla paura.
Il classico cane vissuto in campagna con gli uccellini che si trova
improvvisamente in città, è il candidato più probabile! Così come il soggetto di
razza purissima, che l’allevatore tiene in gabbia fino ai 6 mesi per vedere se
diventa degno di sfilare alle esposizioni cinofile ma che suo malgrado tradisce
le aspettative e viene venduto come cane da compagnia.
Questi cani si muovono e mangiano solo di notte, quando l’ambiente è meno
stimolante (non ci sono persone, non ci sono elettrodomestici, non ci sono
macchine, ecc.).
Hanno paura di tutto ciò che non conoscono, specialmente rumori e persone
estranee.
Si possono riconoscere 3 stadi clinici: fobico, ansioso, depressivo.
Nello stadio fobico si riesce ancora a riconoscere un oggetto o gruppo di
oggetti responsabili dalla sua paura. Nello stadio ansioso vi è un fenomeno di
generalizzazione che gli impedisce di essere sereno in qualsiasi situazione.
Nella fase depressiva subentrano comportamenti autoappaganti come leccarsi o
mordersi insistentemente una zampa o la coda fino a potersi mutilare da
solo.
In strada: si immobilizza al primo rumore, e più si tira, più lo si sgrida,
più si blocca!
In ambulatorio: sotto la sedia del proprietario, in braccio al proprietario.
Sul tavolo da visita: una sfinge, gli si può amputare un’arto senza
anestesia!
Al campo di addestramento: sembra scemo, “non capisce niente”! In realtà il
cane ha mantenute molte capacità di apprendimento, ma essendo in preda al panico
non riesce a concentrarsi e quindi a ricordare quello che gli si spiega.
La sindrome da privazione sensoriale è una malattie che dev’essere
approcciata sempre con l’ausilio di farmaci.
Non limitatevi quindi ad aspettare nella speranza che passi da sola e non
rivolgetevi solo ad un addestratore cinofilo. E’ indispensabile l’ausilio di un
Medico Veterinario Comportamentalista che vi possa consigliare la terapia medica
migliore per il vostro amico.

 
 
 

BENVENUTA AKI....(con le parole della mia mamma bipede)

Post n°3 pubblicato il 19 Maggio 2008 da myaki
 
Foto di myaki

Mi vestivo
lentamente, con gli occhi ancora chiusi e il pensiero proiettato al momento,
ancora lontanissimo, in cui sarei tornata finalmente a casa....mi toccava lavorare di sabato, e da sola, mentre il mio
capo si godeva la sua BARCA A VELA e le passeggiate all'aperto con la
famiglia.
Non sapevo che da lì a poco tutta
la rabbia sarebbe svanita, e che tornando a casa, all'ora di pranzo, avrei portato con me un fagottino pieno di
sentimenti, nero e sottopeso, che avrebbe cambiato la vita a me
e a chi mi sta intorno.
Ero nel parcheggio di un ospedale
(uno di quei parcheggi esterni, polverosi e caldissimi nel mese di settembre).
Chiacchieravo con un collega, quando venimmo interrotti
dalle sgommate di un'automobile, che a tutta velocità abbandonava il parcheggio
...Ci stropicciammo gli occhi annebbiati dalla polvere alzata dal maldestro
guidatore, alcune signore inveirono contro di lui, che ci guardò con aria di
sufficienza e sparì.
Quel ragazzo che credevamo stesse
giocando con l'automobile, in realtà aveva appena compiuto un gesto
criminale..
Da un cespuglio di more sentimmo
uggiolare, e la mia piccola immensa gioia ci venne incontro. Due mesi, due chili, e due occhi grandi e pieni di paura. Mi
avvicinai e lei, anche se con estremo timore, si fece prendere in braccio, e
mise il suo muso attaccato alla mia guancia….
Fu subito amore e nonostante la
casa di dimensioni essenziali e gli orari di lavoro atipici, decidemmo che quel cuore impaurito non poteva essere spezzato di nuovo. La
portai a casa, e il viaggio in macchina fu un pianto continuo, il pianto di un
cucciolo al quale hanno tolto l'affetto della
mamma.
Appena entrata in casa, andò a
nascondersi in un angolino piccolo piccolo, che ancora oggi è il suo posto
preferito.
Non è stato facile farle passare la
paura di noi, e ancora non siamo riusciti a farle passare la paura del mondo,
quella paura che ognuno di noi avrebbe se fosse nel suo
pelo….
Le persone la terrorizzano, ma noi
non ci arrendiamo. Ci stiamo impegnando, e stiamo imparando ogni giorno di
più cosa significa vedere con gli occhi dell’innocenza…
Abbiamo poi conosciuto un uomo,
tramite conoscenze che abbiamo nella zona in cui l’ho
trovata, che ci ha raccontato la storia della nostra Aki. E’ cresciuta per la strada, con la mamma che è morta di
stenti, per allattare lei e la sorellina. Lui (il signore che ci ha raccontato
la storia), l’ha presa dalla strada e l’ha affidata a quel ragazzo, che
probabilmente ha deciso di abbandonarla perché un cane fobico non è divertente,
perché un cane fobico va capito a fondo, e forse a lui non andava.
...anche se Aki forse non sarà mai una cagnolina
socievolissima, continua ad insegnarci ogni giorno qualcosa 

 
 
 
 
 

 

IL MIO NOME
Mi chiamo così perchè quel giorno di settembre, su quello spiazzo dell'ospedale, una bimba giapponese bellissima di 2 mesi (come me!) mi osservava estasiata con due occhioni neri brillanti ...
il suo nome era Aki, autunno.

 


ADOZIONI A DISTANZA



 
CANI E PADRONI FELICI
CENTRO EDUCAZIONE CINOFILA DI BARBARA PAPES

 

Guardami negli occhi, sono l'amico tuo migliore e non ti ho mai chiesto più di quel che mi puoi dare
guardami negli occhi quando ti siedo accanto e non so nemmeno se sei un re, un barbone oppure un santo
e non c'è bastonata che io non ti perdoni
ma guardami negli occhi quando m'abbandoni.

GIORGIO PANARIELLO

 
 
 
 
 

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