La città delle donne

Lincoln doveva farsi una domanda... è giusto che imponga la schiavitù industriale al sud? Non se la pose e risolse tutto con la tiritera dello schiavismo... Ancora oggi gli stati del nord hanno episodi di razzirmo verso gli africani molto più brutali di quelli del sud che comunque sono soli a gestire le immigrazioni (stile malta e italia tanto per intenderci).
Con la facciata della lotta alla schiavitù si voleva dare un colpo ferale alle aristocrazie del sud contrarie alla industrializzazione selvaggia (per usare un parallelismo ipotetico sarebbe come combattere tutti i campani calabri pugliesi e siculi per evitare la diffusione delle mafie che schiavizzano molltitudini) ... Dubito che starebbero fermi a guardare una simile violenza ^___^
per cui un nobile intento fu imposto con le armi per nasconderne uno molto meno nobile
PS noto con piacere che cucini il che per un panzone come me è una ottima notizia ^___^

Ciao,condivido completamente la tua tesi. Il capitalismo industriale del nord era inconciliabile con l'esistenza del sud,inoltre la dipendenza del sud dal sistema bancario settentrionale chiudeva il cerchio. Liberando gli schiavi(capitale immobilizzato)era possibile immettere gli ex schiavi nelle industrie del nord,questa era l'unica possibilità per il capitalismo industriale di svilupparsi. La schiavitù era antieconomica perché costituiva un ostacolo alla libertà di lavoro che consente al "padrone" di licenziare la manodopera come meglio crede. Il nord non nutriva uno sviscerato amore per i neri..... anzi. I pregiudizi razziali erano più violenti nel nord. Non dimentichiamo che il nord moralista aveva fatto i soldi con la tratta. Come ultima cosa,pur non togliendo nulla all'approvazione del 13° emendamento,che dire del trasferimento di 100000 indiani nelle riserve poiché "erano destinati all'estinzione e la loro scomparsa non sarebbe stata una gran perdita per il mondo". Ti ringrazio per aver lasciato una stimolante risposta al mio post. :-) Laura