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SELMA

Post n°457 pubblicato il 15 Aprile 2015 da ipazia.0
 
Tag: cinema

Se mi chiedete dove mi trovavo quando hanno ucciso Martin Luther King (4-aprile-1968),ve lo posso dire con certezza:a Zoverallo di Verbania con la mia prof d’italiano,suor Rosildea e una decina di compagne di classe.

La notizia è arrivata via radio (niente televisione).

Una cosa però non sapevo (l’ho scoperta guardando il film)M.L.K era stato insignito del Premio Nobel per la pace.

Altri film hanno raccontato il suo percorso politico e la sua scelta gandhiana.

Quando un uomo diventa un mito si perde inevitabilmente la sua dimensione umana.

Il film “Selma:la strada della libertà”ha la capacità di renderci la dimensione umana di M.L.K.

1965 la marcia da Selma a Montgomery in Alabama.

Il Voting Rights act firmato da lyndon B.Johnson proibisce ogni forma di discriminazione razziale.

La sfida al razzismo e al segregazionismo della piccola città di Selma è storia.

In questo film si intrecciano la storia e le vicende private del leader nero.

Un uomo con le sue fragilità,le sue paure,un uomo che sa tener testa al Presidente degli Stati Uniti e che sa sfidare il governatore George Wallace.

La Storia ci “consegna” un M.L.K. sicuro,leader indiscusso,non è così!

Nella marcia del 7 marzo 1965 M.L.K. non guida il corteo e assiste impotente alle violenze su uomini e donne trasmesse dalla televisione.

Nel corteo dell’11 marzo una folla di uomini e donne neri e bianchi,di religioni diverse,in testa al corteo M.L.K.

La scelta del leader di NON attraversare il ponte,di inginocchiarsi e pregare è vista da milioni di americani.

King sceglie di fermarsi per non esporre uomini e donne alla carica della polizia.

Il 22 marzo la marcia ripartirà e sarà la vittoria della non violenza.

 

Grazie alla sceneggiatura di Paul Webb e alla regia di Ava Marie DuVernay,il leader nero è finalmente un uomo non un mito.

                                 
                                 
                         Nina Simone Why (The King of Love Is Dead)
                                         INTERNAZIONALE

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Commenti al Post:
surfinia60
surfinia60 il 15/04/15 alle 18:55 via WEB
Non so...provo verso questi film una sorta di attrazione/repulsione. Un po' verso tutti i film /video che raccontano sofferenze, più o meno conosciute. Se posso evitare di star male, lo faccio. Purtroppo il passato non si cambia, e spesso, ahimé, neppure il presente. Ciao
 
 
ipazia.0
ipazia.0 il 15/04/15 alle 22:25 via WEB
Tutti i film con una base storica mi affascinano,la storia analizzata da un altro punto di vista,diverso da quello dei libri di storia. Ciao :-) Laura
 
enza.1956
enza.1956 il 15/04/15 alle 23:10 via WEB
Aprile'68.. 11 anni... che facevo? Boh..non mi ricordo della morte di Martin Lhuter King.... cioè non il momento preciso.. in quel periodo si andava a scuola a intermittenza.. c'era stato un paio di mesi prima il terremoto del Belice... ma lo sciame sismico si protrasse fino a primavera inoltrata... e quindi eravamo intenti in tutt'altro... quello che succedeva oltre oceano poco ci interessava..
Il razzismo non è finito.. non finirà mai.. ogni tanto cambia solo direzione e colore...ma è insito nell'animo umano come la cattiveria... o la bontà...
King è stato un grande uomo del secolo scorso in ogni caso... la sua morte è servita a qualcosa? Speriamo... ciao Laura.. un abbraccio Enza.
 
 
ipazia.0
ipazia.0 il 17/04/15 alle 10:46 via WEB
Se pensi a cos'era l'America degli anni '60:i bus avevano posti per i neri e posti per i bianchi,le scuole erano divise,un nero NON poteva frequentare una scuola per bianchi,i neri non avevano diritto al voto,esistevano locali solo per i neri e potrei continuare. Oggi l'America ha un Presidente nero. Il razzismo è insito nell'uomo ma molto si può fare e King,Mandela e molti altri l'hanno dimostrato. Buona giornata Enza :-) Laura
 
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