La città delle donnemi piace tutto ciò che arricchisce l'essere umano |
Messaggi di Febbraio 2015
Ogni tanto sono presa da crisi di follia,vado da Feltrinelli e ci lascio “un botto” per libri che capisco solo per 1/4. Così è stato quando, dopo aver ascoltato una conferenza di Francesco Cavalli Sforza, ho scoperto il valore della genetica e la possibilità di andare oltre l’antropologia fisica. Così mi fiondo da Feltrinelli e compero:” Storia e geografia dei geni umani” di Luigi Cavalli Sforza. Cerco di leggere.... capisco 1/4 ma il passo successivo è la scoperta di Ancestry,un sito dove puoi creare il tuo albero genealogico. Nel 2000 Bryan Sykes (anche lui genetista) ha fondato una compagnia, di grande successo, che permette alla gente di rintracciare i propri antenati e ricostruire quindi un albero genealogico attraverso lo studio del DNA. Attraverso lo studio del DNA mitocondriale ha scoperto che le donne alla base del popolo “europeo” sono 7. Così su un profilo privato,cioè non accessibile a chi non ha la mia autorizzazione,ho ricostruito un enorme albero e visto che la mia storia è per 5 generazioni sul territorio Lombardo,ho potuto utilizzare i registri e i documenti messi online. Tanto per citare alcuni documenti ci sono registri di Varese - Pavia - Siena - Palermo dal 1866 al 1936. Poi ci sono gli alberi degli utenti pubblici,cioè coloro che danno la possibilità di accesso al loro albero. Ritorniamo a Sykes,egli ha battezzato (romanticamente) i 7 ceppi materni: Ursula,la più antica è arrivata 45 mila anni fa in Grecia. Helena,è vissuta 20mila anni fa nei Pirenei e sarebbe la progenitrice di circa la metà degli europei. Xenia Velda Katrine Jasmine Tara. Francesco Cavalli Sforza,genetista La domanda è: se abbiamo avuto un antenato/a comune perché parliamo di razze?
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Lo ammetto,del matematico e crittografo Alan Turing non sapevo nulla. Come sempre mi sono lasciata incuriosire da un personaggio realmente esistito. Men che meno conoscevo la leggenda che gira in rete:Steve Jobs scelse la mela morsicata come logo dell’Apple,in onore del matematico Alan Turing. Bambino prodigio,fa fatica a socializzare,da adolescente s’innamora del compagno di studi Christopher che morirà di tubercolosi,minando definitivamente l’equilibrio psichico di Alan. La sua folle genialità lo porta, durante la seconda guerra mondiale, ad essere uno dei membri del gruppo Bletchley Park,un gruppo di matematici impegnati a decriptare i messaggi segreti nazisti. Inizialmente i rapporti nel gruppo sono tesi,poi conquistati dalla sua abilità,i compagni lo proteggono. Grazie a Turing nascono Christopher e poi Colossus,macchine in grado di colpire nel cuore Enigma ( una macchina utilizzata dai tedeschi per cifrare i messaggi) e quindi di sconfiggere il nazismo. Grazie a Turing nasce il primo computer. Tornato alla vita civile,Alan,si chiude in se stesso e va nei pub a caccia di uomini per una notte. L’omosessualità è un reato in quell’Inghilterra degli anni ’50 e il genio che ha contribuito a salvare il mondo dal nazismo,è costretto da un giudice a scegliere tra prigione o castrazione chimica. Gli ormoni lo deformano e la testa non ce la fa più a concentrarsi,le mani tremano e il passo è instabile. Così il 7/6/1954 Alan riempie una mela di cianuro e la mangia. Il genio Alan Turing è vittima dell’omofobia. Grazie al Nobel Paul Nurse,parte una campagna d’opinione che costringe la Regina Elisabetta a concedere la grazia postuma al matematico. L’anno della grazia? 2013. 59 anni per rendere giustizia a un uomo,a un genio!!!
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Come ho accennato più volte,io i post li scrivo su quaderni,nei momenti più impensati. Ho urgenza di scrivere il mio pensiero,la mia indignazione. I miei quaderni si accumulano,spesso non ho il tempo materiale per trascriverli sul computer e poi trasferirli nel mio blog. Ogni tanto,alla ricerca di un appunto,li sfoglio e ritrovo scritti di anni precedenti. Il post doveva intitolarsi “Cose da pazzi” e aveva come tema Pompei. Trascrivo il post,la data dello scritto è settembre 2013,la riflessione è attualissima. Vuoi vedere Pompei? Vai al British Museum ! Oggi ( 29 settembre 2013) chiude con un ricavo di 7 milioni di sterline (quanti €?) 500 mila visitatori,la mostra che con il titolo: “Life and Death in Pompei and Herculanum” ha aperto i battenti in marzo. A Pompei,il collasso del sito è una vergogna nazionale dell’incuria e del malaffare,ma a Londra la nostra incapacità si trasforma in oro. Alla fine questa mostra sarà probabilmente la terza mostra per successo nella storia del British Museum ed è stata realizzata con tutta “roba”nostra proveniente dai magazzini di Pompei ed Ercolano e dal Museo archeologico di Napoli,dove è custodito il tesoro della delle città sepolte dal Vesuvio:affreschi,mosaici,suppellettili,gioielli ecc. Un tesoro sconosciuto ai più perché a Napoli ci arrivano al massimo 300 mila persone. Parte dei reperti esposti non sono mai stati visti neppure in Italia. Le carenze del Museo archeologico di Napoli sono sempre le solite:formazione,personale. Metà delle sale sono chiuse,in estate buona parte dello staff è in ferie. Andrebbero realizzati con comune e regione dei progetti turistici (De Magistris se ci sei batti un colpo). Qui lo Stato rappresentato dalla Sovrintendenza speciale (????),non ha un progetto,altra musica a Londra dove imprenditorialità è la parola d’ordine. La miniera d’oro per la capitale inglese? Oggettistica ispirata a immagini dei reperti,DVD,libri. Una trovata intelligente,gli oggetti che vengono venduti tra i 130/150 sterline (ad esempio una scatola per i gioielli in legno) sono stati intarsiati a mano da un artigiano di Sorrento. In molti storcono il naso perché pensano che rincorrere il profitto per ovviare alle carenze di fondi pubblici,tradisce l’essenza e lo scopo di un museo. Bene!!! Allora accontentiamoci di essere la terra della pizza ,del mandolino e di Pulcinella,con venditori cinesi che per pochi € vendono paccottiglia Made in China,oppure improbabili centurioni che davanti al colosseo chiedono 50€ (in nero)per una foto ricordo.
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JEREMY RIFKIN E’ un economista statunitense. Attivista negli anni ’60 nel movimento pacifista e fondatore della Commissione contro i crimini degli USA in Vietnam (Citizens Commission). A lui dobbiamo lo studio che ha analizzato le trasformazioni del lavoro in rapporto all’evoluzione tecnologica,il così detto post-fordismo (Tempi moderni). Dagli anni 90 si è interessato anche di problemi ecologici. A questo economista si rivolgono l’Unione Europea e il Presidente Obama perché sia ispiratore di novità. Ecco cosa ne pensa Petrini: “L’esperienza nostra è che non è necessariamente indispensabile avere una novità scollegata dalla memoria,perché è da stupidi non utilizzare la memoria e quello di buono che le passate generazioni ci hanno trasmesso per rivivificarlo con nuove idee. Quando Slow Food è iniziato,per difendere i prodotti del territorio,mi ricordo che tutti ci accusavano di essere utopisti,poeti eccetera e dicevano : << ma non sarà quel prodotto di quella valle o quel formaggio a cambiare,a salvare la gastronomia e l’alimentazione degli italiani >>. Questo tipo di riflessione oggi è ormai superato al punto che anche l’industria virtuosa si riconverte in una dimensione che io potrei sintetizzare in una parola:governare il limite. ...... Il governo del limite sarà l’elemento distintivo della nuova economia;avrebbe già dovuto esserlo prima,però è nella natura umana di MAI fermarsi,anzi di puntare sempre più in alto. Penso che la grande impresa,lo metto anche in termini proprio di impresa,del futuro sarà l’impresa che saprà governare il limite.” " La Repubblica delle idee “La terra è un bene comune?”. Film: The Corporation libro:"o la borsa o la vita"
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Inviato da: cassetta2
il 24/12/2020 alle 09:08
Inviato da: surfinia60
il 05/03/2017 alle 12:49
Inviato da: fico_vintage
il 02/01/2017 alle 12:01
Inviato da: Butturfly66
il 01/11/2016 alle 10:55
Inviato da: surfinia60
il 22/10/2016 alle 20:49