Creato da fittavolo il 03/12/2007
I MIEI RACCONTI, LE MIE FANTASIE, LE MIE ESPERIENZE.

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

Ultime visite al Blog

fittavolostellamarisdgl11stellamarisOdgldglallegra.gioiamario_ameriomakavelikatempestadamore1900enrico505robi19700Seria_le_Ladychiarasanyblaisemodestylorenzoemanuegesu_risortoannunz1
 

Ultimi commenti

What weather today,What weather today in United States,...
Inviato da: What weather today
il 04/04/2022 alle 17:37
 
Un racconto molto breve,più che altro,un ricordo pieno di...
Inviato da: stellamarisodgl
il 24/09/2014 alle 14:47
 
mi dà SEMPRE i brividi questo testo
Inviato da: sonosaffitrina
il 02/06/2012 alle 09:19
 
LACRIME
Inviato da: puzzle bubble
il 07/05/2012 alle 23:36
 
e il seguito???
Inviato da: Arabafelice0
il 20/04/2012 alle 09:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« UN SENSO DI PACEAMORI APPESI »

BUBBLE WASH

Post n°104 pubblicato il 19 Gennaio 2010 da fittavolo

Il libro che stava leggendo, l’annoiava. Erano pagine intere che scorreva senza capirci nulla. Lucy la protagonista della storia le era ormai estranea, persa tra le righe di un romanzo da buttare. Chiuse il libro e lo mise nella borsa. Intorno a lei gente indaffarata continuava a caricare le macchine. Al centro dell’ampia sala c’erano un paio di tavolini con delle riviste. Ne prese una a caso e cominciò a sfogliarla. Certo che il Clooney e la Canalis sono una bella coppia, pensò. Si soffermò su quelle pagine che mostravano i due abbracciati, a leggere l’articolo. Immaginò, come sarebbe stato bello se anche lei potesse vivere una storia simile. Non necessariamente con un uomo bello e ricco, come l’attore americano, si sarebbe accontentata di Luca il collega dell’ufficio di fronte al suo, o di Marco il vicedirettore. Erano entrambi attraenti e affascinanti, ma anche dannatamente impegnati. Sentimentalmente impegnati. Nella vita agli appuntamenti importanti si arriva o troppo presto o troppo tardi, pensò con rabbia, mai una volta puntuali. Mai una volta la ruota della fortuna era girata per lei, mai una volta aveva avuto il piacere di sentire le calde labbra della dea bendata sfiorarle le guance. Questi pensieri la misero di malumore, e fecero crescere l’ansia. Ora più che mai aveva bisogno di aria fresca, di scappare via, di distrarsi. Le succedeva spesso di trovarsi in quelle condizioni, quasi sempre quando pensava alle occasioni mai avute. Ma non poteva lasciare lì tutta la sua roba e andarsene, mancava mezz’ora alla fine del lavaggio. Serrò forte la mandibola e trattenne la rabbia.
Il cigolio della porta le provocò dei brividi, gli stessi che aveva avuto a scuola quando il gessetto strisciava sulla lavagna. Chiuse forte gli occhi per ammorbidire l’effetto, scrollò le spalle come se sbattesse le ali, infine allungo in avanti le braccia per stirarsi. Sentì il corpo rilassarsi e uno strano calore solleticarle la pelle. La rivista cadde sul pavimento. Istintivamente si chinò a raccoglierla e solo allora riaprì gli occhi. Era caduta su un paio di stivali alla sua sinistra. Il secco rumore di teste che si toccarono e la mano portata sulla zona d’impatto, era stato l’epilogo.
“Scusi” fece lui.
“Scusi” fece lei.
L’uomo entrato poco prima, stava mettendo i suoi indumenti sporchi nella lavatrice, e avrebbe fatto volentieri a meno di quella cozzata. Guardava sottecchi la donna che aveva tirato fuori dalla borsa un enorme paio d’occhiali da sole e li aveva inforcati. Peccato coprire così gli occhi, pensò l’uomo. Per lei era un modo per estraniarsi da quell’ambiente che la soffocava, anche se, il nuovo arrivato non era niente male. Impostato il programma per il lavaggio l’uomo prese un giornale e si sedette di fianco. Ecco questa potrebbe essere una buona occasione, penso lei. Continuava ad agitarsi sulla sedia, come se aspettasse un segnale per tentare un approccio. Accavallava la gamba destra, dopo meno di un minuto la sinistra, chiedendosi cosa attendesse il tizio che aveva di fianco per cominciare una conversazione. Non so, parlare del tempo, chiederle quale era il suo nome, qualsiasi fottuttissima cosa, purché cominciassi a parlarle. Invece lui rimaneva immobile, saldamente seduto senza accennare ad alcuna iniziativa. Era un blocco di ghiaccio. Perché tutti quelli che mi piacciono sono già pignorati, oppure sono ottusi a capire, o peggio, hanno tendenze particolari, pensò, non c’è limite alla sfiga, alla mia sfiga. Rassegnata riprese a guardare la foto del Clooney e della Canalis. L’uomo si abbassò, cercava qualcosa nel suo zaino. Ah! Si è mosso, allora è vivo, ci provo io, penso lei.
“Scusi…mi sa dire che ore sono per cortesia” chiese tutto d’un fiato.
L’uomo si raddrizzò e guardò l’orologio che aveva al polso.
“Il mio fa le quindici e venti, e il suo?” rispose indicando il polso.
“Si è fermato, mezz’ora fa” gli disse tenendo ben nascosto il quadrante e addolcendo con un largo sorriso lo sguardo per non scoraggiarlo, nonostante il suo acuto senso d’osservazione fosse fuori luogo.
Bene il ghiaccio era rotto! Ora si aspettava che le chiedesse il nome, che continuasse nell’azione, ma lui tornò alla sua lettura, compostamente seduto sulla sedia. La donna mutò la sua espressione e rimase per un attimo immobile a guardarlo. Il suo viso sintetizzava tutta la sua delusione. Sei irrecuperabile bello mio, pensò.
Passarono dei minuti pesanti come macigni, ognuno rimase fermo al proprio posto, finché l’uomo si voltò di scatto verso di lei, come se si fosse ricordato di qualcosa. Lei lo notò e gli mise gli occhi addosso. Occhi che chiedevano, cosa c’è ora? Cosa vuoi?
“Mi sono ricordato che stavo prendendo una lattina di coca, prima che lei mi chiedesse l’ora” le disse.
“Ah!” fece lei. Embé! Pensò.
“Guardi ho anche i bicchieri di plastica, ne prenda un po’?” senza aspettare la risposta gliene mise uno in mano. Finalmente si è deciso, bene! Pensò. L’uomo prese la lattina, afferrò la linguetta e la spinse in giù con forza. Un guizzo inaspettato di liquido nero uscì con prepotenza dal cilindro metallico, l’uomo preso dal panico mise la mano sulla fessura, indirizzando, senza volerlo, il getto verso la donna. Per alcuni attimi tutti rimasero immobili. L’uomo guardava la mano ferma sulla lattina e con la coda dell’occhio scrutava quanto grave era il disastro fatto. La donna ferma con il bicchiere in mano, pronto ad accogliere il sorso di coca, vedeva colare dai suoi occhiali gocce spumeggianti che precipitavano sul viso sorridente di Clooney, adagiato sulle sue gambe. Affianco a lei un uomo di colore, colpito anche egli, strofinava le mani sulla tshirt bianca per liberarla dal liquido appiccicaticcio.
“Scusa…scusatemi…non so come sia potuto succedere” disse l’uomo appoggiando la lattina sul pavimento.
“Che disastro! Come faccio ora?” disse la donna.
“Come facciamo tutti?” aggiunse l’uomo di colore.
“Scusatemi…scusatemi ancora, vi pago un giro” e così dicendo senza alcun indugio cominciò a spogliarsi. Si tolse la maglietta, poi vedendo che i due malcapitati tentennavano li incoraggiò “forza datemi i vostri indumenti, ve li lavo e asciugo, è il minimo”.
La donna e l’uomo di colore si guardarono perplessi, ma quando videro il maldestro uomo rimanere in boxer, non ebbero più dubbi, era pazzo. E loro più pazzi di lui, cominciarono a denudarsi. Era un gioco, un eccitante gioco, nato per caso, un’occasione ghiotta da non perdere, per tornare bambini e abbandonare per qualche minuto gli abiti pesanti dell’adulto.
Ridevano ed erano un po’ imbarazzati per i tanti occhi che ora si posavano su di loro. Qualcuno chiese “dov’è la telecamera”, sospettava di essere incappato in qualche puntata di un noto programma televisivo. Invece era tutto vero, genuino. Alcuni ritirato la loro roba, andarono via sghignazzando, altri mormorando in malo modo. Quelli che arrivavano, rimanevano impalati con la loro borsa carica d’indumenti, subito dopo essere entrati, come se all’improvviso avessero dimenticato il motivo per il quale si trovavano lì. E la maggior parte era più imbarazzata degli stessi protagonisti della vicenda, che seduti in mutande e reggiseno stavano dando l’inaspettato show. Il programma lava-asciuga della donna terminò, e dopo qualche minuto anche quello dell’uomo, mentre la macchina con i vestiti sporchi di coca era a un quarto del tempo. Presero i vestiti così com’erano e li indossarono. Sembravano un foglio di carta risteso dopo essere stato appallottolato. L’uomo di colore era ancora in mutande.
“Il mio programma di lavaggio non è ancora finito, non avreste qualcosa da prestarmi, per coprirmi?” chiese ai due.
“Vuoi una mia gonna?” disse la donna.
Altra risata tra l’imbarazzo dei presenti che non avevano perso un istante della faccenda.
“Tieni, prendi questo” disse l’uomo porgendogli un asciugamano da bidet. Poi rivolgendosi alla donna disse “vieni a bere un caffè, manca un po’ prima che il lavaggio finisca. Intanto rimane lui a curarlo”. L’uomo e la donna uscirono dal Bubble Wash e si misero alla ricerca di un bar.
Passarono dieci minuti. Da lontano si sentiva una sirena che diventava sempre più forte, sempre più vicina. L’auto con il lampeggiatore acceso si fermò e scesero due uomini in divisa, un terzo rimase al volante. Alla vista degli agenti l’uomo di colore sbiancò.
“Eccolo qui” disse uno degli agenti.
“Giovanotto, si copra alla meglio e ci segua, senza fare storie” disse l’altro.
“Ma perché? Non ho fatto niente” disse l’uomo di colore.
“Ssss…ed essere nudi in un luogo pubblico, è fare niente per lei?” chiese un agente.
“Sono coperto!” rispose l’uomo di colore.
“Quel francobollo di straccio lo chiama coprirsi? Faccia poco spirito e ci segua senza fare storie”.
L’uomo di colore seguì mal volentieri i due agenti, sicuro che al commissariato l’intera faccenda sarebbe stata chiarita. Se solo l’uomo e la donna si sbrigassero a tornare!

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963