ImpossibleISnothing!

Di tanto in tanto capitava di chiamarla, oppure di mandarle un SMS, a metà serata, per sapere come stesse, come procedevano le cure, se la luce cominciasse a farsi più intensa...
La risposta agli SMS arrivava a volte subito, a volte il giorno dopo, altre volte dopo un paio di giorni, e comprendendo la particolare situazione che viveva, non mi allarmai più di tanto, fiducioso..

Ed in effetti anche quella volta è arrivata, la mattina successiva, dal suo numero, una telefonata: sono in doccia e non sento il telefono, chiamo non appena vedo la chiamata non risposta e.. mi risponde un uomo.. ma è una voce conosciuta, al che io chiedo comunque se avessi per caso sbagliato numero, ma purtroppo non è così.. è il padre dall'altra aprte del telefono, che avevo conosciuto il mese prima, l'ultima volta che l'avevo vista in ospedale, e mi dà l'infame notizia.. lui parla ed io incredulo ascolto, ascolto.. e non ci credo.. non ci voglio credere.. ma allo stesso tempo apprezzavo la forza di quell'uomo.. anche se non lo vedevo "sentivo" i suoi occhi gonfi di lacrime.. mi racconta come un fiume in piena alcune vicissitudini, come ad esempio il che lei nn aveva idea del "quando" sarebbe successo, solo lui sapeva che il tempo sarebbe stato relativamente breve. Era è resterà un esempio per me, per il modo in cui prendeva la sua malattia.. speranzosa.. è andata via lottando e sorridendo.. lottando contro la malattia che la condannava, e sorridendo nel godersi ciò che la vita aveva comunque da riservarglio, creandosi interessi, dando il via a nuove iniziative.. comportandosi come se avesse dovuto vivere altri 100 anni..

A volte mi capita che all'accadere di un evento, non mi renda conto di quanto dentro me lo senta, anche questa volta infatti è stato così.. mi è capitato dopo qualche settimana da quel giorno di parlarne con una mia amica su MSN, anche lei aveva subìto una perdita "traumatica" un pò di tempo prima.. ci raccontiamo le vicende.. e lacrime copiose scendono dai nostri volti divisi da un monitor e centinaia di km.. sottofondo comune Vecchioni che con i suoi versi ci ricorda con le sue parole che la vita può essere bella e meravigliosa anche quando ci sta abbandonando.. consapevoli o meno che possiamo esserne..

"la vita è cosi grande, che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire"

"Sogna, ragazzo, sogna quando cala il vento ma non è finita, quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu"

Inevitabili però giungono gli interrogativi, le riflessioni, le domande... stavolta "supportati" dai pensieri che i Nomadi hanno messo in musica..

"Non lo sapevi che c'era la morte
quando si e' giovani e' strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano."

"Vorrei sapere a che cosa e' servito
vivere amare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire."

Forse si pensa a fare troppo ciò che "serve" (a cosa poi.. a chi.. e per cosa?) quando la cosa più importante che "serve" è quella stessa di vivere, passare i propri giorni a fare ciò che si sente fare, indipendentemente dal fatto che ci si senta giovani/vecchi.. esiste un tempo che possiamo dettare a noi stessi per svolgere tante cose, quello per divertirsi, per riflettere, per fare cavolate, per rilassarsi, per porci degli obiettivi, ma il solo che non possiamo determinare noi è quello di smettere di vivere.. quindi tanto vale potersi prendere a pieno se il nostro ultimo momento è dietro l'angolo, oppure ci sarà tra 2, 5, 10, 20 o 50 anni.. quello che possiamo fare, è adoperarsi per rendere il più bello possibile i momenti che ci separano da "quello", immergendoci a pieno nell'oggi, dando un occhio al domani... ed un pensieroo a chi era accanto a noi fino a ieri.. ed ora nn c'è più...

"Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi."