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ANGELO E LUNA

 
 

 

Da leggere " Il miracolo"

Post n°275 pubblicato il 22 Settembre 2013 da nejoki

IL MIRACOLO

Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l’amore può fare meraviglie. Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi. Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: “Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo”.
La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete.
"Per cos’è? Che cosa vuoi piccola?".
"È per il mio fratellino, signor farmacista. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo".
"Che cosa dici?" borbottò il farmacista.
"Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c’è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo".
Il farmacista accennò un sorriso triste. "Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli".
"Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?".
C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine.
L’uomo si avvicinò a lei. "Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?".
"Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa ... È per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho".
"Quanto hai?".
"Un dollaro e undici centesimi ... Ma, sapete ..." aggiunse con un filo di voce, "posso trovare ancora qualcosa ...".
L’uomo sorrise "Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!".
Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina. "Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno".
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano. Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.
"Questa operazione" mormorò la mamma "è un vero miracolo. Mi chiedo quanto sia costata ..."
La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi ... più, naturalmente l’amore e la fede di una bambina.

 
 
 

regalo di compleanno

Post n°274 pubblicato il 22 Luglio 2013 da nejoki

Un ragazzo di sedici anni chiede a suo padre:

-Papà, cosa mi regalerai per il mio diciottesimo compleanno?
Suo padre risponde:
-Figlio mio, c'è ancora tanto tempo.

Passa un anno e il ragazzo ha diciassette anni.
Un giorno sviene e suo padre lo porta all'ospedale.
I dottori dicono:
-Signore, suo figlio ha un grave problema al cuore.

Il ragazzo, sulla barella, chiede al padre:

-Ti hanno detto che sto per morire?
Il padre inizia a piangere.

Finalmente il ragazzo viene dimesso, il giorno del suo diciottesimo compleanno.
Torna a casa e sul letto trova una lettera che gli ha lasciato suo padre.
La lettera dice:
'Figlio mio, se stai leggendo questo è perchè tutto è andato bene. Ricordi il giorno in cui mi chiedesti cosa ti avrei regalato per il tuo compleanno?
Ti ho donato il mio CUORE..
CONDIVIDETE SE VOLETE!!!

 
 
 

lezione di vita

Post n°273 pubblicato il 20 Giugno 2013 da nejoki

UNA DELLE PIU' BELLE LEZIONI DI VITA.

Un medico è entrato in ospedale subito dopo essere stato chiamato urgentemente alla chirurgia d’urgenza.
Ha risposto alla chiamata non appena possibile, si è messo il camice ed è andato direttamente al blocco chirurgico. Davanti alla sala operatoria trova il padre del bambino che gli grida: “Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo, non hai il senso di responsabilità?”
Il dottore sorride e dice: “Mi dispiace, non ero in ospedale e sono arrivato velocemente per come ho potuto, dopo aver ricevuto la chiamata… Ed ora, vorrei che si calmasse in modo che io possa fare il mio lavoro!”
“Devo stare calmo? Cosa succederebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino, starebbe tranquillo?” – Dice il padre arrabbiato.
Il dottore sorride e risponde: “Le voglio dire quello che ha detto Giobbe nella Bibbia: “Dalla polvere siamo venuti e in polvere ritorneremo, sia benedetto il nome di Dio! Noi medici non possiamo fare sempre miracoli! Stia tranquillo, comunque faremo tutto il possibile per suo figlio!”
“Dare consigli quando non siamo in questione è così facile!” – mormora il padre.
L’intervento dura qualche ora, alla fine esce dalla sala operatoria felice e dice al padre: “Grazie a Dio suo figlio è salvo!” e senza attendere la risposta del padre guarda l’orologio e va via di fretta mentre dice: “Se vuole sapere altro chieda all’infermiera!”.
“Perché così arrogante? Non poteva aspettare qualche minuto e dirmi di più sullo stato di mio figlio? dice il padre all’infermiera.
Infermiera con le lacrime al viso gli risponde:
“Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale, e il medico era al funerale quando l’abbiamo chiamato per l’urgenza e ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!
Fonte : Web

MORALE :
Non giudicare mai nessuno, perché non sai cosa sta vivendo realmente chi hai davanti a te!

 
 
 

Povera Italia

Post n°272 pubblicato il 30 Aprile 2013 da nejoki


Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice di origine abruzzese che vive in California e insegna fisica all’Università di Los Angeles, scrive indignata a Corrado Passera una lettera che molti di noi avrebbero voluto scrivergli. Una lettera lucida, realista e impietosa che vale bene 3 minuti del tempo di ognuno di noi. Da parte nostra la ringraziamo sentitamente.

Caro Signor Passera,

stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata.

Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.

Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.

Lei non e' stato eletto da nessuno e non puo' pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.

Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.

E la gente dove deve andare a vivere di grazia?
Ci dica.

Dove e cosa vuole bucare?
Ci dica.

I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?

Ci dica.

Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?

Vorrei tanto sapere dove vive lei.

Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione - quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera d'Italia.

Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa', amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.

Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra' domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia e' corrotta. E' facile, lo so.

Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche' non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia.

E no, non e' possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non e' successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.

Ma non vede cosa succede a Taranto?

Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita' - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?

E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?

E lei pensa che questo e' il futuro?

Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.

Qui il limite trivelle e' di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi. Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo piu' le trivelle in mare perche' non e' questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.

Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di ">persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.

Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera' nell'industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi ">per rendere facile l'uso degli incentivi.

Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente e'?

E gli italiani cosa faranno?

Non lo so.

So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira' questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.
Maria D’Orsogna

Fonte: http://dorsogna.blogspot.it/

 
 
 

Buona Pasqua

Post n°271 pubblicato il 29 Marzo 2013 da nejoki
Foto di nejoki

 
 
 

Padre e figlio...

Post n°270 pubblicato il 20 Marzo 2013 da nejoki

"Papà , posso farti una domanda?" 

"Certo di cosa si tratta?"

" Papà, quanti soldi guadagni in un'ora?"

" Non sono affari tuoi. Perchè lo vuoi sapere?"

"Volevo solo saperlo. Per favore dimmelo, quanti soldi guadaqni in un'ora?"

"Se proprio lo vuoi sapere, guadagno 20€ in un'ora."

"Oh! ( con la testa rivolta verso il basso)

"Papà, mi presteresti 10 € ?"

Il padre si infuriò.

" La sola ragione per cui me lo hai chiesto era per chiedermi in prestito dei soldi per comperare uno stupido giocattolo o qualche altra cosa senza senso, adesso tu fili dritto nella  tua stanza e vai a letto.

Pensa al perchè  stai diventando così egoista. Io lavoro duro ogni giorno per poi ricevere questo tuo atteggiamento  infantile.

Il piccolo bambino andò in silenzio nella sua stanza e chiuse la porta.

L'uomo si sedette e diventò ancora più arrabbiato pensando alla domanda del ragazzino . Come ha avuto il coraggio di farmi una domanda simile solo per avere dei soldi? 

Dopo un'ora o poco più, l'uomo si calmò, e cominciò a pensare:

Forse c'era qualcosa per cui aveva davvero bisogno di comprare con 10€, non chiede dei soldi spesso.

L'uomo andò nella stanza del bambino e aprì la porta.

"Stai dormendo figliolo?"

"No papà, sono sveglio."

"Stavo pensando, forse sono stato troppo duro con te prima. E' stato un giorno faticoso per me oggi e mi sono scaricato su di te. Questi sono i 10€ che mi hai chiesto."

Il bimbo si sedette subito e cominciò a sorridere.

"Oh, grazie papà!"

Dopo da sotto il  cuscino tirò fuori  degli spiccioli. L'uomo vide che il bambino aveva già dei soldi, e iniziò ad infuriarsi di nuovo. Il piccolo inizio lentamente a contare i suoi soldi, e dopo guardò il padre.

"Perchè vuoi altri soldi se ne hai già?"

"Perchè non ne avevo abbastanza, ma adesso si."

"Papà, ho 20€ adesso. Posso comprare un'ora del tuo tempo? Per favore domani vieni a casa un'ora prima. Mi piacerebbe cenare con te."

Il padre rimase impietrito. Mise le sue braccia intorno al collo del suo bambino e lo implorò di perdonarlo. Questo è solamente un avvertimento per ricordare a tutti voi che lavorate così duramente nella vostra vita.Non dobbiamo lasciare che il tempo ci scivoli via tra le dita senza averne speso un pò con le persone importanti della nostra vita, quelle vicino ai nostri cuori. Ti ricorderai di condividere che 20€ valgono il tuo tempo con la persona che ami? Se noi morissimo domani, la società per cui lavoriamo ci potrà facilmente sostituire in qualche giorno. Ma la famiglia e gli amici che ci lasciamo dietro sentiranno la perdita per il resto delle loro vite. E inizia a pensarci, noi mettiamo tutto ciò che abbiamo sul lavoro piuttosto che sulla nostra famiglia. 

Riflettici sopra.



 
 
 

un angelo

Post n°269 pubblicato il 15 Marzo 2013 da nejoki

  con un angelo accanto  

 
 
 

Post N° 268

Post n°268 pubblicato il 06 Marzo 2013 da nejoki
Foto di nejoki

 
 
 

Socrate

Post n°267 pubblicato il 16 Febbraio 2013 da nejoki

Nell'antica Grecia, Socrate era stimato avere una somma conoscenza.
Un giorno, un conoscente incontrò il grande filosofo e disse:
“Socrate, sapete che ho appena sentito qualcosa sul vostro migliore amico?”
“Un attimo,” rispose Socrate. “Prima di dirmi qualcosa, vorrei sottoporvi ad un piccolo test, è chiamato il Test dei Tre Filtri.”
“Il Test dei Tre Filtri?”
“Proprio così,” continuò Socrate. “Prima che mi parliate del mio amico, sarebbe una buona idea prendersi un momento e valutare quello che state per dire. Il primo filtro è la Verità. Vi siete assolutamente assicurato che quello che state per dirmi è vero?”
“No,” disse l’uomo “in effetti ho appena sentito questa cosa…”
“Va bene,” disse Socrate. “Così voi non sapete veramente se è vero o no. Ora proviamo il secondo filtro, il filtro della Bontà. Quello che sta per dirmi sul mio amico è qualcosa di buono?”
“No, al contrario…”
“Così,” continuò Socrate “volete dirmi qualcosa di cattivo su di lui, ma non siete certo che sia vero. Potete ancora essere in grado di passare il test comunque, perché c’è un ultimo filtro rimasto: il filtro dell’Utilità. Quello che state per dirmi del mio amico mi sarà utile?”
“No, veramente no.”
“Bene,” concluse Socrate, “se quello che volete dirmi non è né vero, né buono e nemmeno utile, perché dirmelo allora?”.

 
 
 

FIGLI E PADRI

Post n°265 pubblicato il 30 Gennaio 2013 da nejoki

Una bambina e suo padre stavano attraversando un ponte.
Il padre un po ' ansioso disse alla bimba:
"Tesoro,ti prego di tenere la mia mano così non cadi nel fiume".
La bambina gli rispose:"no papà tieni tu la mia mano".
"qual è la differenza?"chiese il padre perplesso.
"c'è una grande differenza, "rispose la bambina.
"Se tengo io la tua mano e mi succede qualcosa,
è probabile che allento la presa e cado giu'...
ma se sei tu a tenermi la mano,
io so per sicuro che qualunque cosa accada...
tu non la lascerai mai...".

 
 
 
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