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Verena e il mare
Post n°28 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da lamorfea
Che quelle mattine sapevano di sale,erano granelli dentro occhi acerbi. Si formano lacrime con il sale. E sapevano di tempesta, che viveva nel giardino con un sorriso eterno. La pace non era l'evoluzione della specie. Ma il senso e la sua perdita. La resina che gli alberi piangevano, erano sogni, gocce continue e sparse, disperse o apparse sulle nocche. Sui graffi che la cute delle sue mani non tenevano. E quando poi, li leccava, sapeva d'essere dolce come un mashmallows. * photos from web |
© i testi qui presenti sono di mia assoluta proprietà, certi sono presenti nelle mie pubblicazioni edite nel 2008 e nel 2009, altri in varie antologie e alcuni inediti.
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