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Io sostengo che il senso dell'essere (e quindi della nostra vita) è la relazione, la relazione armoniosa, concetto per esprimere il quale il pensiero greco ha coniato la categoria di logos. Quando il quarto vangelo afferma nel suo incipit: "In principio era il Logos" fa un'affermazione decisiva: fisica, prima che metafisica. Sostiene che il senso dell'essere è la relazione. Per questo, tutto nella nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni; per questo il senso della vita è amare, essendo l'amore il vertice della relazionalità.
V. Mancuso
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CRISTINA LEONARDI
Cristina Leonardi è una delicata artista disabile lodigiana.
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LA LIBRERIA DI CASA SOGNO
IN RICORDO DI SARAMAGO
"Scrivere un diario è come guardarsi in uno specchio di fiducia, addestrato a trasformare in bellezza il semplice bell'aspetto o, nel peggiore dei casi, a rendere sopportabile la bruttezza massima. Nessuno scrive un diario per dire chi è. In altre parole, un diario è un romanzo con un personaggio solo."
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Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.
INTER POST
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Post N° 628 di Marion Sogno a Firenze di Cate
Sogno di Marion
Non ho resistito . . . di Mati
Filastrocca di cartapesta di Marematta
Parma! di Tesi
Futulismo contempolaneo di Gold
dedica di Ilike
post post - mare di Ilike
Sono vento.
Sussurro primavere tra le ciocche.
Raggelo di candide sferzate.
Sono vento.
E tu albero forte.
Cadano le foglie, come muoiono le certezze.
Sono vento d'estate,
solletico al sale sulla pelle,
sollievo alla calura.
Sono vento
e il vento non mi piace.
Mi ci abituo, inseguendo una rondine.
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Metti un'afosa giornata di agosto.
Metti che ti sia arrivata una raccomandata proprio qualche giorno prima, alla fine di luglio, quando tu eri beata a goderti gli ultimi giorni di mare.
Metti che quella raccomandata arriva dalla banca e tu sai bene che si tratta della carta di credito nuova e ti domandi perché mai hai scelto una banca così solerte da mandarti il prezioso oggetto addirittura quattro mesi prima della scadenza di quello che hai nel portafoglio e proprio quando non eri in casa!
Metti che la scuola è chiusa e qualunque cosa tu debba fare, che sia andare dal medico o dal fruttivendolo e financo farti un bagno nella speranza di trovare un po' di solitudine, tu sia invece costretta a portarti dietro, attaccate con il filo come quelle di Peter Pan, due ombre di età inferiore ai dieci anni.
Metti che tutte le raccomandate non ritirate vengono convogliate in un unico ufficio postale, benché la città ne abbia a disposizione uno per zona.
Metti che tutti gli impiegati sono in ferie e nell'ufficio ne è rimasta UNA sola (poverina).
Metti che il display luminoso è in ferie anche lui ma la gente (tanta) continua a prendere il tagliando con il numero e chissà perché non si dispone in una fila ordinata, tendendo al contrario ad occupare entropicamente tutto lo spazio a disposizione.
Cosa che ti costringe ogni tot a domandare ai vicini: "Scusi signora lei che numero ha? Sa per caso a che numero siamo arrivati?"
Metti che le ombre minorenni dopo dieci minuti sono già stufe di aspettare e tu, dopo aver tirato fuori dalla tua borsa magica uguale a quella di Doraemon le caramelle, il block notes, la colla, le forbici e la penna, le foto del mare e pure qualche cerotto che è sempre divertente, non sai più che caspiterina inventarti per intrattenerle.
Metti che in quel luogo senz'aria ci resti un'ora perché la signora allo sportello deve cercare l'annotazione sul registro, cercare la raccomandata in archivio, passare il codice a barre sulla macchina, far firmare, consegnare e spesso queste operazioni si prolungano perché sul registro hanno sbagliato il giorno, in archivio la busta è stata messa nel posto sbagliato, la macchina si blocca e la penna non scrive.
Poi arriva anche uno che vorrebbe ritirare la posta di un morto e non si può. Immancabile.
Metti che in tutto questo stai mantenendo una calma invidiabile e sopporti con stoica rassegnazione, sarà l'età, sarà che sei terrona e il disservizio ti fa un baffo, sarà lo yoga, sarà l'empatia per la povera impiegata che pensa ai colleghi in ferie e al direttore che l'ha lasciata da sola e chissà quante imprecazioni silenziose sta macinando nella sua testa.
Perché mai il tuo stato di trance deve essere disturbato da un nostalgico fascista con la vocina viperina alla Santoro & co (tutti i conduttori di talk show politici hanno questa vocina qui), che per tutto il tempo non fa altro che polemizzare ad alta voce sul Governo, su Brunetta, sui lavoratori sfaticati, sui servizi che non funzionano, sui giornalisti, sui giudici, su tutto e tutti che siano di destra o di sinistra ma anche di su o di giù e deve rimpiangere lo "stavamo meglio quando stavamo peggio" e salutare ogni "vincitore" con la raccomandata finalmente tra le mani con un Buon Natale?
Che poi ti passa pure la voglia di fare una seconda fila ad un altro sportello per incassare l'assegno di rimborso per un pacco celere arrivato in ritardo.
Mi risulta che l'azienda delle Poste sia stata privatizzata da un bel po', quindi il Governo e Brunetta con tutto ciò non hanno nulla a che fare.
Più del disservizio in Italia non sopporto la vis polemica.
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Inviato da: Valerie Lancaster
il 05/11/2020 alle 11:47
Inviato da: divinacreatura59
il 14/10/2019 alle 18:37
Inviato da: Aisha Sadat
il 14/10/2019 alle 16:33
Inviato da: en güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:27
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:26