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Società di animali, società dagli animali, o società degli animali??

Post n°9 pubblicato il 22 Novembre 2006 da pleasenosxcityandage
 

Prendo spunto da un post, per vedere se con l'aiuto di qualcuno riusciamo a trovare senza discussioni sterili ma con del sano rispetto un modo comune di vedere le cose in tema di impiego con sacrificio degli animali per il benessere e/o la salute dell'uomo... Il tema è dibattuto da tempo, ma chiarire tra amici punti di vista può essere costruttivo, quantomeno per conoscerci meglio, se poi possaimo migliorare noi stessi.. no? :)

 
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mahamata
mahamata il 24/11/06 alle 14:58 via WEB
Immagino tu non abbia mai visitato un macello, o forse sì. Io sono entrata in quello di Genova, la mia città natale e ciò accadde in tempi non sospetti, ovvero quando neppure lontanamente pensavo di diventare vegetariana. Erano gli anni '80 e mio padre gestiva la mensa del Dopolavoro ferroviario di Genova Piazza Principe, il che lo mise in contatto con i migliori macellai del capoluogo ligure. Ricordo che un giorno lo accompagnai all'interno del capannone in cui hanno sede le botteghe di vendita all'ingrosso. Lì puoi vedere solo i quarti di bue o di mucca già "puliti", ovvero ti vengono risparmiati gli squartamenti stile catena di s-montaggio con abbondanti riversamenti di sangue sui pavimenti dotati di grate per far colare lo stesso nelle fogne, l'asportazione delle interiora, la decapitazione con taglio della lingua -una prelibatezza, secondo alcuni- e l'eliminazione degli strati di grasso. Lì dentro lavorano anche alcuni veterinari che hanno il compito di controllare che le carcasse siano sane (ovviamente gli ormoni sono invisibili). Discorso a parte meritano i macelli dei polli e dei pulcini (per un'analisi più approfondita ti rimando all'esaustivo blog di Simoveganblu, vetrineaimacelli: http://blog.libero.it/MACELLI/). Lì è un massacro puro: i polli allevati in batteria hanno pochissimo spazio per sopravvivere, vengono nutriti a forza con sostanze anche illecite e poi vengono trucidati, nel senso letterale del termine, per poi comparire perfettamente puliti e sfilettati nei frigo dei supermercati o dei pollivendoli italiani. L'orrore ci è risparmiato, ma la proposta di Simoveganblu di mettere le vetrine ai macelli la trovo giusta e necessaria per denunciare lo scempio che viene fatto di questi ESSERI VIVENTI. I pulcini vengono afferrati e, con una tronchesina, privati del becco da vivi. Il dolore è talmente insopportabile che ad alcuni non regge il cuoricino e schiattano in corpo nel giro di pochi secondi. Nel tuo commento al mio post hai fatto riferimento agli animali da batteria allevati nelle situazioni assurde che ti ho appena riassunto. Bene, io ribadisco un concetto semplicissimo: se proprio una bella fetta della popolazione cosiddetta civilizzata (quella che non ha problemi a nutrirsi) vuole continuare a cibarsi di esseri viventi normalmene ammazzati nei mattatoi, lo facesse pure, armandosi di arco e frecce o di fucili a pallettoni e andasse a cacciarli nel loro habitat naturale, a patto che esso ancora esista. L'alternativa consiste nell'andare a vivere in campagna e allevare quei pochi animali che servono al proprio sostentamento personale. I mattatoi dovrebbero scomparire, per ridare dignità ad esseri viventi che vengono trattati nel peggiore dei modi solo perché non possono esprimere a parole o a gesti il proprio dolore. Ecco perché ho parlato di volontà nel voler cambiare le cose: finché si preferirà chiudere gli occhi di fronte ad un tale scempio di esseri viventi che devono garantire il benessere dei parassiti della nostra MADRE TERRA (gli umani, ovviamente), vorrà dire che non si vorrà mettere in pratica la volontà di cambiamento. Ti consiglio un film terribile quanto vero, "Koyaanisqatsi"; esso risale agli anni '80. Poi, dopo averlo visto tutto, fino ai titoli di coda (la bellissima colonna sonora di Philip Glass ti farà compagnia), chiediti: "Che cosa è cambiato in meglio da allora?" Ti risparmio la risposta, che ti fornisco io ora: NULLA! Il resto è storia.
 
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