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la palla rotola in rete

Post n°307 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da noteinblu
Foto di noteinblu

La mattina di Giovedì era iniziata all’insegna di una nutrita dose di messaggi a cui regalare attenzione e qualche doverosa parola di risposta.
Una compagnia costante nel mio consueto alternarmi tra consegne e tempo da dedicare al magazzino e ai clienti.
L’andata e ritorno dalla filiale di Lugo (RA) mi aveva offerto l’occasione di lasciarmi tentare dalla possibilità di fermarmi all’Experia Cafè di Massalombarda (RA), in bella mostra sulla strada del dovere.
All’ultimo momento utile, col carico già andato ad incrementare i Kg di cui avere cura, avevo deciso di parcheggiare nella piccola traversa a sinistra, prima del distributore.
4 frecce inserite, il cellulare in caso di chiamata estemporanea e la scusa del mal di pancia a cui offrire uno sfogo in caso di incontri imprevisti e compromettenti.
Corro verso il locale trovato chiuso appena la sera prima.
C’è una ragazza dietro al bancone e lei mi fornisce tutte le informazioni che mi servono, compreso il telefono utile di una dei due titolari.
La ringrazio e torno al mio ritorno.

Nella pausa pranzo mi arriva un altro sms e questa volta si tratta di Alex.
Lo chiamo subito dopo aver finito di leggere l’ultima parola, a casa, cogliendolo nella sua nuova condizione di disoccupato o di “in cerca di lavoro”.
La serata prevedeva la ripresa del girone di ritorno del campionato di calcetto e, per questo motivo, mi ero trovato costretto a rinunciare alla cena di addio lavorativo a Luca, presso l’agriturismo “da Gastone”.
La mia supposizione di tornare a giocare però, stava per rivelarsi errata, vista la decisione dei miei compagni di squadra di escludermi, ancora una volta, a causa della cronica assenza alle sedute di allenamento (la partitella del fine settimana).
Venivo così a sapere, dalla sua voce, della mia coercitiva assenza dal campo in sintetico verde, con un preavviso decisamente inconsistente.
Considerando tutto il tempo andato assorbito dal lavoro e tutto il resto, che riesce sempre ad accumularsi in un magnifico sospeso da smaltire alla prima occasione favorevole, la notizia presentava anche i suoi lati positivi.
Mi dispiacevano solo i modi e, l’ennesima, mancanza di rispetto verso il mio tempo libero.
Ho sempre considerato il mio "impegno sportivo", alla stregua della partitella di sempre che usavamo giocare, prima nel campetto di Via Corelli e poi in quello della chiesa di San Francesco, con qualche sconfinamento abusivo di tanto in tanto sull’erba dell’associazione arbitri.
Dopo circa 4 anni di sabati pomeriggio spesi a rincorrere il pallone tra le sconnessioni a rischio di caviglia, il fango, la pioggia e la neve, si era deciso, io ed Alex, sulla spiaggia di Venice Beach, di fronte al Pacifico, di dare al tutto una veste più ufficiale e stimolante, iscrivendoci al campionato amatori organizzato dal C.S.I..
Il primo anno aveva portato molti successi e se il secondo non era stato così favorevole, c’era comunque il girone di ritorno in cui sperare.
Purtroppo le sconfitte portano sempre con se il malumore e la colpa da attribuire a qualcosa o a qualcuno.
Da parte mia, alla base, c’è sempre stata la voglia di dedicare una sera alla settimana, della mia settimana bisognosa di tempo libero per tutto il sospeso portato dal lavoro, al gruppo di ragazzi con cui ho condiviso un appuntamento come il calcetto per tanti anni.
Il dopopartita, indipendente dalla vittoria o dalla sconfitta, era un'occasione per stare insieme. Il mio significato esulava dall’importanza di arrivare primi o ultimo o tutto quello che ci passa in mezzo, ma si vede che non era la stessa cosa per i miei compagni di squadra.
Non mi ha fatto piacere e una nuova, piccola delusione è arrivata nella mia vita.
Non mi mancano le cose da fare, la mia passione per la musica e le persone a cui voglio bene però avrei preferito avere una partita in più da giocare, ieri sera.
Così non è stato ma sono sopravvissuto.

Dopo la pizza fatta in casa della mamma è arrivata anche la vittoria su Telecom, decretata dal signor Giacomini di Ferrara a mezzo telefono, che accoglieva per conto dell’azienda, le nostre detrazioni “fai da te” (corroborate da ufficiale denuncia) sulle ultime due bollette ricevute, gravate nell’importo da telefonate mai effettuate che ci erano state indebitamente addebitate.
Abbiamo gioito come ad una meta dell’Italia del rugby.
Adesso è la volta di Fastweb ma bisogna pur conservare un obbiettivo da raggiungere.

sms
22/02/07 - 10:23 (da Nicola)
Andrew sto riguardando il dvd di “Imola in musica”..che ridere mi fai! 6 un personaggio!
22/02/07 – 10:28 (per Nicola)
Io sto portando in giro dei cessi e questo dovrebbe farti ancora più ridere.
Ciao Animale!

E la vita

C'è chi soffre soltanto d'amore
chi continua a sbagliare rigore
c'è chi un giorno invece ha sofferto
e allora ha detto, io parto
ma dove vado se parto,
sempre ammesso che parto?

Ciao! a chi sbaglia a fare le strissie,
a chi invece avvelena le bissie.
Uno tira soltanto di destro
l'altro invece ci ha avuto un sinistro
e c'è sempre qualcuno che parte,
ma dove arriva, se parte?

E la vita, la vita
e la vita l'è bela, l'è bela,
basta avere l'ombrela, l'ombrela
che ti para la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita
e la vita l'è strana, l'è strana,
basta una persona, persona
che si è rotta la testa
è finita la festa.

C'è chi un giorno ha fatto furore
e non ha ancora cambiato colore.
C'è chi mangia troppa minestra
chi è costretto a saltar la finestra
e c'è sempre lì quello che parte
ma dove arriva, se parte?

Ciao! A chi sente soltanto la radio
e poi sbaglia ad andare allo stadio.
C'è chi in fondo al suo cuor ci ha una pena,
c'è chi invece ci ha un altro problema,
e c'è sempre lì quello che parte
ma dove arriva, se parte?

E la vita...

Cochi e Renato

ascolta...

 
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