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La risposta al perchè

Post n°376 pubblicato il 01 Maggio 2007 da noteinblu
Foto di noteinblu

Capita di svegliarsi alle 7 proprio nella mattina di uno di quei pretenziosi giorni marcati a rosso sul calendario.
La ragione plausibile, che aiuti a stemperare il fastidio di un’occasione perduta per abusare del materasso, la si può cercare in uno dei mille sospetti che affollano la mente nel dormiveglia, ognuno impegnato a rispondere decentemente a quel “Perché?” tanto incomprensibile.
Capita così di cominciare a fare caso al ronzio di un’ape rimasta intrappolata nel radiatore di ghisa, a cui la povera creatura sta cercando disperatamente di regalare una via d’uscita, e di trovare la risposta giusta a quel perché.
La festa del lavoratore non parte proprio col piede migliore ma dopo essermi alzato, per fare entrare un po’ di luce e aver offerto la salvezza a quella improvvisata sveglia ecologica, riesco a provare la giusta soddisfazione per la mia buona azione mattiniera e a dirigermi verso la cucina abbastanza in pari.
Riprendere sonno rimane, come mia peculiarità, speranza vana.
C’è quella voglia di colazione dai ritmi bassi, immaginata, da preparare con fette biscottate, burro e marmellata, spalmati sopra con cura e la polvere del cioccolato equo-solidale da lasciar scomparire nel latte freddo.
Forse doveva essere “mare”, per la prima volta di questo anno ancora da attraversare, in compagnia di Alex e qualcun altro, ma l’attesa sarebbe destinata a rimanere vana per tutte la mattina.
Non sono ancora riuscito a sdraiarmi sulla spiaggia e a bagnarmi i piedi, sulle prime onde che toccano la riva, ed è un bisogno a cui vorrei trovare presto soluzione, visto anche il sole che continua a farsi bello nell’azzurro.
L’offerta di Alice, per la trasferta da godere nella giornata di ieri, rappresentava l’ennesima opportunità sprecata.
Al mondo ci sono persone normali e altre che non hanno potuto usufruire di quel piccolo ponte vacanziero, suggerito dal calendario, tra la solita domenica e questo martedì di festa.
Il mio lunedì ha significato, quindi, le più normali 8 ore di lavoro con la palestra da pausa pranzo, in piena solitudine, senza troppo dispiacere.

Finalmente ho iniziato ad avvertire la voglia di reagire, cavalcando un entusiasmo che si affaccia a tratti e che riesce a far risplendere la realtà nella sua luce migliore.
È bello ritrovare l’ottimismo e il sorriso in questo periodo, arrivano come una sorta di promemoria sul “come dovrebbe essere” e mi aiutano ad impegnarmi sulla strada dell’equilibrio, della mia condizione naturale, non alterata da tutto quelle delusioni che, più o meno inevitabilmente, vengono a farmi visita.
Tanti cambiamenti all’orizzonte, imminenti che vorrei già toccare con mano.
Forse mi viene solo difficile trovare un senso a questo periodo di transizione, che vedo un po’ troppo fine a se stesso, come un dei tanti assolo di basso della band ascoltata ieri sera alla Taverna dei Monti Coralli.
Un’altra risposta ad un altro perchè.

Annalisa si trasferirà in Germania ad inizio Giugno.
L’ultimo colloquio di lavoro è andato bene e anche il punto d’incontro sullo stipendio è stato trovato.
La notizia è arrivata grazie a mi ha fatto piacere anche se avrei preferito riceverla attraverso le sue parole.
Mi dispiace per questo allontanamento che sembra abbiamo preferito subire invece di affrontare e risolvere.
Da parte mia mi sono costretto ad aspettare la sua visita, dando un senso diverso a quei 30Km che separano i nostri domicili.
Spostarmi non è mai stato un problema, mi piace guidare e, comunque, in un’amicizia faccio fatica a considerare qualcosa come un dovere.
Forse sono una persona che ogni tanto ha bisogno del sostegno di qualche conferma a quel sentimento che sente così importante dentro di se.
Probabilmente lei avrà tratto le stesse conclusioni imputando quella fine delle visite come un non interessamento da parte mia a mantenere il nostro rapporto.
L’ultima sua telefonata l’ho ricevuta in occasione dei preparativi del suo trentesimo compleanno, due mesi fa.
Da quella volta ho sempre dovuto alzare io la cornetta per dare una voce ai miei pensieri e sentire la sua.
Ad oggi, dopo che non se l’è sentita nemmeno di condividere qualcosa di così importante, che le cambierà la vita, credo che il mio interessamento non abbia più molto senso.
In un qualunque rapporto bisogna essere in due, senza debiti o crediti da vantare sull’altro.
Mi dispiace molto, ed è inevitabile, per qualcosa di importante che è andato perduto, per colpa di entrambi.

 
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