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« Dalla guidal'Arcobaleno mancato »

gli Incontri congelati e il passato documentato che ritorna

Post n°380 pubblicato il 05 Maggio 2007 da noteinblu
Foto di noteinblu

Il titolo di avvocato acquisito da Nicola avrebbe portato, oltre alla soddisfazione più grande, anche risvolti inattesi, a cui la mia lungimiranza avrebbe dovuto prestare un po’ più d’attenzione.
La serata di mercoledì, dell’immediato dopo esame, offriva un’irrinunciabile Milan-Manchester, nel ritorno della semifinale di Champion’s League per completare, dopo quel Juve-San Benedettese, una giornata di calcio giocato, in un modo o nell’altro.

Appuntamento a casa di Nicola, col solito cinese da asporto all’insegna dei festeggiamenti e la compagnia di Seba di cui approfittare in seconda battuta, con qualche sfida alla playstation nei tempi morti della partita, a mettere di fronte Barcellona e Juventus.
Tutto tranquillo, fino all’arrivo di una telefonata.
Melissa sarebbe dovuta intervenire alla fine delle ostilità offerte da Canale 5, a base di calci dati ad un pallone, per ritornare in possesso del suo avvocato nuovo di zecca senza altri invitati ammessi alla festa.
L’imprevisto non metteva in dubbio il suo arrivo, ma aggiungeva all’offerta anche le congratulazioni che Sara, la sorella gemella, ci teneva tanto a fare di persona.
Nicola: -“Viene anche Sara.”
Me stesso: -“Ma glielo hai detto che ci sono anch’io?”
Con l’aiuto di un piccolo salto temporale vorrei ricostruire quello che questo incontro avrebbe rispolverato dal bagaglio dei ricordi, in maniera abbastanza brutale.

Il 1 Maggio di due anni fa facevo la conoscenza della sorella gemella di Melissa, in occasione di una gita al mare alla quale si era unito, all’ultimo, anche l’amico comune, Mirko.
Sarebbe stata destinata a diventare un’uscita a 4+1, dove Mirko recitava il ruolo dell’1 seduto sulla sedia di plastica perduta nella sabbia, costretto a giocare con un bacchettino di legno mentre Nicola e Melissa si dedicavano ad una passeggiata sulla spiaggia e io e Sara approfondivamo la conoscenza dietro la barca capovolta, un bacio dietro l’altro.
Quell’unico evento avrebbe portato Mirko alla deriva della nostra nascente amicizia che evidentemente tanta amicizia non era, e nessuno strascico sentimentale tra me e Sara.
Non mi aveva comunque lasciato una delusione, più che altro un episodio piacevole a cui dedicare qualche accenno all’insegna del sorriso nei discorsi con Nicola.
Il rapporto era rimasto sui binari di una tranquilla conoscenza che ci faceva rincontrare nella piena casualità. Poi era capitato l’incidente diplomatico.
Nel pieno dell’euforia di una serata (Post n.41 – 02/06/2006) l’avevo invitata per una colazione da spendere insieme a Marradi (FI), in un forno a me molto caro.
Non c’era la voglia di arrivare da qualche parte ma solo di dare forma concreta ad un’ispirazione del momento.
Il suo ragazzo non la prese però molto bene e i rapporti si incrinarono irrimediabilmente anche con qualche parola, da parte sua, che non mi fece proprio piacere.

Dopo un anno passato ad evitarci accuratamente, nella ricorrenza della nostra particolare conoscenza, la vedevo di nuovo fare capolino sulla soglia della sala di Nicola.
Tornata libera (sicuramente ancora per poco) da rapporti sentimentali, potevo annotare la sua pericolosa avvenenza attraverso uno dei pochi sguardi che avevo deciso di concedermi.
La bellezza femminile sfonda sempre una porta aperta sulla mia attenzione e se ci aggiungo la scusa della curiosità di un anno passato senza ripassarne i contorni, potevo assolvermi senza particolari imbarazzi.
Nessuna parola e un “ciao” di benvenuto da doppiare ai momenti dei saluti.
Melissa: -“Perché non vieni anche tu domani sera alla festa di Nicola!?”
Nicola sostiene la proposta.
Sara (dopo qualche altra sollecitazione): -“Allora non posso proprio mancare”
Fantastico.
Alla cena organizzata da F********, nel suo locale di Ravenna, non solo avrei dovuto sostenere questa new entry ma anche la pratica Mirko, dopo due anni passati senza alcun contatto.
Nei miei pensieri c’era inoltre la concreta possibilità di sfruttare il passaggio di Seba verso Ravenna, per chiarire definitivamente le ragioni di quella rottura improvvisa dopo la serata bolognese (Post n.163 – 02/10/2006) che non avevo ancora capito abbastanza bene.
La zona si faceva minata al punto giusto.

Nicola mi telefona nella prima serata.
Ha perso il portafoglio senza abbastanza soldi ma con tutti i documenti dentro.
Lo devo passare a prendere a Massalombarda dove, insieme a Melissa, è andato a fare del volontariato.
Arrivo sulle note dei Queen e sono perfetti per mantenermi sull’euforico andante.
L’atteggiamento ideale per affrontare una serata affondata in partenza come quella prospettata.
Piove.
Scopro che Sara non ci sarà e un problema è risolto mentre annoto anche il forfait della collega di Melissa che mi dispiace un po’ di più.
L’andata a due, con l’obbiettivo “chiarimento” da assolvere sfuma definitivamente, vista l’inaspettata partecipazione dello spatentato avvocato e consorte.
Arriviamo a Ravenna sul limite delle 22 imposto dal padrone di casa, futuro compagno di studio legale di Nicola.
Sono tutti a tavola.
L’esperienza della sera precedente mi porta ad adottare la stessa tattica.
Nessuna parola e un “ciao” di benvenuto da doppiare ai momenti dei saluti da indirizzare a Mirko. Fare qualcosa di diverso mi sarebbe sembrato alquanto ipocrita, tipo gettargli le braccia al collo, ma questa posa da sostenere mi metteva comunque a disagio.
Ad ogni modo il passo della riconciliazione sarebbe dovuto toccare a lui, vista l’assoluta mancanza di ostacoli alla conoscenza presenti sulla mia corsia.
Non succede niente per tutta la serata.
C’è musica dal vivo in un piano bar da pianoforte e voce qualitativamente molto gradevole.
Ordino un piatto di ravioli ai funghi che mangio freddi accompagnandoli con l’acqua, dopo il brindisi con un bianco che riesco a mandar giù con piacere.
La serata continua a passare ma non è il mio ambiente e forse non sono proprio dell’umore adatto per interagire col resto dell’umanità.
Sensazione che mi ha trovato un po’ troppo spesso di recente e incomincia a rendermi antipatico persino a me stesso.
Il conto, caffè e liquori offerti (?), è di 25Euro a testa.
Penso a cosa avrei potuto fare con quei soldi mentre li allungo a F******** e “mangiare meglio” è sicuramente una supposizione attendibile che si avvicina molto alla realtà.
Ritorniamo a casa e penso che mi sarei potuto divertire di più, anche se non riesco a capire come.

 
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