Creato da noteinblu il 24/04/2006
inchiostro e carta

I miei link preferiti

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Ultime visite al Blog

avv.fbacchilegamanahnoteinblumarittiellagiuliano.alunni4anna545carlottaglmyourekiddingnicolettarambellidi.luna.nuovaspecial_k1983na.mattalacky.procinotanksgodisfridayantropoetico
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« per il recuperoil ma(e)ssaggio »

Riflessioni circa la sensibilità

Post n°387 pubblicato il 12 Maggio 2007 da noteinblu
Foto di noteinblu

“Quando un uomo lascia è probabile che ritorni ma quando lo fa una donna è per sempre”.
L’affermazione, portata ieri sera all’attenzione di Lucia, voleva mettere il dito tra le pieghe della riflessione circa la sensibilità femminile, tema a cui l’ultimo periodo mi aveva dato modo di dedicarmi con costante tranquillità.
Perché nel campo cantautorale poi, si potevano annoverare tanti artisti maschili a dispetto di una rappresentanza femminile così esigua?
Piccoli indizi offerti da una realtà oggettiva, lasciando fuori le inevitabili eccezioni, a cui volevo cercare di regalare una spiegazione.
Un tema affascinante che però non poteva essere approfondito nel modo che avrebbe richiesto, e non per la mancanza di una controparte attendibile e indispensabile dell’altro sesso, ma per le circostanze che lo avevano visto assurgere ai termini di discussione.
Il palco del Sax Pub di Lugo (RA) era lì a pochi metri e il concerto si ascoltava volentieri.

La mattina era partita con l’ultima giornata lavorativa della settimana, caldamente auspicata, sotto un sole decisamente estivo e senza l’ombra di una nuvola.
Quel po’ di vento dal sud come unico privilegio ad agitare gli alberi e a scompigliare i capelli.
Mi aspettava il sempre terapeutico lancio della ceramica, da effettuare in coppia presso la discarica messa a disposizione di Hera, con tutti quei cassoni, differenziati per identità del contenuto, pronti ad essere riempiti/svuotati. Posizionato il camion sulla salita e abbassata la sponda, insieme a Max potevo condividere la gioia di frantumare tutti quei difettosi a forma di vasi, bidet, lavabo, colonne e piatti doccia che, per un motivo o per l’altro, dovevano subire lo scarto dell’inutilità.
Scrashhh!!!
Era un bel suono da sentire e con cui sfogarsi per tutte quelle attenzioni dovute, nella quotidianità del magazzino. Fa piacere, a parte il profumo della discarica, dedicarsi al lancio della ceramica ogni tanto.

Con il biglietto aereo per la Spagna conquistato nella pausa pranzo, mi preparavo ad affrontare un pomeriggio di consegne, tra Castelbolognese (RA) e Castel San Pietro T.(BO), da sopportare nella cabina battuta dal sole.
Ad attendermi l’imprevisto, dovuto ad un errore di bolla del mattino, che mi avrebbe costretto ad una tempestiva soluzione, diminuendo il margine di tranquillità sul limite delle 18, infine superato di qualche minuto.
Ma è venerdì sera e tutto quello a cui riesco a pensare sono le porte spalancate ad un bellissimo weekend nuovo di zecca.

Non ceno.
Non ho fame.
Sono stanco e sporco e posso solo rimediare alla seconda delle mie necessità.
Mi aspetta una serata al Sax Pub di Lugo (RA), per il concerto di Matteo con il suo trio e l’aggiunta di un fiato.
Scendo in strada e il mio sguardo va a stamparsi, come sempre accade, sulle finestre dell’appartamento di Giulia.
Le tapparelle sono sempre abbassate, come da due giorni a questa parte, ma dalla sala vedo filtrare la luce.
Penso di andare a suonare il campanello per un saluto, l’offerta di qualche parola e lo faccio.
Il vento continua a soffiare nell’oscurità dell’albero che soffoca il lampione. Risponde.
Capisco che era qualcosa che mi sarei dovuto risparmiare e il malumore mi assale. Le scrivo un messaggio di scuse mentre sono impegnato col volante, con la promessa che non ci sarà altra occasione per ripetere lo sbaglio.
La sua risposta è dura ma riconosce la mia buonafede e quel “tranquillo” in fondo, dovrebbe bastare a qualcosa.
Me la prendo con me stesso.
Mi scopro abbastanza inutile per poterla aiutare in questo momento.
Resterò fermo, alle volte è la sola cosa da fare.

Raggiungo il locale.
La temperatura non può lasciare indifferenti e forse anche per questo motivo il pubblico è al di sotto delle aspettative.
Tolgo il maglioncino ma il disagio è comunque apprezzabile.
Ordino una pizza senza niente, a parte il rosmarino, l’olio e un pizzico di sale.
Me la servono come nel migliore dei ricordi.
Già tagliata a spicchi, ammucchiata in un cestello per il pane, insieme ad una coca media, con ghiaccio, senza limone da sorseggiare nell’alternanza metodica del pasto.
Una ragazza con la maglia dei Jehtro Tull attira la mia attenzione.
Capisco dalla traiettoria del saluto trasversale che è un’amica di Lucia la quale mi ragguaglia, su mia formale richiesta, sul quell’ottavo anno di pianoforte che me la rende decisamente un soggetto interessante, imprescindibile da una conoscenza. Purtroppo i miei piani sfumano quando annoto il suo abbandono allo sgabello sulle ultime note del concerto avviato alla conclusione.
Lascio i miei saluti, faccio riposare la riflessione circa la sensibilità femminile e mi lascio accompagnare da quel dispiacere per un citofono di troppo e da un Vasco in versione “Fronte del palco ’89” che è un piacere lasciare nel mangianastri.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963