Creato da noteinblu il 24/04/2006
inchiostro e carta

I miei link preferiti

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Ultime visite al Blog

avv.fbacchilegamanahnoteinblumarittiellagiuliano.alunni4anna545carlottaglmyourekiddingnicolettarambellidi.luna.nuovaspecial_k1983na.mattalacky.procinotanksgodisfridayantropoetico
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« la Sorpresa di un'esibizioneQuesta mattina »

due mattine

Post n°403 pubblicato il 28 Maggio 2007 da noteinblu
Foto di noteinblu

Mi sono alzato, questa mattina, come ogni mattina e dopo qualcosa mi sono accomodato per la prima colazione.
Latte freddo, versato nel bicchiere, svuotato dalla Nutella che l’abitava un tempo; e il cartoccio disponibile, di gocciole pronte per essere ammorbidite da quel candido bianco.
Accendo il televisore, che non arriva ai 20”, per informarmi sui film che passeranno, come ogni mattina.
Una zanzara mi si affianca sulla sinistra e, sebbene il risveglio non sia per me una scusa per avercela col mondo, il suo atterrare sul cartoccio dei biscotti non la prendo tanto bene.
Penso di mettermi in competizione.
I miei riflessi, di qualche minuto dopo la sveglia, contro la brillantezza da insetto sonnambulo che le riconosco nelle movenze.
Un solo momento, con in palio la sua vita o la mia beffa.
Prima di lasciare la mano sinistra allo scatto più poderoso che posso permettermi, penso bene di spostare il bicchiere del latte di qualche centimetro sulla sinistra, per evitare spiacevoli inconvenienti.
Tutto è pronto.
Aspetto il fischio d’inizio dell’arbitro della mia ispirazione, fissandola attentamente. È il momento.
Lascio partire il colpo senza controllo.
La zanzara, con un perentorio battito d’ali, vola via e il bicchiere di latte, che credevo di aver messo in salvo, fa altrettanto, finendo dovunque.
Sulla maglietta che avevo scelto, sui calzoncini corti, per terra e addirittura addosso alla porta chiusa che da sul corridoio che inizia a colare latte.
Non riesco a capire da che punto sia meglio cominciare per tamponare, è proprio il caso di dirlo, l’emergenza.
Sento le goccioline scendermi lungo le gambe, mentre con uno straccio rimediato d’improvviso cerco la soluzione al disastro d’allagamento in cui mi ritrovo di lunedì mattina, con il lavoro dietro l’angolo.
Esco in terrazza e mi spoglio, restando in scarpe, calzettini e mutande, non facendo proprio troppo caso al traffico da campanella scolastica che affolla il parco su cui si affaccia.
Reinvento un cambio e un rimasuglio di colazione, per essere pronto a sforare di qualche minuto l’ingresso del lavoro.


Ieri era domenica.
L’ultima col pensiero del lavoro del giorno dopo.
Tutto assume i connotati da “ultima cosa” e mi aiuta a spingermi fino alla fine del mese, fino al ritorno alla libertà, fino ad un nuovo orizzonte da scrutare in lontananza con gli occhi della vita.
È domenica mattina e mi aspetta lo zabaione preparato dalla mamma, da gustare con le fette biscottate fatte a pezzi e dal latte, a cui prestare la scusa per ripulire il bicchiere da tutto quell’uovo sbattuto, mischiato allo zucchero.
È sempre un piacere.
Mi apparecchio in sala per riprendere la visione di quel DVD di “Forrest Gump” che continua a meritare come lo zabaione, d’altro canto; ma ci sono cose a cui, l’attributo di “sorpresa”, proprio non interessa.
Alle 10.30 prendo la porta di casa e la bicicletta da dentro al garage.
In Piazza Gramsci devo essere insignito della “Benemerenza in Argento”, per quell’opera di donatore Avis che continuo a prestare, dalla mia maggiore età, solo due volte l’anno, per motivi legati ad un valore nel sangue sul limite della sufficienza.
La festa dell’associazione si consuma anche ad Imola (BO) come in altre piazze italiane.
Trovo il palco e lo stand dove ritirare, rilasciando il mio nominativo, quel riconoscimento materiale di cui non avvertivo il bisogno ma che, comunque, mi fa piacere.
Un bel diploma e la piccola spilla a forma di “A” con una goccia rossa che riempie lo spazio lasciato dalle sue forme.
Riprendo la strada in giro per il centro, senza particolari esigenze e, poco dopo, muovo definitivamente verso casa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963