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Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 07 Febbraio 2005 da occhjblu

Una delle particolarità dell’Australia è la lingua. Tutti pensano che gli australiani, essendo stati colonizzati dagli inglesi, parlino un linguaggio molto più vicino all’inglese della regina Elisabetta che a quello smangiucchiato degli americani e invece la sorpresa è che l’australiano è proprio una lingua a sé .. incomprensibile sia agli inglesi che  agli americani.. figuratevi a me e Thelma!
Diciamo che l’australiano è una lingua simile all’inglese ma parlato molto più in fretta.. con le parole molto più mangiate dell’americano e con vocaboli inventati (per esempio il barbecue è barbie.. gli australiani, gli aussie.. ) insomma vanno molto di soprannomi e poi mettono sempre le vocali alla fine.. tipo thank (grazie) loro dicono thankyyyy  (con la i finale strascicata)…
Il primo impatto è stato disastroso.. soprattutto perché gli australiani sono molto cordiali e attaccano dei bottoni mostruosi anche se stai ferma in strada a guardare una cartina..
Nei primi due giorni io e Thelma avevamo il terrore di entrare nei negozi.. noi siamo abituate all’italia.. uno entra.. guarda, se gli serve qualcosa chiede o prende da sé va alla cassa e paga.. senza aver proferito parola se non qualche grugnito di saluto alla cassiera quando ti dà il resto..
Bene in australia appena entri in un negozio.. vieni assalita da una commessa sorridente e sempre molto bella che ti dice (dopo 2 giorni l’abbiamo capito) “ai ouaiu??” che sarebbe “Hi, how are you?”.. TUTTI, TE LO DICONO PROPRIO TUTTI.. e noi da brave studentesse di inglese scolastico rispondevamo come ci hanno insegnato le nostre prof.. “fine, thanks” ma non sembravano soddisfatti.. e ci chiedevamo cosa dovessimo rispondere.. a volte seguivamo altre ragazze che entravano nel negozio sperando di sentire la loro risposta.. ma era un’impresa capire anche quella… alla fine abbiamo chiesto a un pizzaiolo turco che ci ha detto che bastava dire “well!” o “good!” (probabilmente “fine” era troppo inglese stiracchiato.. mentre WELL e GOOD dava più l’idea che le cose realmente andassero alla grande.. ).. alcuni commessi usavano la variante “auoring” (How are you going) “come ti va?”.. dopo un paio di giorni avevamo in mano la gestione dell’entrata in qualsiasi posto, locale, negozio che fosse.. a tutto si rispondeva.. GOOD! Thankyyyyy..
Quando però capiscono che siamo italiane, gli australiani si scusano di parlare così veloce.. soprattutto perché vedono le nostra facce che dopo aver ascoltato con fronte corrugata, in uno sforzo immane per tentare di capire almeno il senso del discorso, arriviamo alla fine che non abbiamo davvero capito niente.. e ci rivolgiamo al nostro interlocutore allungando il collo, arricciando il naso e dicendo all’unisono “eeeehhhhh??” (che tradotto in italiano sarebbe “cazzo stai dicendo?”) e loro pazientemente ripetono più lenti, gesticolando molto (ma chi ha detto che siamo noi italiani a gesticolare??)..
Alle volte succedeva che iniziavamo a parlare inglese.. e l’altro ci rispondeva in italiano… (probabilmente mosso a compassione.. a me piaceva immaginare perché nostalgico delle sue origini..) e si cominciava a fare gli italiani all’estero.. tutti amici, tutti fratelli (di dove sei? Da quanto vivi qui?? E mi fai un bell’espresso come si deve??ehhhhhh l’Italia.. )

 Un giorno Thelma mangiando dei funghi a cui ha scoperto essere allergica… ha un attacco di bruciori di stomaco e nausea.. e quindi andiamo in farmacia.. la Chemist in Australia è praticamente un supermercato.. con gli scaffali.. tutti i medicinali.. tu prendi e paghi se riesci a sfuggire il farmacista solerte o il commesso super efficiente..
Quel giorno la farmacia era vuota.. Thelma riesce a trovare l’alkaseltzer e andiamo a pagare.. e la farmacista comincia a farci una serie di domande sulla natura del suo mal di stomaco.. Thelma catatonica guardava la farmacista con occhio vitreo di chi non capisce una mazza.. io dietro di lei che le suggerivo cosa doveva rispondere.. finalmente riusciamo a dirle che sta male per i funghi e da lì comincia a chiederci da dove veniamo, se siamo in vacanza e via dicendo.. io capisco cosa dice.. riferisco a Thelma e lei risponde.. insomma alla fine della giornata siamo giunte alla conclusione che come i carabinieri in Italia, io e Thelma in Australia dobbiamo andare in giro in due.. io capisco cosa dicono e Thelma risponde.. di due.. ne facciamo una e neanche tanto sveglia!!

 
 
 
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