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Post N° 340
Post n°340 pubblicato il 21 Marzo 2006 da occhjblu
Avendo pochissimo tempo da dedicare al mio amato blog.. devo convogliare tutti i pensieri che mi vengono in mente durante la settimana in un unico post.. quindi potrebbe sembrare un vaneggiamento di una pazza isterica in preda a visioni da acido.. ma, vi assicuro, non è così... è solo un raggruppamento di riflessioni che passano nella mia mente durante queste giornate di silenzio telematico... PRIMAVERA: oggi è il 21 marzo finalmente è arrivata la primavera! I pinguini trotterellano felici sui prati ghiacciati, si cominciano a intravedere i primi bucaneve, le piste da sci sono state riaperte perché finalmente la neve è scesa e gli orsi bruni possono gustarsi le temperature adatte alla loro pelliccia. Possiamo crogiolarci nei nostri maglioni di cachemere e passare le serate davanti al camino...bella la primavera a San Pietroburgo... PUBBLICITA’: ieri sera, tra uno zapping e l’altro, mi è capitato di vedere la più brutta pubblicità mai fatta... quella della Pompea! Io capisco che fare una pubblicità che rimanga in mente sia difficile e talvolta è meglio una brutta pubblicità che però rimane piuttosto che una bellissima ma che non ti fa focalizzare il prodotto pubblicizzato, ma questi della Pompea hanno esagerato... sulle note di “Ma la notte no” hanno storpiato le parole per sottolineare la comodità delle mutande, dei calzini, dei reggiseni Pompea... Scena, al mercato una donna in sovrappeso, con le sembianze di una donna del meridione dei film neorealisti con i capelli neri raccolti da uno chignon basso e la riga in mezzo (mi è sembrato anche di intravedere una leggera peluria sopra il labbro), si smugina altezza seno e canta “te lo dice Concetta io mi sento costretta...” (basterebbe una taglia in più cara la mia Concetta.. o che mangiassi di meno, scegli tu) e un gruppo di donne con i sederi all’aria cantano in coro “ma Pompea no!”... segue scena dal barbiere, un barbiere con baffoni stile foto dei trisavoli, che canta facendo vedere il polpaccio “ve lo dice Luigino scende sempre il calzino” (un omone con i baffoni che si chiama Luigino??) e una serie di clienti saltellanti fanno vedere, pantaloni tirati su fino alle ginocchia, che i calzetti di Pompea rimangono su... “ma Pompea no!” ... IL SENSO DEL DOVERE: dopo la sparata del mio capo riguardo alla mia acidità nei confronti di chi, durante la mia giornata lavorativa, chiede, pretende, irrompe nell’ufficio senza bussare, vuole tutto e subito (ma questi non hanno un pc, due mani o un parente che li possa aiutare??), non dice grazie anche se ha utilizzato il mio tempo prezioso per finire altri lavori (propri della mia qualifica), ho deciso di scrivere il decalogo del buon visitatore:
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